Concerto rassegna I NUOVI CONCERTISTI – ANDREY BARANOV – domenica 13 aprile ore 11.00

I nuovi
concertisti

Giovani,
carini e … vincitori dei concorsi
internazionali!

Domenica 13 aprile
ore 11.00 – ANDREY BARANOV

            Settimo ed ultimo
appuntamento della rassegna I NUOVI
CONCERTISTI
organizzata dalla Gioventù Musicale d’Italia all’Auditorium
di Milano con i vincitori dei più importanti concorsi internazionali.

Un pubblico molto attento ha seguito
questa rassegna che mancava a Milano da alcuni anni, una grande occasione per
conoscere giovani artisti provenienti da tutto il mondo e che la Gioventù Musicale ha
voluto presentare al grande pubblico milanese.

Domenica 13
marzo

salirà sul palco il giovane violinista russo ANDREY BARANOV, vincitore nel 2012 del
1° Premio al Concorso Internazionale Regina Elisabetta di Bruxelles
, uno dei
concorsi più importanti al mondo nato agli inizi del ‘900 (il concorso ogni anno
premia, a rotazione, un pianista, un violinista, un cantante
lirico).

Baranov sarà accompagnato al
pianoforte da sua sorella, Maria
Baranova
.

Nato a San Pietroburgo nel 1986 da
una famiglia di musicisti, Andrey Baranov ha iniziato a suonare il violino
all’età di cinque anni. Dopo gli studi al Conservatorio Rimsky-Korsakov di San
Pietroburgo e al Conservatorio di Losanna, si perfeziona con Pierre Amoyal.
Oltre alla vittoria del 1° Premio al Concorso Internazionale Regina Elisabetta
di Bruxelles nel 2012, Andrey ha vinto anche i Concorsi Internazionali Benjamin
Britten ed Henri Marteau ed è stato premiato in più di venti concorsi
internazionali, tra cui quelli di Indianapolis, Seoul, Sendai, Liana Isakadze,
David Oistrakh, Paganini di Mosca.

Andrey è membro fondatore del David
Oistrakh Quartet, eccezionale ensemble costituitosi nel
2012.

Biografie:

Vincitore del
Concorso Internazionale Regina Elisabetta di Bruxelles 2012, Andrey
Baranov
ha
vinto anche i Concorsi Internazionali Benjamin Britten ed Henri Marteau ed è
stato premiato in più di venti concorsi internazionali, tra cui quelli di
Indianapolis, Seoul, Sendai, Liana Isakadze, David Oistrakh, Paganini (Mosca).

Andrey è membro
fondatore del David Oistrakh Quartet, eccezionale ensemble costituitosi nel
2012.

Nato a San Pietroburgo
nel 1986 da una famiglia di musicisti, Andrey ha iniziato a suonare il violino
all’età di cinque anni. Ha compiuto gli studi al Conservatorio Rimsky-Korsakov
di San Pietroburgo e al Conservatorio di Losanna sotto la guida dei Maestri
Ivaschenko, Ovcharek e Popov, ma senza dubbio il suo insegnante di riferimento è
stato il leggendario violinista francese Pierre Amoyal. Andrey ha inoltre
seguito le masterclass dei Maestri Kushnir, Isakadze, Kashkashian e di altri
artisti.

Dopo
il
suo debutto ufficiale avvenuto nel
2005 alla Sala della Filarmonica di San Pietroburgo con l’Orchestra Filarmonica
diretta da Vasily Petrenko, Andrey si è esibito nelle sale da concerto più
prestigiose del mondo quali la Bozar a Bruxelles, il Concertgebouw di Amsterdam, Großer Saal
del Mozarteum, la Cadogan
Hall di Londra, la Gewandhaus di Lipsia, la Konzerthaus di
Berlino, la Sala
Tchaikovsky di Mosca e la Filarmonica di San
Pietroburgo.

Molte delle esibizioni di Andrey
sono state trasmesse in tutto il mondo, su BR Klassik, Radio Orpheus, Espace 2
(Svizzera), YLE Radio (Finlandia), WFYI, WFMT Chicago (USA) e NHK Sendai
(Giappone).

Andrey si è, inoltre, esibito con
alcune tra le più prestigiose orchestre del mondo tra cui la Filarmonica del Lussemburgo, la
Filarmonica di Bruxelles, l’Orchestra Nazionale del Belgio, l’Orchestra
MusicAeterna, la Filarmonica di San Pietroburgo, la Filarmonica di Sendai, la
Royal Phiharmonic di Londra e la SWR Orchestra Sinfonica di Stoccarda. E’ stato
diretto, tra gli altri, da
Currentzis, Petrenko, Aleksejev,
Tabachnik, Weller, Krivine e Yamashita. Tra i suoi impegni futuri ci sono concerti con l’Orchestra
del Teatro Mariinsky e con la Mahler Chamber Orchestra.

Andrey ha suonato con
artisti quali Martha Argerich, Julian Rachlin, Boris Andrianov, Pierre Amoyal,
Liana Isakadze.

All’età di soli 23 anni Andrey è
stato nominato assistente di Pierre Amoyal al Conservatorio di Losanna; è stato
invitato a tenere masterclass presso istituzioni internazionali a Bangkok,
Chicago, Riga, Vilnius, Stoccolma e
Mosca.

Nel
2011 Andrey è stato invitato dal Maestro Teodor Currentzis ad unirsi
all’Orchestra Sinfonica MusicAeterna al Perm State Theater come violino
ospite.

Andrey è molto onorato
di aver potuto suonare su importanti violini: al Concorso Internazionale Regina
Elisabetta
di Bruxelles si è
esibito su un violino Poggi (1947) “ex-Milstein” avuto in prestito dalla
Fondazione Munetsugu Hall – Yellow Angel in Giappone e, dopo la vittoria del 1°
Premio, ha ricevuto lo Stradivari “Huggins” (1708) che utilizza tutt’ora e che
gli è stato concesso in uso dalla Nippon Music
Foundation.

Maria
Baranova
è nata nel 1988 da una famiglia di
musicisti e a cinque anni ha iniziato a suonare il pianoforte. A dieci anni
suonava già insieme al fratello Andrey Baranov. Dopo aver vinto il 1° Premio al
Concorso “All Russian Mazur”, Maria ha iniziato la carriera concertistica
esibendosi in Russia, Germania, Inghilterra, Francia, Monaco e Svizzera, sia
come solista sia con diverse formazioni. Come apprezzata camerista Maria è stata
premiata all’Accademia di Losanna e come migliore pianista accompagnatrice al
Concorso Baltic Stars International di San Pietroburgo. E’ stata inoltre tra i
premiati al Concorso Internazionale Maria Yudina. Nel 2010 Maria e Andrey
vengono premiati allo Swedish International Duo Competitionn di Katrineholm, in
Svezia. Il duo tiene numerosi concerti e prende parte a Losanna alle masterclass
tenute da Pierre Amoyal e da Bruno Canino, realizzando anche una registrazione
per la Radio Nazionale Svizzera. Maria si è diplomata nel 2007 alla Scuola
Speciale per giovani talenti presso il Conservatorio Rimskij – Korsakov di San
Pietroburgo studiando con Zora Zuker. Ha proseguito la formazione con Igor
Lebedev al Conservatorio di San Pietroburgo, diplomandosi nel 2012. Dal 2010 si
sta perfezionando al Conservatorio di Losanna con Marc Pantillon e Christian
Favre.

Programma
musicale:

Thème
et variations
per violino e
pianoforte
(1932) di Olivier Messiaen è «musica d’occasione»,
nel senso più felice del termine. Scritto dal compositore appena ventitreenne,
in uno stile che certo apparirà a molti assai diverso dalle vastissime
innovazioni della giovinezza e della maturità, era destinato ad andare in dono
alla violinista Claire Delbos, che nel giugno del ’32 divenne sua moglie. La
circostanza non è secondaria e fece sì che immediatamente l’autore volle
proteggere con cura particolare la sua creazione: raccomandandola, per esempio,
ad un amico perché ne facesse propaganda e le assicurasse il successo. Successo
che arrivò puntualmente, tanto da farne una delle prime cose del maestro che
entrarono stabilmente nel repertorio delle stagioni da camera. Il tema è
insolitamente lungo (28 battute), diviso in tre sezioni che ricompaiono, nelle
variazioni, in diverso ordine, con uno sfondo armonico assai ricco ed una
densità di scrittura sempre cangiante,  fino alla somma di formule e modi nella
quinta ed ultima.

Ludwig van
Beethoven
, Sonata per violino e pianoforte n. 9 in la maggiore
op. 47 “a Kreutzer”
(1803). Se il pubblico, commosso ed attonito per
l’«aria» che respira quando siede nel grande spazio della sala da concerto un
attimo prima dell’inizio, ama sentirsi parte di una celeste comunità degli
artisti, la celeberrima Sonata a
Kreutzer
fa proprio per lui: quasi un secolo dopo il brano di
Beethoven, Lev Tolstoj usa il titolo identico per un suo romanzo breve (1889) in
cui descrive la desolata dissoluzione d’un matrimonio quando la protagonista,
Liza, s’innamora d’un giovane violinista, e finisce per essere pugnalata dal
marito, che pur non l’amava più, in preda ad una gelosia delirante (la storia
del nuovo amore tocca il colmo nelle ore che gli amanti passano appunto a
suonare assieme l’op. 47 di Beethoven). L’anno della composizione, 1803, è lo
stesso della sinfonia Eroica, e già questo dovrebbe far riflettere; lo stesso
titolo è segno d’un particolare affetto del maestro quando sottolinea d’averla
scritta in uno stile molto concertante quasi
come di un concerto
. Lo statuto «alla pari» dei due strumenti non
manca di dare i suoi frutti: gli interpreti si lanciano in profili virtuosistici
ed appassionati.

La Sonate posthume per
violino e pianoforte
(1897) di Maurice
Ravel
ebbe l’etichetta di «postuma» per la data tardissima della
pubblicazione (1975). In realtà l’autografo – fatto d’appena quindici pagine – è
datato aprile 1897. Si tratta quindi d’un lavoro precoce, che però sarebbe
avventato liquidare per semplice prova giovanile. Qui abbiamo un solo movimento
e Ravel non disdegna di mostrarsi per la melodia «scolaro» di Fauré e ammiratore
di César Franck quanto all’armonia. Qualcuno ha opportunamente messo in rilievo
i contatti anche tematici col Trio dello stesso Ravel (1914), a partire
dal colore «basco» delle prime battute. L’unico movimento dà vita ad uno stile
«impressionistico» che probabilmente lo stesso autore non avrebbe mal giudicato
se solo avesse avuto la voglia e la cura di una revisione: solo lo scrupolo
ossessivo che aveva a favore di quello che definiva il suo normale obiettivo,
«la perfezione tecnica» condannò il lavoro a rimanere nel
cassetto.

L’Introduction et Rondo
capriccioso
op. 28
di Camille
Saint-Saëns
vennero scritti per un interprete preciso, il celebre
virtuoso Pablo de Sarasate (1863). Si sa che il maestro aveva cominciato la sua
carriera di musicista in qualità d’enfant
prodige
, ma alla tastiera d’un pianoforte; eppure la sua fama si legò
precocemente alla sua produzione per violino che entrò nel repertorio per
rimanervi saldamente fino ad oggi. Il titolo rispecchia perfettamente l’opera:
dopo un’introduzione un rondò assai brillante, incline a ritmi e profili
melodici di gusto spagnolo destinati ad un effetto sicuro sul pubblico, a
partire da quella melodia iniziale che il compositore chiama malinconica. Appena entra il tema del
rondò ciascuno è in grado d’apprezzare quanto questo sia adatto al violino:
Saint-Saëns costruisce tutto animando il brano con interludi saggiamente
contrastanti. Mentre il ruolo dell’accompagnamento è esemplarmente pudico, tutto
corre ad una coda finale dall’immancabile effetto.

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            La rassegna I NUOVI CONCERTISTI, iniziata a gennaio e
giunta al suo ultimo appuntamento all’Auditorium di Milano, è stata fortemente voluta
dalla Gioventù Musicale
d’Italia
, poiché questo atteso ciclo di concerti mancava a Milano
da quasi dieci anni. Sette date per sette concerti alla domenica mattina che ha
visto protagonisti i giovani vincitori dei più prestigiosi concorsi
internazionali degli ultimi anni.

La GMI, da sempre, cerca di
individuare e valorizzare le giovani eccellenze musicali, sia attraverso il
legame da anni consolidato con la Fédération Mondiale des Concours
Internationaux de Musique (la FMCIM con sede a Ginevra), sia attraverso le sue
Audizioni Nazionali.

            « Se chiediamo a un
giovane musicista che ha vinto un prestigioso concorso internazionale che cosa
si aspetta dalla sua affermazione, la risposta certa è: fare concerti, girare il
mondo, essere conosciuto. » – spiega Maria Luisa Vanin Tarantino, Presidente
della Fondazione Gioventù Musicale d’Italia
che fa parte delle Jeunesses
Musicales International (JMI) presente in oltre 40 Paesi. – « Non sempre chi
vince un concorso farà concerti, girerà il mondo, sarà
conosciuto.

Perché la vittoria a un concorso non
deve rimanere fine a se stessa, ma essere l’inizio di una carriera. E una
carriera è possibile se molti potranno conoscere e ascoltare il
vincitore.

La Gioventù Musicale d’Italia fin
dai suoi esordi nel 1952 ha fatto della promozione e del sostegno ai giovani
musicisti il proprio scopo. Fedele quindi alle proprie finalità presenta a
Milano una rassegna di vincitori di importanti concorsi e delle proprie
audizioni nazionali, affinché questi giovani dall’indubbio talento possano
essere conosciuti e porre basi sicure per la loro carriera di concertisti.
»

            I concerti nascono dalla
collaborazione tra Fondazione Gioventù Musicale d’Italia e Fondazione
Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe
Verdi
.

SEDE DEI
CONCERTI

Auditorium di Milano Fondazione
Cariplo

Largo Gustav
Mahler

20136
Milano

Biglietti

Intero              € 14

Ridotto1         € 12,50  (adulti
sopra i 60 anni, Cral, gruppi organizzati)

Ridotto2         € 7  (giovani under
30, iniziative promozionali)

INFO
BIGLIETTERIE

Auditorium di
Milano Fondazione Cariplo

Largo Mahler (mar – dom
14.30/19.00)

tel. 02
83389.401/402/403

My Link Point
Cadorna

Piazza Cadorna 14 (lun – sab
10.00/18.00; dom 10.00/16.00)

tel. 02
85114865

E’ possibile acquistare i biglietti
anche su www.vivaticket.it

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