RIMBAMBAND SHOW – Al Teatro Manzoni di Milano : 30 e 31 Marzo 2015

Testo:Raffaello
Tullo

Produzione:Rimbamband

Interpreti

Raffaello Tullo,voce, percussioni

Renato Ciardo,
batteria

Vittorio Bruno,
contrabbasso

Nicolò Pantaleo,sax, bombardino, tromba

Francesco Pagliarulo,
pianoforte

RegiaRaffaello Tullo

MusicheAutori Vari

Costumi  Rimbamband,
Lucrezia Tritone, Tina Manicone

Un sassofonista rubato alla banda di paese, un
contrabbassista stralunato, un pianista virtuoso, un batterista rompiscatole,
un capobanda: la Rimbamband.

Cinque musicisti,
un po’ suonati ma straordinari, che incantano, creano, illudono, emozionano,

demistificano,
provocano, giocano.

E così il reale
si fa surreale, l’impossibile diventa possibile, il possibile improbabile, in
uno spettacolo che, grazie alla musica, viaggia anche al di là in una
dimensione nuova, inesplorata, dove la musica stessa si dilata: si ascolta come
fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà.

Durante il
viaggio si incontrano tanti maestri, da Buscaglione a Carosone ed Arigliano (e
ci sorprenderemo nel trovarli quanto mai simili a Mozart e Rossini), si
scoprono con piacere i suoni della danza, ma soprattutto si vive l’incanto di
ritrovare il proprio fanciullo perduto.

Rimbamband Show
prosegue idealmente il cammino iniziato nel primo spettacolo Il Sol ci ha dato
alla testa: una sorta di secondo tempo totalmente scorretto e anticonvenzionale
nel quale questi cinque geniali e autoironici clown, nonché impeccabili
suonatori, divertiranno senza tregua il pubblico con le loro esilaranti gag
musicali.

 Quando mi chiedono cos’é la Rimbamband sono
sempre un po’ in difficoltà, credetemi! È davvero difficile dare un’etichetta a
uno spettacolo che ti frulla in testa durante le notti insonni quando, in
realtà, non vorresti far altro che dormire, porca miseria! Nonostante tutto, ci
ho provato più volte e alla domanda “cos’è la Rimba?” o “cosa
fate con la Rimba?”, in passato, ho risposto in svariati modi: 

“La Rimbamband usa il linguaggio della musica a supporto di
un contenuto comico”; poi “È la musica che si dilata e che ti fa
guardare, oltre che ascoltare”; e ancora:

“La Rimbamband racconta la musica nel suo aspetto più folle
e surreale”. Tutto vero e condivisibile, ok! Mancava qualcosa! Mi rendevo
conto che davanti a queste definizioni la gente rimaneva sempre un po’
interdetta e con stampata in volto la tipica espressione da “non ci ho
capito una mazza!”

Già, poi ho capito… mancava un’anima… l’anima cacchio! Ecco
cosa mancava… eh sì, l’anima… Quella che di giorno non riesce a far sentire
la sua voce perché messa a tacere da tutto ciò che è normale, ma che di notte
si ribella e timidamente comincia a cantare, impedendoti di dormire.

Canta lo swing quell’anima, perché è swing, quell’anima. Poi
incalza, vince la timidezza e balla, balla il tip tap, quell’anima; ed è fuori
di testa perché è un’anima e la testa non ce l’ha! Ha semplicemente una gran
voglia di giocare! Gio-ca-re!

Giocare alla vita e raccontarla giocando. Il problema, ed anche
la magia, é che non puoi giocare da solo, hai bisogno di amici, quelli giusti,
quelli che come te hanno un’anima swing che scalpita perché vuole raccontarsi e
gridare al mondo “Io esistooooo!”  

Questi amici, questi compagni di gioco, questi straordinari
compagni di avventura, io li ho trovati.

Francesco Pagliarulo: anima delicata, fragile e onesta, con il
ragtime nelle  vene. Vigoroso il suo stride, tenera la sua umanità.
Vittorio Bruno: anima swing come poche, stralunato a volte,

osservatore raffinatissimo altre. Affamato di musica e di
vita, riesce a far sorridere delicatamente anche le sue toniche… e me…
lo amo!

Nicolò Pantaleo: anima talentuosa, gentile, matematica, quadrata.
Ragionevolmente irrazionale: vulcano! E poi Renato Ciardo: anima eclettica e
musicale dalle infinite corde. Prezioso come

l’acqua!

Questa è la Rimbamband: cinque anime incantate innamorate della
vita. Cinque bambini scalmanati con una gran voglia di giocare. Nel
cortile della loro esistenza, il pallone non c’è, no… Ci sono, però, un pianoforte,
un contrabbasso, un sassofono, un rullante e un megafono. Ed ecco come lo
sguardo incantato del fanciullo, riesce a vedere ciò che un adulto non avrebbe
mai visto e cioè che un contrabbasso, a guardarlo bene, un pò assomiglia ad un
cavallo o ad una campana e che un piatto di batteria può diventare un vecchio
vinile, o il volante di una macchina o chissà quante altre cose… Fantasia
fanciullesca e voglia di giocare: è ciò che manca agli adulti!

…”Se fossi riuscita a vedere il cane solo come un cane e
il gatto solo come un gatto, forse la cosa sarebbe stata molto più semplice. Se
ai miei occhi le strade fossero state strade, il cielo un cielo, gli alberi
degli alberi, la bistecca una fettina di mucca morta… se quando avessi rotto
il mio piatto preferito fossi stata capace di pensare che bastava
ricomprarlo… tutto sarebbe stato molto più semplice… così, però, il mondo
avrebbe perso i suoi aspetti misteriosi ed interessanti e io non avrei più
potuto godere della gioia dell’osservazione, dell’emozione per le scoperte
inattese, del piacere del lavoro, della consapevolezza di essere
viva”.  Banana Yoshimoto

Raffaello Tullo

BIOGRAFIA

Insieme dal
2006, da bravi pestiferi e loschi figuri mixano tutti i linguaggi possibili
dell’arte e dello spettacolo. Musica, mimo, clown, tip tap, teatro di figura,
rumorismo, fantasia teatrale, parodie. Il tutto shakerato con un ritmo comico
incalzante e servito con energia travolgente.

C’è Raffaello Tullo: ha la capa pelata, balla il tip tap, suona, canta. Chiamatelo
capobanda.

Poi c’è Renato Ciardo: suona una strana
batteria, ha una testa enorme, uno spiccato accento barese e una storia d’amore
segreta (mica tanto) con Tony Dallara.

E che dire di Vittorio Bruno? Suona il contrabbasso
ma non ha ancora ben capito chi è e da dove viene. Anima swing come poche,
stralunato a volte, osservatore raffinatissimo altre.

C’è anche un
sassofonista: pensate che è ancora convinto di suonare nella banda di Capurso.
È Nicolò Pantaleo, anima talentuosa,
gentile, matematica, quadrata.

E poi c’è “il rosso”, Francesco Pagliarulo: anima delicata,
fragile e onesta, con il ragtime nelle vene. Il pianista virtuoso, “cocco” del
capo.

La Rimbamband, oltre alla sua attività dal vivo che l’ha portata in
tutta Italia, ha partecipato negli anni a molte trasmissioni televisive e
radiofoniche. Tra le altre ricordiamo: Maurizio Costanzo Show, Stella con
Maurizio Costanzo (SKY vivo); 610 (Sei uno zero) con Lillo & Greg (Radio
2);

Barbareschi Sciock (La
7) – in veste di band residente per 12 puntate; Zelig off (Italia 1); Italia
coast2coast (Rai 2).

Sito Ufficiale: http://www.rimbamband.it  -http://pausa.rimbamband.it

Facebook:http://www.facebook.com/Rimbamband

You Tube:
http://www.youtube.com/Rimbamband

Al Teatro Manzoni :   30 e 31  Marzo  2015

Orari:  ore
20.45

Biglietto:  poltronissima
€ 25,00 – poltrona € 18,00  – giovani
fino a  26 anni € 12,50