Isole Cook: nelle Isole del Sud si trova la vera anima polinesiana

Mauke Island (c) Cook Islands Tourism Dylan Harrison
Mauke Island (c) Cook Islands Tourism Dylan Harrison

Due piccole gemme gettate nell’Oceano, angoli di paradiso scarsamente abitati, ma che in egual modo sanno accogliere a braccia aperte: Mauke e Mitiaro, tra le Isole del Sud, sono quelle dall’animo più selvatico, dalla personalità però mite di chi è in perfetto equilibrio con la Natura, che domina e sovrasta. Sono il luogo ideale per i piedi nudi, i capelli sempre coperti di salsedine e addosso, pochi abiti essenziali. Nonostante questo, non sono irraggiungibili: comodi voli domestici da Rarotonga rendono quest’esperienza fattibile a chi ha deciso di visitare le Isole Cook.

Mauke è uno dei segreti meglio custoditi dell’arcipelago: solo 300 abitanti per un’estensione che di poco supera i 18km². E’ soprannominata “l’isola giardino” grazie al paesaggio verdeggiante, pieno di fiori selvatici profumati e alberi da frutto tropicali. Avvincenti leggende si confondono con gli usi e i costumi attuali dei ‘matakeinanga’ (le tribù): questo è luogo magico in cui svegliarsi al canto del martin pescatore di Mauke e dell’arapepe (Ngaputoru Pandanus), entrambe specie endemiche, e dissetarsi come prima cosa, con un bicchiere di acqua artesiana.

Secondo la leggenda, Mauke venne originariamente chiamata Akatokamanava – ‘il luogo dove il mio cuore riposa’ – dal Capo Uke dopo un lungo viaggio da Avaiki. Un nome opportunamente romantico per quest’isola di pace con strade di corallo che curvano dolcemente attraverso palme da cocco e alberi di legno massiccio; ogni tanto appare una piccola spiaggia sabbiosa circondata da rocce coralline.

Mauke ha alcune delle grotte più belle del Sud Pacifico – Vai Ou e Vai Tunamea, solo per citarne alcune, e Vai Tango, una delle attrazioni d’acqua dolce più famose. Da non perdere durante il periplo dell’isola (18 km) da percorrere rigorosamente a piedi, la passeggiata a kopu po’oki (roccia dello stomaco) una piscina di acqua salata nel raui (riserva marina), la visita all’albero di banyan più grande del Pacifico e alla chiesa di Ziona, con due ingressi, ciascuno per villaggio, decorati in maniera diversa.
Tornando alle leggende, vale la pena recarsi alla tomba di Kea, la moglie di Paikea, un pescatore che, trascinato in mare, non fece mai ritorno a casa. I resti di Kea riposano ancora nel punto in cui lo attese tutta la vita. Un tuffo poi, nel porticciolo di Taunganui e via verso la barriera corallina.
Il perfetto souvenir di questa visita a Mauke è Akari Pi è un olio di cocco infuso di pianta Pi (Talinum Lababo), prodotto localmente utilizzato comunemente per lenire ferite e irritazioni e per il massaggio tradizionale.

Di poco più estesa (23km²), Mitiaro – minuscola, incontaminata e accogliente – ha di 200 abitanti dei quali una significativa percentuale apre le proprie case ai visitatori fornendo l’unico alloggio disponibile dell’isola.

È un parco giochi naturale grazie alla presenza delle più sorprendenti grotte calcaree nel Pacifico; spiagge bianche, formazioni coralline fossilizzate e palme da cocco completano il quadro paesaggistico, nel quale s’insinuano discretamente 4 piccoli villaggi – Atai, Auta, Mangarei e Takaue, dove vivono i residenti dell’isola al ritmo scandito dalla campana della chiesa di Betela, che richiama i fedeli alla funzione domenicale, un’esperienza da non perdere anche per i rari turisti che si avventurano sino a questo angolo remoto del mondo. Poco distante dalla chiesa di Betela, vive l’ormai noventenne Regina di Mitiaro, Temaeu Ote Rangi

Teikamata Ariki Mii O’Bryan, affettuosamente nota a molti come Mama Mii: accettò il titolo nel lontano 1985 e sino ad allora si è impegnata per rendere il suo popolo felice! Mitiaro è il posto giusto per fare vita slow in mezzo ai locali: basta soffermarsi con loro davanti al municipio, intrattersi a chiacchierare durante una nuotata nelle grotte o al porto, mentre pescano oppure al lavoro nelle piantagioni.

A proposito: piccole piantagioni di taro, kumara e maniota, ma anche anche di banana, papaia, cacao, kuru (l’albero del pane) e alberi di litchi spuntano inaspettatamente agli angoli della strada; guaiave sbucano qua e là; arance, erbe aromatiche, ananas e molto altro ancora sono il cibo sano e quotidiano degli abitanti dell’isola.

A Mitiaro è presente anche l’unica grotta di zolfo conosciuta nelle isole Cook, Vai Marere il cui ingresso si allarga in una cupa caverna ricoperta di stalattiti.

L’altopiano centrale è tranquillo piatto e paludoso – e i laghi d’acqua dolce forniscono una prospettiva unica per questa bellissima piccola isola. Tra di loro, Roto Nui (un grande lago che è la metà le dimensioni dell’isola) e Roto Iti (un piccolo lago), costituiscono gran parte di Mitiaro.

PER INFORMAZIONI:
NICHOLAS COSTANTINI – COOK ISLAND Rep&Marketing per l’Italia
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Iaphet Elli

Iaphet Elli, blogger, ho partecipato come editor a ExpoMilano2015.
Collaboro con diversi uffici stampa di città Italiane ,Stati Europei e Mondiali.