Nelle Dolomiti Friulane alla scoperta di grotte e canyon spettacolari

DolomitiFr_Grotte di Pradis

Meraviglie della natura da esplorare in
sicurezza: l’Orrido di Pradis e la Forra del Cellina

Nelle Dolomiti Friulane alla scoperta di grotte e canyon
spettacolari

 Alla portata di tutti

Grotte, forre, canyon,
orridi, abissi: la natura ha creato nelle Dolomiti Friulane fenomeni di grande
spettacolarità ed impatto emotivo. Una concentrazione unica nel suo genere,
tant’è che queste montagne attirano dall’Italia e dall’estero schiere di
speleologi e appassionati di canyoning. Ma non occorre essere supersportivi per
poter ammirare le meraviglie di questo straordinario mondo sotterraneo: infatti
alcune, spettacolari, cavità (quali l’Orrido
di Pradis e la Forra del Cellina
) sono
accessibili al pubblico ed attrezzate per accogliere in tutta i sicurezza i
turisti

Le Grotte e l’Orrido di Pradis

Le Grotte di Pradis e l’Orrido
sottostante – attrezzato con scalinate e parapetti – sono sicuramente fra gli
spettacoli naturali più affascinanti e potenti del Friuli Venezia Giulia. Le si
raggiunge seguendo la strada turistica della Val Cosa, solcata dall’omonimo torrente,
in un paesaggio tipicamente carsico, con doline e inghiottitoi, fino a
Clauzetto. Accessibili a tutti, l
e grotte sono scavate in rocce calcaree
formatesi nel Cretacico superiore, corrispondente ad un arco temporale da
65 a 100 milioni di anni
fa.  I numerosi reperti preistorici
rinvenuti al loro interno, specialmente resti di animali e utensili (in parte
conservati con altri reperti dell’Età del Bronzo e d’epoca romana nel vicino Museo della Grotta) testimoniano che
erano frequentate fin dal Paleolitico medio (da
40 a 80 mila anni fa) e ne fanno
un importante sito archeologico. La più spettacolare è la Grotta della Madonna, un’enorme cavità in grado di contenere oltre
1000 persone, dove il 24 dicembre si celebra ogni anno una toccante messa di
Natale: dal 1968 Tempio Nazionale dello Speleologo, deve il suo nome alla
statua della “Madonnina delle Grotte” realizzata dallo scultore
Costantini di Assisi. Dalle Grotte, 207
scalini
portano a esplorare l’Orrido
scavato dal torrente Cosa, che scorre impetuoso decine di metri più sotto, con
salti e cascate. Da qui si snoda un affascinante percorso sul fondo della forra
fra gallerie, archi naturali, ponticelli, camminamenti che portano fin sopra la
spettacolare cascata alla confluenza del rio Molat nel Cosa. Altrettanto
affascinante è la visione dall’alto dell’Orrido, di cui si può apprezzare la
grandiosità dalla passerella che lo scavalca, da parte a parte.  Le Grotte e l’Orrido sono recintati per
motivi di sicurezza e vistabili a orari prestabiliti (info: www.grottedipradis.it). Fanno parte del
circuito dell’Ecomuseo Lis Aganis,
che fra l’altro organizza in estate sull’altopiano di Pradis le seguitissime “Giornate della Preistoria”. A
Pradis, poco distante dalle Grotte, si trova la sede del Nature Acqua Park Pradis, centro canyoning a cui rivolgersi per noleggiare l’attrezzatura ed essere accompagnati
lungo avventurosi percorsi di vario genere di difficoltà.

La Forra del Cellina

La Forra del Cellina è il più grande canyon del Friuli Venezia Giulia, fra i più
suggestivi e importanti d’Italia. Oggi
Riserva naturale all’interno del Parco Regionale delle Dolomiti Friulane,
la forra è stata
scavata nella roccia calcarea in milioni di anni dal
torrente Cellina, che scorre più sotto, azzurrissimo e limpido. Pareti a
strapiombo e straordinari fenomeni creati dall’erosione delle acque (grotte,
gallerie, marmitte di erosione, rocce levigate…): scorci unici e spettacolari,
che si possono ammirare percorrendo
la Vecchia strada della
Valcellina
,
che univa Montereale a Barcis. Ora
dismessa e off limits alle auto, viene aperta a orari prestabiliti solamente a
pedoni e ciclisti (www.riservaforracellina.it)
e d’estate può essere percorsa a bordo di un Trenino turistico, in partenza da Pont Antoi, a Barcis. Il suo suggestivo
tracciato attraversa l’intera riserva e permette di osservare le
spettacolari forme di erosione che il torrente ha lentamente modellato
incidendo la stretta forra tra il monte Fara e
la
Pala
d’Altei. A guardare il vuoto dall’alto c’è da restare senza fiato. Ma
è un’emozione da provare. Un altro scorcio sensazionale sulla Forra è quello
che si gode dallo sky walk del Dint,
passerella in acciaio sospesa sul vuoto sopra il canyon. Lo si
raggiunge percorrendo il facile Sentiero
del Dint
, lungo cui si trovano anche altri punti panoramici da cui si gode
una splendida vista anche sul lago di Barcis.

Per informazioni: Dolomiti Friulane

tel. 0427 71775 – info@dolomitifriulane.comwww.dolomitifriulane.com

Ufficio Stampa: Studio
Agorà – Marina Tagliaferri

tel.
0481 62385 –
www.studio-agora.itagora@studio-agora.it