laVERDI: APPUNTAMENTI SETTIMANA 16 – 22 FEBBRAIO

Francesca Dego 14.01

CONCERTO STRAORDINARIO
IL GRANDE DUCA
La Big Band di Paolo Tomelleri
suona Duke Ellington

Sabato 21 febbraio 2015 – ore 21.00
Auditorium di Milano – largo Mahler

Paolo Tomelleri, jazzista amato e stimato in tutto il mondo sia per le sue qualità musicali che umane, è un grande amico de laVerdi. Numerose sono state le sue apparizioni all’Auditorium di Milano, alla guida di una Big Band che, come il suo leader, condivide successi e apprezzamenti in ogni angolo del pianeta. Ecco dunque che, dopo il grande successo di “Natale in Jazz” del dicembre scorso, la “casa della musica” milanese ospiterà nuovamente il grande clarinettista vicentino alla guida della sua band, formata da musicisti del calibro di Tony Arco, Emilio Soana, Daniele Moretto, Rudy Migliardi, Fabrizio Bernasconi, ai quali si aggiunge  la voce cristallina di Celeste Castelnuovo.
L’appuntamento è per sabato 21 febbraio (ore 21.00): sul palco dell’Auditorium di Milano in largo Mahler l’orchestra di 20 elementi diretta da Paolo Tomelleri, si esibirà in un concerto all’insegna del grande Duke Ellington, in originali versioni di celebri brani del compositore statunitense (tra cui Caravan, Mood-Indigo, Sophisticated Lady, It don’t mean a thing, Solitude), che ha contribuito a fare storia del jazz e della musica americana del Novecento.
(Biglietti € 15.00/9.00.  Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio),  orari apertura: lun – ven  ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00, tel. 02.83389.334  www.laverdi.org).

Paolo Tomelleri e la Big Band
La big band trae origini dalle primitive marchin’ bands, ovvero le orchestre costituite da un insieme di strumenti a fiato sostenuti da strumenti a percussione, che suonavano per le strade di New Orleans durante matrimoni, feste di ogni tipo e funerali: erano vere e proprie sfilate musicali che si adattavano alla circostanza, ma sempre mantenendo la stessa impronta. Con il passare del tempo, e con l’arrivo di musicisti più preparati sul piano tecnico, la musica cominciò a essere scritta in partitura, per dare un’organizzazione più consona ai vari strumenti impiegati. Nacquero così le prime big band nel senso più compiuto del termine, non più impiegate per marce stradali, ma in locali al chiuso (le ballrooms) e nei teatri. Famose nella storia del jazz sono le grandi orchestre di Fletcher Henderson, Benny Goodman, Glenn Miller, Duke Ellington, Count Basie, che vissero da protagoniste gli anni d’oro del periodo swing, a ridosso del secondo conflitto mondiale. È a queste grandi orchestre che la Big Band di Paolo Tomelleri – una delle pochissime permanentemente attive in Italia e non solo – si ispira, presentando alcuni fra i brani più rappresentativi del genere swing.
Del resto, non è un caso che proprio Tomelleri riesca ancora oggi, a dispetto dei tempi non propriamente favorevoli, a tenere viva una tradizione che sa rinnovarsi e adattarsi alle esigenze del pubblico, pur mantenendo inalterata la sua impronta originale e originaria.
Tomelleri – per tutti, al di qua come al di là dell’Oceano, “il Benny Goodman italiano” – entra subito a far parte della famiglia dei musicisti di jazz, unendosi ai Windy City Stompers per cominciare una carriera lunghissima, piena di collaborazioni sempre ad alto livello, in Italia così come all’estero.
Tomelleri è autore, tra l’altro, di musiche da film, spettacoli teatrali, documentari, jingle pubblicitari, libri di armonia, solfeggio e studio del clarinetto. Ha inoltre scritto e arrangiato musica per svariate case discografiche, ha suonato tutti i giorni praticamente in tutto il mondo, partecipando ai più importanti festival jazz europei, che si contendono la sua presenza.

Il programma
L’espressionismo del Duca
Inizialmente concepiti come brani strumentali, poi divenuti anche vocali, gran parte dei brani in programma sono stati registrati da un infinito numero di artisti di grande valore: da Ella Fitzgerald a Nat “King” Cole, da Frank Sinatra a Louis Armstrong a Thelonious Monk.
Nel caso del “Duca”, si parla spesso di musica espressionista e l’idea che le sue composizioni fossero dei “quadri musicali” o che egli riuscisse a “dipingere con i suoni” fu un concetto più volte narrato dallo stesso musicista (coltivò in gioventù anche una certa passione per la pittura, accarezzando l’idea d’intraprendere la carriera di cartellonista pubblicitario).
Il brano Mood indigo, su testo di Irving Mills, è uno dei più significativi esempi dell’espressionismo di Ellington. In origine intitolato Dreamy Blues, fu composto nel 1930 per una trasmissione radiofonica. La canzone In a Sentimental Mood (1935), su testo di Irving Mills e Manny Kurtz, sarebbe nata a Durham (Carolina del Nord), come nelle parole del Duca: «Avevamo danzato in un magazzino di tabacco e, dopo, un mio amico, dirigente della North Carolina Mutual Insurance Company, diede una festa per noi. Stavo suonando il pianoforte quando un altro nostro amico ebbe dei problemi con due ragazze. Per rappacificarli, composi questa canzone là per là, con una ragazza su ciascun lato del pianoforte». Il titolo della canzone It Don’t Mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing) del 1931, su testo di Irving Mills, è una frase spesso pronunciata da Bubber Miley (ex trombettista di Ellington) che in quei giorni stava morendo di tubercolosi. Divenne rapidamente famosa anche perché esprimeva «il sentimento musicale che era condiviso dalla maggioranza dei musicisti jazz dell’epoca». Fu la prima canzone a usare nel titolo il termine “swing”, segnando l’inizio di quella che sarà poi chiamata “età dello swing”. Il brano restò per decenni nel repertorio dell’orchestra di Ellington (fino al suo scioglimento), in programma quasi in ogni concerto.
Il ruolo di cantante per questo pezzo era per solito ricoperto da Ray Nance, al quale si deve l’idea di cantare il refrain “Duh-wah-du-wah-du-wah-du” (nelle prime versioni, riff degli ottoni). Take the A Train (1938) è un jazz standard composto da Billy Strayhorn. Il titolo della canzone fu ispirato dalla linea A della metropolitana di New York, che portava dall’estremo est di Brooklyn fino ad Harlem e all’estremo nord di Manhattan, connettendo quelli che al tempo erano i più popolosi quartieri di colore. Divenne il pezzo di punta di Duke Ellington e spesso fu il primo eseguito da Ella Fitzgerald nei suoi concerti. The star-crossed lovers, nota anche con il titolo Pretty Girl (Ellington-Strayhorn), si rifà all’espressione coniata da Shakespeare in Romeo e Giulietta per la coppia di amanti ostacolati da una cattiva stella È il numero nove dell’album Such Sweet Thunder, pubblicato nel 1957 dalla Columbia Records, strutturato in dodici brani ispirati alle opere del grande bardo.

Organico
Trombe Daniele Moretto, Stefano Bassalti, Roberto Villani, Marco Fior
Tromboni Rudy Migliardi, Andrea Andreoli, Claudio Barbieri, Pierluigi Salvi
Sassofoni Gianpaolo Casu, Paolo Kromberg, Alberto Buzzi, Enzo Lamendola,
Gilberto Tarocco
Pianoforte Fabrizio Bernasconi
Chitarra Sergio Farina
Contrabbasso Marco Mistrangelo
Batteria Tony Arco
Voce Celeste Castelnuovo
Direttore e Clarinetto Paolo Tomelleri

____________Musica da camera 2014/15
Dego e Leonardi insieme per Beethoven
Ultimo appuntamento con il duo milanese per l’integrale delle sonate del grande compositore tedesco

Gran finale domenica 22 febbraio (ore 11.30) all’Auditorium di Milano per il duo Dego-Leonardi, giunto al quarto e ultimo appuntamento dell’evento musicale dedicato a Ludwig van Beethoven. Nell’arco di tre mesi, la giovane stella del violino, Francesca Dego, e l’altrettanto talentuosa pianista Francesca Leonardi, hanno eseguito nella sala di largo Mahler, l’integrale delle sonate del genio di Bonn. Eccoci, dunque, giunti all’episodio conclusivo di quello che si è rivelato un ciclo cameristico di grande successo, frutto della lunga e solida collaborazione tra le due brillanti musiciste lombarde.
I tre concerti, inoltre, sono stati l’occasione per promuovere il cd che raccoglie la seconda parte dell’integrale beethoveniana incisa e interpretata dalle due artiste, uscito lo scorso 18 novembre per Deutsche Grammophon, in seguito al primo volume pubblicato a marzo 2013.
(info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio),  orari apertura: lun – ven  ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00, tel. 02.83389.334  www.laverdi.org; Biglietti: euro 15,00/09,00).

Programma
DOMENICA 22 FEBBRAIO, ore 11.30
Beethoven Sonata per violino e pianoforte n. 6 in La maggiore op. 30 n.1
Beethoven Sonata per violino e pianoforte n. 8 in Sol maggiore op. 30 n.3
Beethoven Sonata per violino e pianoforte n. 10 in Sol maggiore op. 96
                                  Violino Francesca Dego
                                  Pianoforte Francesca Leonardi

Biografie
Francesca Dego, violino. Nata a Lecco nel 1989, e’ considerata fra le migliori interpreti italiane di oggi. A seguito dell’immediato successo del suo disco di debutto per Deutsche Grammophon con i 24 Capricci di Paganini suonati sul Guarneri-Del Gesù appartenuto a Ruggiero Ricci, si è poi dedicata a incidere l’integrale delle sonate di Beethoven.
Vincitrice di numerosi concorsi internazionali, nel 2008 e’ stata la prima violinista italiana ad entrare in finale al Premio Paganini di Genova dal 1961 aggiudicandosi inoltre il premio speciale “Enrico Costa” riservato al più giovane finalista.
Debutta da solista a soli 7 anni in California con un concerto di Bach, in Italia a 14 con Beethoven e l’anno dopo esegue la Sinfonia Concertane di Mozart con Shlomo Mintz al Teatro d’Opera di Tel Aviv e il Concerto di Brahms in Sala Verdi a Milano. Da allora si esibisce con le più importanti orchestre tra cui i Cameristi della Scala, l’Orchestre Philharmonique de Nice, la European Union Chamber Orchestra, l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, la Sinfonica Arturo Toscanini, l’Orchestra Sinfonica del Teatro Colon di Buenos Aires, la Sofia Festival Orchestra, i Solisti di Rostov, la Sinfonica del Comunale di Bologna, la Israel Sinfonietta Beer-Sheva, la Haydn di Trento e Bolzano, la Filarmonica di Torino, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra del Carlo Felice di Genova, l’Orchestra dell’Arena di Verona, la Sinfonica del Teatro “Verdi” di Trieste, Opera North Symphony Orchestra di Leeds, l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, l’Orchestra della Toscana,  a fianco di solisti e direttori del calibro di Salvatore Accardo, Christopher Hogwood, Gianluigi Gelmetti, Joel Levi, Donato Renzetti, Gabriele Ferro, Bruno Giuranna, Derrik Inouye, Julian Kovatchev, Wayne Marshall, Antonio Meneses, Domenico Nordio, Daniele Rustioni, Peter Stark e Xian Zhang.
E’ regolarmente ospite di festival e stagioni concertistiche prestigiose in tutto il mondo tra cui la Wigmore Hall e la Royal Albert Hall di Londra, l’Oriental Arts Center di Shanghai e l’NCPA di Pechino, la Sala Tchaikovsky a Mosca e la Filarmonica di San Pietroburgo, il Teatro Colon di Buenos Aires, Ginevra, Bruxelles, in Austria e in Francia al Festival “Les Flâneries Musicales” di Reims e “Generation Virtuoses” di Antibes, in Libano al Festival Al Bustan, Peru’ per la Sociedad Filarmonica di Lima. Ha partecipato da solista ai Concerti per la Vita e per la Pace a Betlemme e Gerusalemme con l’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Nicola Paszkowski e al Concerto per il Giorno della Memoria 2014 al Parco della Musica a Roma, trasmessi dalla RAI in mondovisione. A giugno 2014 è stata invitata ad aprire i Mondiali di Calcio in Brasile con un recital al Teatro Municipal di Rio de Janeiro.
Tra i prossimi impegni i debutti con orchestre del calibro dell’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, Orquestra Sinfónica Portuguesa al Teatro Sao Carlos di Lisbona, gFilarmonica Armena, Tarstastan State Symphony Orchestra (Russia), Orchestra da Camera di Mantova, Filarmonica Thailandese e l’Orchestre Philharmonique du Liban.
La sua registrazione del concerto di Beethoven a 14 anni è stata usata come colonna sonora per il film documentario americano “The Gerson Miracle”, vincitore della Palma d’Oro 2004 al prestigioso Beverly Hills Film Festival e altre incisioni sono state inserite nel film del celebre regista americano Steven Kroschel, “The Beautiful Truth” (2008). E’ inoltre stata invitata a duettare come guest artist con il celebre tenore Vittorio Grigolo nel suo disco Sony International “Ave Maria” (2013).
Diplomata con lode e menzione speciale al Conservatorio di Milano sotto la guida di Daniele Gay, si e’ perfezionata con Salvatore Accardo all’ Accademia Stauffer di Cremona e all’Accademia Chigiana a Siena e con Itzhak Rashkovsky al Royal College of Music a Londra.
Francesca suona un prezioso violino Francesco Ruggeri (Cremona 1697) e il Giuseppe Guarneri del Gesu’ ex-Ricci (Cremona 1734) per gentile concessione della “Florian Leonhard Fine Violins” di Londra.

Francesca Leonardi, pianoforte. “Francesca Leonardi è una pianista assolutamente fantastica; unisce ad una musicalità pura ed affascinante una tecnica irreprensibile”, così scrive di lei il famoso violinista Salvatore Accardo.
A marzo 2014 è uscito il suo cd di debutto per Deutsche Grammophon con le sonate di Beethoven per violino e pianoforte al fianco della violinista Francesca  Dego con cui collabora regolarmente da dieci anni. L’integrale prosegue con il secondo disco in uscita in Autunno.
Nata a Milano nel 1984, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di 3 anni sotto la guida di Graziella Bianchi per poi proseguire con Paolo Bordoni presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, dove si è diplomata in pianoforte con 10 e lode e menzione d’onore e musica vocale da camera, sempre con il massimo dei voti e la lode.
Si è inoltre perfezionata presso l’Accademia Musicale di Pescara, l’Accademia Musicale Chigiana di Siena e il Royal College of Music di Londra con Nigel Clayton e Roger Vignoles. Nel Settembre 2011 le è stata assegnata dal Royal College of Music la borsa di studio Phoebe Benham come accompagnatrice nelle classi di strumento.
Fin da giovanissima si è segnalata in diversi concorsi pianistici nazionali e internazionali vincendo quattordici primi premi.
Dopo aver debuttato a 16 anni con l’Orchestra del Rosetum eseguendo il concerto K 415 di Mozart, si è esibita come solista con molte orchestre italiane ed estere.
Si esibisce regolarmente in pubblico e ha tenuto concerti nelle più importanti sale e per prestigiose stagioni cameristiche in Italia, Regno Unito, Francia, Svezia, Svizzera, Austria, Giappone, Argentina, Perù, Medio Oriente e Stati Uniti.
Svolge un’intensa attività concertistica nel campo della musica da camera collaborando con strumentisti e cantanti e dal 2011 forma un regolare duo col noto pianista inglese Nigel Clayton.
Numerosi i suoi lavori discografici, subito accolti favorevolmente dalla critica. Alcuni brani del suo secondo cd sono stati inseriti nella colonna sonora del film del pluripremiato regista americano Steven Kroschel, “The Beautiful Truth” (2008).
Si è esibita nell’ambito di programmi televisivi e radiofonici su Radio 3, Radio Popolare, Radio Classica, sulla Radio della Svizzera Italiana, Radio Vaticana, Rai 3, Tv2000 e Rai News.
Tra gli impegni recenti, il debutto da solista negli Stati Uniti col Concerto n°5 “Imperatore” di Beethoven, il Doppio Concerto di Mendelssohn con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, il Concerto n°1 di Shostakovich a Bariloche (Argentina), recital in Italia, Regno Unito, Germania, Perù, Libano, al Teatro Colon di Buenos Aires, alla Royal Albert Hall di Londra, una tournée di 8 concerti nelle sale più prestigiose della Cina e un recital al Teatro Municipal di Rio de Janeiro come rappresentante dell’eccellenza musicale italiana accanto alla Nazionale azzurra.
La prossima stagione la vedrà esibirsi a Torino come solista per l’apertura della stagione dell’Orchestra Filarmonica, a Roma in diretta su Rai Radio 3 dal Quirinale, a Como, a Milano dove presenterà in tre concerti l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven. Debutterà inoltre in Grecia, Albania, Turchia e tornerà in Libano e negli Stati Uniti, come solista nel Concerto K466 in re minore di Mozart.
Dedicatasi con entusiasmo all’insegnamento fin da giovanissima, è ora docente di pianoforte presso la “Trinity School” di Londra.

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