Apokàlypsis Oratorio di Marcello Panni in due parti – Chiesa di San Marco a Milano – martedì 12 maggio (ore 20.30)

Marcello Panni, direttore1

Apokàlypsis
Oratorio di Marcello Panni in due parti e sette quadri, con un prologo e un epilogo, tratto dall’Apocalisse di Giovanni. Su progetto del Cardinale Gianfranco Ravasi, l’opera è scritta per due voci recitanti, coro misto, coro di bambini, orchestra di strumenti a fiato e percussioni.

Presentazione di Marcello Panni
Il testo dell’oratorio è un estratto di brani tratti dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni, l’ultimo e più enigmatico dei libri della Bibbia. La selezione dei versetti è stata curata seguendo le indicazioni di uno dei maggiori studiosi delle Sacre Scritture, Sua Eminenza il Cardinale Gianfranco Ravasi.

Dalle sue indicazioni ho tratto un libretto per una moderna sacra rappresentazione. Due voci recitanti, un uomo e una donna, declamano i versetti in italiano, alternandosi o sovrapponendosi alla musica. Il coro intona invece la versione in latino, ma anche in altre lingue: francese, inglese, tedesco, spagnolo, e nel finale in greco, la lingua in cui probabilmente l’Apocalisse si diffuse nei primi secoli del cristianesimo.

La visione di Giovanni è intrisa di riferimenti musicali: le sette trombe e le arpe, i cori angelici e degli Anziani che adorano l’Agnello, i suoni della tempesta, dei tuoni, delle fiamme e del terremoto.

Come rappresentare questa gigantesca visione sonora? Come dare vita a quegli strumenti che spesso vediamo negli affreschi del Beato Angelico e Signorelli?

Ho scelto simbolicamente il numero sette come elemento centrale ritmico e strutturale della musica. Non sono forse sette le note e sette i cieli che, ruotando intorno alla Terra, producono l’Armonia delle Sfere? Sette sono anche i quadri che compongono l’oratorio, grandi affreschi preceduti da un prologo e seguiti da un epilogo, in totale nove parti (altro numero magico: 3², la Trinità al quadrato).

La sfida più ardua è stata scegliere lo stile armonico e melodico per un testo tanto complesso. Ho deciso di evitare un’Apocalisse tecnologica, con effetti elettronici e uno stile cinematografico – una soluzione ovvia – per adottare invece un approccio austero che richiama un rito sciamanico, una sacralità arcaica e senza tempo. L’ispirazione mi è giunta dalle monumentali tappezzerie medievali dell’Apocalisse di Angers, che da anni ammiro per la loro magnificenza.

Ho scelto temi principali ispirati a melodie sciamaniche sudamericane, innestandole su una rievocazione di forme contrappuntistiche medievali (motetus, conductus, organum) e sulla solmizzazione gregoriana. L’armonia è aspra e dissonante, basata su politonalità e scale difettive, caratteristiche della musica aborigena. Per riferimenti musicali immediati, citerei La Création du Monde e La Mort d’un Tyran di Darius Milhaud o Laborintus II del mio maestro Luciano Berio.

L’orchestra si compone di quarantacinque strumenti a fiato, come un gigantesco organo a canne, accompagnati da quattro percussionisti (45+4=49, il quadrato di 7) che evocano ritmi e suoni sacri e profani. Il coro, composto da 28 elementi (7×4), è suddiviso in base al testo: 24 Anziani e quattro Viventi (Aquila, Bue, Angelo e Leone) che formano la corte in adorazione dell’Agnello. Il coro assume ruoli diversi: processionale, danzante, eco dei recitanti, rumoroso e tuonante, mentre la purezza delle voci bianche si inserisce nei momenti angelici.

Le due voci recitanti si dividono il testo: quella maschile interpreta le visioni, quella femminile narra la sconfitta di Satana (primo finale) e la discesa della Gerusalemme Celeste (secondo finale). Prima di ogni parte, come prefazione e intermezzo, il Cardinale Ravasi, cui è dedicato il lavoro, commenterà il significato simbolico del testo di Giovanni.

La prima assoluta di Apokàlypsis si è tenuta al Festival di Spoleto 2009, che l’ha commissionata, nella suggestiva cornice della piazza del Duomo.

Personaggi e interpreti

  • Giovanni: Elio De Capitani
  • La Sposa Celeste: Chiara Muti
  • I Quattro Viventi: 4 voci recitanti dal coro
  • I 24 Anziani: coro misto a 4 voci
  • Gli Angeli: coro di voci bianche
  • Direttore d’orchestra: Marcello Panni
  • Commento: S.E. Cardinale Gianfranco Ravasi
  • Orchestra Sinfonica, Coro e Coro di Voci Bianche de laVerdi

Introduzione del Cardinale Gianfranco Ravasi
Aprire il libro dell’Apocalisse significa confrontarsi con un’opera che affascina e inquieta. È un testo segnato dal sangue della storia, ma anche immerso in un’aura di luce, dalla quale emerge una città ideale, dove non esistono più lacrime né morte, illuminata da una trascendenza divina.

L’Apocalisse non è un oroscopo sul destino umano, ma una lettura del presente in funzione del futuro, come affermava il teologo Karl Rahner. È uno scontro tra Bene e Male, tra angeli e demoni, che culmina nella vittoria della Gerusalemme nuova e santa sulla Babilonia corrotta.

Su queste pagine, il Maestro Marcello Panni ha costruito un’opera musicale che traduce simboli e messaggi in armonie che parlano all’uomo contemporaneo, spesso smarrito e senza speranza.

Che rapporto può esserci tra un testo “esplosivo” come l’Apocalisse e un evento come l’Expo 2015 di Milano? Nutrire il pianeta non è solo una questione fisica: l’uomo vive anche di cultura, spiritualità e bellezza, come dimostra questo capolavoro biblico.

L’Apocalisse ammonisce sui danni provocati dalla prepotenza umana: guerre, corruzione, inquinamento, desertificazione, fame. Ma non è solo un registro di catastrofi. Le ultime pagine offrono una visione luminosa: una nuova città, la Gerusalemme ideale, perfetta nell’arte, nella giustizia e nella fecondità.

È un appello alla speranza, un invito a costruire un mondo migliore, fondato su verità, bellezza e amore.


Biografia
Marcello Panni, compositore e direttore d’orchestra romano, è ospite regolare delle principali istituzioni musicali italiane e internazionali. Ha diretto nei più prestigiosi teatri lirici del mondo, tra cui l’Opéra di Parigi, il Metropolitan di New York, il Bolshoi di Mosca, la Staatsoper di Vienna, la Deutsche Oper, il Covent Garden di Londra e il Liceu di Barcellona.

Ha diretto prime assolute di opere come Neither di Morton Feldman, Cristallo di Rocca di Silvano Bussotti e Civil Wars di Philip Glass. Ha composto numerose opere liriche, tra cui Hanjo, Il Giudizio di Paride e Garibaldi en Sicile.

Tra i suoi lavori sacri si annoverano una Missa Brevis per la cattedrale di Nizza, il mottetto Laudate Dominum per il Duomo di Milano e l’oratorio Apokàlypsis per il Festival di Spoleto 2009.

Ha ricoperto ruoli di prestigio come direttore artistico e musicale presso istituzioni quali l’Accademia Filarmonica Romana, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e l’Orchestra Sinfonica Tito Schipa di Lecce. È Accademico di Santa Cecilia dal 2003.

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