GIOIELLI VERTIGINOSI Ada Minola e le avanguardie artistiche a Torino nel secondo dopoguerra 6 maggio – 12 settembre 2016

Palazzo Madama – Sala Atelier

Piazza Castello – Torino

6 maggio – 12 settembre 2016

Inaugurazione:
giovedì 5 maggio, ore 18.00

Palazzo Madama, dopo la recente esposizione dedicata a Giò
Ponti, conferma una grande attenzione per le arti applicate del XX secolo
presentando dal 6 maggio al 12 settembre in
Sala Atelier una mostra sull’arte orafa e in
particolare sulla personalità artistica e
umana di Ada Minola
(1912-1993): poliedrica scultrice, orafa,
imprenditrice, gallerista, attiva a Torino nella seconda metà del
‘900. 

La mostra, curata da Paola Stroppiana, si articola in cinque sezioni e presenta per la prima volta al pubblico 120 gioielli che delineano i principali caratteri della produzione orafa
di Ada Minola, focalizzandosi sulle diverse aree di influenza stilistica:
dall’Art Nouveau al gioiello d’artista, dai confronti con le
sculture di Giò Pomodoro e Lucio Fontana al periodo neo-barocco, dai dialoghi
con le opere di Umberto Mastroianni alle influenze dell’universo
estetico del geniale architetto Carlo Mollino. Ad arricchire
l’esposizione anche un costante rimando a opere d’arte, disegni,
libri, fotografie di repertorio che consentono una puntuale
contestualizzazione storica e critica degli oggetti in mostra.

Vivace protagonista della borghesia torinese, che nel secondo
dopoguerra si apre alle novità culturali di respiro internazionale, Ada Minola vive un periodo felice d’incontri
che segneranno profondamente la sua ricerca artistica.
Amica di
Mollino, al quale commissiona gli arredi dell’abitazione di famiglia
nel 1944, frequenta gli artisti Lucio Fontana, Giò Pomodoro, Umberto
Mastroianni e, alla fine degli anni ’50, conosce l’affermato
critico d’arte francese Michel Tapié, con il quale instaura una
fruttuosa collaborazione e una solida amicizia. Tapié chiamerà Ada a dirigere
l’International Center of Aesthetic
Research
da lui fondato a Torino nel 1960.

Figlia e nipote di orafi lombardi, dall’inizio degli anni
Cinquanta Ada Minola realizza i primi manufatti in oro, argento e pietre
preziose con la tecnica della fusione a
cera persa
. Piccoli capolavori caratterizzati da volumetrie
fiammeggianti e da un ardito trattamento della materia. I suoi gioielli
riscuotono da subito una buona fortuna critica tra i suoi contemporanei tanto
che alcuni suoi esemplari – su invito di Arnaldo e Giò Pomodoro – vengono
esposti alla Triennale del 1957.

Nei due decenni successivi partecipa a numerose mostre collettive dedicate al gioiello
d’autore
in diverse gallerie in Italia e all’estero, e
alcuni suoi gioielli entrano in prestigiose
collezioni private italiane e internazionali
come quella della
gallerista americana Martha Jackson e del poeta francese Emmanuel Looten, che
li definirà in una poesia a lei dedicata “gioielli
vertiginosi”
.

Donna dal grande carisma, amatissima da artisti, poeti e
intellettuali di cui fu musa e amica, Ada
Minola trasferisce nei suoi gioielli il grande fervore creativo da cui era
circondata
, riuscendo a tradurre con originale creatività istanze
e scelte formali.

In particolare, in mostra sono proposti interessanti confronti
con due bracciali disegnati dall’artista Afro, un fantasioso piatto con l’Arlecchino di Lucio Fontana e alcuni disegni – matita e china su carta –
di Giò Pomodoro, del quale è
presente anche la scultura in bronzo dorato intitolata Folla del 1962 già in collezione Minola.
Le sculture in bronzo dorato di Umberto
Mastroianni
, amico di famiglia, costituiscono il riferimento
stilistico per orecchini e pendagli riferibili alla sua produzione degli anni
Settanta. Infine, eccezionale presenza in mostra, il tavolo disegnato
espressamente per Ada da Carlo Mollino nel 1964.
Realizzato dallo scultore Gianni Fenoglio,
il tavolo sembra richiamare nelle pronunciate scanalature dell’intaglio
ligneo alcuni tra i gioielli più elaborati in mostra.

Accompagna
la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale, con testi a cura di
Paola Stroppiana e un ricco apparato iconografico, realizzato grazie al
prezioso contributo di Gian Enzo Sperone.

La mostra è realizzata con il fondamentale sostegno di
Azimut Wealth Management, la struttura del Gruppo Azimut, principale realtà
indipendente del risparmio gestito in Italia, dedicata alla clientela più
importante per complessità e patrimoni. 

del sito www.palazzomadamatorino.it oppure www.fondazionetorinomusei.it