laVERDI: prima assoluta (commissione laVerdi) del melologo di Fabio Vacchi Sull’acqua (Sotto di noi il diluvio), su testi di Michele Serra per la voce narrante di Lella Costa. – SABATO 3 OTTOBRE 2015

Claire Gibault

Concerto
straordinario per Expo 2015

Sull’acqua

(Sotto
di noi il diluvio)

Prima
assoluta (commissione laVerdi) del melologo

di
Fabio Vacchi, su testo di Michele Serra

per
la voce di Lella Costa, con la direzione di Claire Gibault

Claire  Gibault 

Sabato
3 ottobre 2015, ore 20.30

Auditorium
di Milano, largo Mahler

Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Testo
Michele Serra

Voce
recitante
Lella Costa

Direttore
Claire
Gibault

Appuntamento
espressamente dedicato a Expo
quello di sabato
3 ottobre
(ore 20.30),
all’Auditorium
di Milano in
largo Mahler:
una prima
assoluta del Compositore residente de laVerdi, Fabio Vacchi,
celebrerà il tema
dell’acqua,
su testo di Michele
Serra, per
la voce di Lella
Costa.

Sull’acqua
(Sotto di noi il diluvio)
è il titolo
del melologo, commissionato da laVerdi al musicista bolognese, che –
attraverso i testi del giornalista scrittore romano,
nell’interpretazione originale dell’attrice milanese –
percorrerà il millenario quanto intimo rapporto di Milano con il
bene primario in natura – l’acqua appunto – in occasione
dell’Esposizione Universale e del suo tema ispiratore.

In
questa speciale occasione, l’Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
sarà diretta da Claire
Gibault,
conductor
francese al
femminile apprezzata in tutto il mondo, collaboratrice di Vacchi di
lunga data, che aveva debuttato con laVerdi nel marzo 2014, in
occasione di un’altra prima assoluta di Vacchi: il melologo
Veronica
Franco.

(Biglietti:
euro
35,00/15,00;
info e
prenotazioni:
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari
apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; on
line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).

Sotto
di noi il diluvio: l’acqua che illumina Milano

di
Fabio
Vacchi

L’acqua
ha una storia a Milano. E la storia di Milano è affidata all’acqua.
Michele Serra ne fa scorrere i ricordi. Amabili e sorprendenti come i
quartieri popolari dove la sera ci si riuniva per raccontare storie
di gente industriosa, d’imprenditori e di operai, talvolta
contrapposti da ingiustizie e soprusi ai danni dei più deboli,
talvolta meno distanti d’oggi per la fresca eredità dei Verri, dei
Beccaria, dei Manzoni.

Acqua
che scende da montagne nelle quali si è formato il marmo del Duomo,
le stesse dove i partigiani hanno lottato e fondato la Repubblica
dell’Ossola. Falde che producevano, raccoglievano, fertilizzavano,
e inquinavano. Acqua che puliva e sporcava, acqua che puzzava. Che
divideva i ricchi dai poveri nel modo d’usarla e di spartire i
quartieri, qualche volta ricordandola comunanza sulla stessa barca di
un’esistenza precaria.

Milano
ha coperto i navigli, le sue storie e le sue fabbriche, tutta presa
dalla moda e dagli affari. Ma l’acqua non si è fatta zittire,
ribolle e risale, affiora e prorompe nelle metropolitane e nelle
cantine. Fatta di suoni, appartiene a una forza primitiva che ci sta
mettendo con le spalle al muro. O ascoltiamo la musica dell’uomo e
dell’ambiente, o comprendiamo di dover convivere con gli altri
animali, rispettandoli, sulla terra che tutti abitiamo, o la natura
morirà trascinandoci con lei nel nulla, nel vuoto, e prima ancora
nell’orrore.

L’acqua
su cui ondeggia inconsapevole Milano, di tanto in tanto dimentica,
più spesso conscia della sua storia d’accoglienza, può diventare
fonte d’energia pulita e rinnovabile, di speranza e di futuro per una
città attiva, dove “non si sta mai con le mani in mano”.
Aprendosi agli altri nell’unico modo possibile, chiedendo a chi
porta linfa nuova di osservare le regole della convivenza. Con
amorevole fermezza. Con un’ospitalità propositiva che sappia tanto
porre condizioni quanto tendere una mano. Benvenuti cittadini del
mondo, benvenuti a imparare e a insegnare. A chiedere e a dare, a
pretendere diritti e a rispettare doveri.

Oppure
quest’acqua può imputridire e travolgerci. Ribellandosi alla sordità
di chi non l’ascolta. Come non ascolta le ragioni di coloro che a
Milano arrivano per incentivare un’impresa illuminata e florida o
senza nient’altro che un fardello sul cuore e sulle spalle da cui
ricominciare per non morire.

Una
partitura nata sulle parole di Michele Serra, destinata alla voce di
Lella Costa e ricolma di corporeità. Quella su cui poggia da sempre
la mia scrittura, che mi ha reso scomodo ed eversivo sia agli occhi
dei cultori di uno sperimentalismo ostico, solipsistico e supponente,
astratto e fine a se stesso, sia ai seguaci della semplicità
compiacente, dell’immediatezza gratificante ma incapace di
depositarsi nella memoria profonda: musica che passa in entrambi i
casi senza trasformare, senza emozionare le idee attraverso il corpo.
Un corpo che oggi le neuroscienze ci dicono avere ragioni proprie, in
grado di guidare con la chimica la nostra possibilità di provare
gioia o disgusto e di provarlo insieme agli altri. Questa musica,
nata dall’acqua di Milano sull’eco interiore di Michele Serra e sulle
intonazioni di Lella Costa, è una musica che crede nel corpo, nel
cibo sano e sostenibile che lo nutre, e nell’acqua che lo abbevera.

Dalle
viscere della terra l’acqua deve scorrere di nuovo in superficie,
non solo nei navigli, e ben venga la rivalutazione dei due corsi
sopravvissuti alla cementificazione. Se fosse un inizio. Se fosse una
sorgente di pensiero. L’acqua che scorre sotto i sonni di milanesi
e migranti dovrebbe accendere, insieme alla nostra fantasia, le sale
operatorie, le piste ciclabili, le scuole, le industrie, la Scala,
l’Auditorium, Brera, i palazzi del centro, le periferie, i
grattacieli, i parchi. Immergiamoci nell’acqua e nei suoni, perché
ciò che non è solido può avvolgerci, sferzarci, coccolarci,
divertirci, purificarci. Darci energia.

Raccontiamo
storie con le parole e con i suoni. Diffidiamo di chi pensa che
raccontare sia inutile o superato. Nell’arte e nella vita.
Ascoltiamo la storia dell’acqua di Milano. E lavoriamo perché ci
illumini.

Biografia

Fabio
Vacchi,compositore.
I suoi lavori sono stati commissionati o diretti, tra gli altri, da
Claudio Abbado, Roberto Abbado, John Axelrod, Luciano Berio, Carlo
Boccadoro, Riccardo Chailly, Myung Wun Chung, Ivan Fischer, Claire
Gibault, Daniel Harding, Neville Marriner, Zubin Metha, Riccardo
Muti, Antonio Pappano, Giuseppe Sinopoli.

Ha
collaborato con registi, attori, artisti e scrittori come Daniele
Abbado, Gae Aulenti, Gianrico Carofiglio, Giorgio Barberio Corsetti,
Patrice Chereau, Tonino Guerra, Yashar Kemal, Dacia Maraini, Franco
Marcoaldi, Sandro Lombardi, Aldo Nove, Ermanno Olmi, Moni Ovadia,
Amos Oz, Giulio Paolini, Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Pontiggia,
Roberto Roversi,Toni Servillo, Federico Tiezzi, Michele Serra.

Alcune
tra le opere per il teatro musicale:Girotondo,
da Schnitzler (1982 Maggio Fiorentino),Il
Viaggio, (1990, Comunale di
Bologna),La Station thermale,
(1993-95, Opéra de Lyon)),Les
oiseaux de passage(1998, Opéra
de Lyon; 2001),Il letto della
storia, (2003, Maggio
Fiorentino),La madre del mostro(2007, Siena),Teneke(2007, Teatro alla Scala),Lo
stesso mare(2011, Teatro
Petruzzelli di Bari).

Fra
le opere strumentali:Briefe
Büchners(1997 commissione di
C. Abbado  per Berliner Festwochen);
Dai calanchi di Sabbiuno(1997
commissione di C. Abbado, Salzbourg);
Diario dello sdegno (2002,
commissione di R. Muti);Tre
Veglie (2000 Festival di
Salisburgo);Terra comune(2002, dir. Myung-Whun Chung, commissione di Berio per
l’inaugurazione del Nuovo Auditorium di Roma);
Lagiusta
armonia(2006, dir. R. Muti,
Festival di Salisburgo); Mi
chiamo Roberta(2006, testo di
A.Nove);Voci di notte (2006
dir. Zubin Metha, Firenze);Mare
che fiumi accoglie(2007, dir.
A. Pappano, S. Cecilia);Prospero
o dell’Armonia(Melologo
sinfonico, 2009, dir.R.
Chailly, Filarmonica della Scala);
Tagebuch der Empörung (2011,
dir. R. Chailly, Lipsia, Gewandhaus Orchestra); Der
Walddämon, 2015,
dir. R. Chailly, Lipsia,
Gewandhaus Orchestra);D’ un
tratto nel folto del bosco,
melologo, testo di Amos Oz(2010,
Moni Ovadia, Milano, Festival MITO);
Notte italiana(2011, dir. David
Atherton, London Sinfonietta);Il
piacere di leggere, testo di D.
Maraini (2012, L’Aquila, Lella Costa, dir. C. Gibault);Soudain
dans la forêt profonde,
melologo, testo di Amos Oz (2013-14, Parigi,Comédie
française, Salle Pleyel, cd a cura
del Ministère de l’Éducation Nationale, destinato anche alle scuole
di Francia),Veronica Franco
(2014, testo di Paola Ponti,
attrice Giovanna Bozzolo),Il
bordo vertiginoso delle cose(2014, testo e voce recitante di Gianrico Carofiglio, dir. Axelrod).

Nel
2014 il Festival Mito gli ha dedicato, primo italiano, una monografia
in tre concerti. La nuova operaLo
specchio magico su testo di Aldo
Nove verrà allestita al Maggio Musicale Fiorentino nel maggio 2016.
E’composer in residenceal Teatro Petruzzelli di Bari e a laVerdi di Milano. Koussevitzky
Prize in Composition (Tanglewood,
USA, 1974); Primo premio al Concorso Gaudeamus (Olanda,1976);David
di Donatello per il miglior musicistacon la colonna sonora del filmIl
mestiere delle armidiErmanno
Olmi(Roma,2002);
Annual Lully Award 2002 per il miglior nuovo brano dell’anno
eseguito negli Stati Uniti con ilQuartetto
n° 3, Premio Abbiati
dell’Associazione Nazionale Critici Musicali per la migliore novità
dell’anno (2003),
Rdc Awards per la colonna sonora del filmGabrielledi Patrice Chéreau (2005),
Nomination alDavid
di Donatello per il miglior musicistacon la colonna sonora del filmCentochiodidi Ermanno Olmi (Roma, 2007). E’ membro onorario dell’Accademia
Filarmonica Bolognese. E’ membro effettivo dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia.

Claire
Gibault,direttore.
Nata a Mans, ha qui cominciato i suoi studi che ha poi proseguito al
Conservatoire National Supérieur de Paris dove ha ricevuto il premio
di Direzione d’orchestra, Armonia, Fuga e Contrappunto.

Assistente
di John Eliot Gardiner all’Orchestra de l’Opéra National de Lyon
dal 1983 al 1989, è stata la prima donna a dirigere l’Orchestra
del Teatro alla Scala e i musicisti della Philharmonie di Berlino.
Direttrice musicale di “Musica per Roma” dal 2000 al 2002, è
stata anche l’assistente di Claudio Abbado alla Royal Opera House
di Londra, alla Scala e all’Opera di Vienna. Nel 2004 ha
partecipato alla creazione dell’Orchestra Mozart di Bologna.

Ha
diretto nelle più grandi istituzioni musicali (tra le altre: Covent
Gardner a Londra; Opera di Washington; Opéra Bastille, Théâtre du
Châtelet, Salle Pleyel, Opéra Comique, Cité de la Musique a
Parigi; Opéra de Marseille, Théâtre des Célestins a Lione,
Festival d’Edinburgo, Festival di Glyndebourn) ed è stata invitata
dalle più grandi orchestre (Halle Orchestra, Royal Scottish National
Orchestra, Ireland National Symphonic Orchestra, Orchestra Sinfonica
Nazionale de la RAI, Orchestre National de Belgique et l’Orchestre
Philharmonique de Liège, l’Orchestre National de Bordeaux,
l’Orchestre Philharmonique De l’Opéra de Nice, l’Orchestre
National des Pays de la Loire, l’Orchestre de l’Opéra de
Marseille, Copenhagen Phil, Våsterås Sinfonietta).

Nel
dicembre 2008 a diretto con successo a Strasburgo il concerto di
chiusura della presidenza francese de l’Unione Europea con
l’Orchcestra Filarmonica Slovacca in un programma dedica a Berlioz,
con la cantante Anna Caterina Antonacci.

Direttrice
musicale di grandi istituzioni (Atelier Lyrique et Maîtrise de
l’Opéra de Lyon, Orchestre de chambre de Chambéry, «Musica per
Roma»), ha diretto numerosissime produzioni.

Nel
Giugno 2012 ha creato la Paris Mozart Orchestra, formazione di 40
musicisti con la quale si è esibita in una ventina di concerti
all’anno nelle più importanti sale e festival francesi.

Particolarmente
attratta dalla creatività, collabora regolarmente con compositori
contemporanei come Graciane Finzi, Wolfgang Rihm, Silvia Colasanti e
soprattutto Fabio Vacchi, suo complice di lunga data. Oltre alla
composizione della suaStation
Thermalnel 1995, ha diretto la
prima mondiale deIl letto della
storia(Maggio Musicale
Fiorentino) e la sua opera La
Madre del Mostro a Siena con
l’Orchestra della Toscana. Nel Gennaio 2014 ha diretto il suo
melologoSoudein dans la forêt
profondecon la Paris Mozart
Orchestra nella Salle Pleyel a Parigi.

Nel Marzo 2014 ha diretto all’Opéra di Marsiglia la prima mondiale
dell’operaColomba,
musica di Jean-Claude Petit, libretto di Benito Pelegrin.

Ha debuttato con laVerdi all’Auditorium di Milano nel marzo 2014,
dirigendo in prima assoluta il melologo di Fabio VacchiVeronica
Franco.

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