Bronzi del mondo ellenistico – Firenze, Palazzo Strozzi: dal 14 marzo 2015

Atena (Minerva di Arezzo) dettaglio, 300-270 a.C. Firenze, Museo
Archeologico Nazionale, inv. 248

Dal 14 marzo al 21 giugno 2015 a Palazzo Strozzi a Firenze una straordinaria panoramica sulla statuaria bronzea

ellenistica dal IV secolo a.C. al I secolo d.C. Una grande mostra realizzata in collaborazione con il J. Paul Getty

Museum di Los Angeles e con la National Gallery of Art di Washington

Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico

Firenze, Palazzo Strozzi, 14 marzo-21 giugno 2015

Dal 14 marzo al 21 giugno 2015 Palazzo Strozzi a Firenze è la prima sede della grande mostra Potere e pathos. Bronzi

del mondo ellenistico concepita e realizzata in collaborazione con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la National

Gallery of Art di Washington e la Soprintendenza Archeologica della Toscana. Dopo la tappa fiorentina l’esposizione si

sposterà al J. Paul Getty Museum di Los Angeles dal 28 luglio al 1° novembre 2015 per poi concludersi alla National

Gallery of Art di Washington DC, dal 6 dicembre 2015 al 20 marzo 2016.

Queste importanti collaborazioni confermano la reputazione di eccellenza a livello internazionale di Palazzo Strozzi. La

rassegna vede infatti riuniti, per la prima volta a Firenze, alcuni tra i maggiori capolavori del mondo antico, provenienti dai

più importanti musei archeologici italiani e internazionali come il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, il Museo

Nacional del Prado di Madrid, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il British Museum di Londra, il Metropolitan

Museum of Art di New York, la Galleria degli Uffizi di Firenze, il Museo Archeologico Nazionale di Atene, il Museo

Archeologico di Herakleion (Creta), il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Museo Archeologico di Salonicco, il Musée

du Louvre di Parigi, i Musei Vaticani.

Attraverso 50 capolavori in bronzo, Potere e pathos racconta gli straordinari sviluppi artistici dell’età ellenistica (IV-I

secolo a.C.), periodo in cui, in tutto il bacino del Mediterraneo e oltre, si affermarono nuove forme espressive che, insieme

a un grande sviluppo delle tecniche, rappresentano la prima forma di globalizzazione di linguaggi artistici del mondo allora

conosciuto. In un clima di cosmopolitismo, l’arte si internazionalizzava. Il titolo unisce l’immagine eroica del potere del

principe con la capacità che hanno le opere ellenistiche di suscitare, con la loro potenza drammatica, intensa emozione

affettiva e commozione estetica. Lo sterminato impero fondato da Alessandro il Macedone, detto Magno per le sue

grandiose imprese, si estendeva dalla Grecia e dai confini dell’Etiopia all’Indo e comprendeva la Mesopotamia, la Persia,

l’Egitto. La straordinaria produzione artistica, letteraria e filosofica ebbe così un vastissimo bacino di circolazione. Progetto

di Alessandro era quello di fondere elementi della cultura greca con quella orientale, ma il mondo greco si era basato

essenzialmente sul concetto di polis, la città-stato, mentre – non più rivolta alla città e ai cittadini – l’arte si rivolse alle corti.

Scopo degli artisti divenne celebrare il monarca e le sue imprese, attraverso la ricerca del fasto e della grandiosità, cui

l’arte greca aveva invece rinunciato.

Secondo Plinio il Vecchio il bronzo corinzio era considerato più prezioso dell’argento e di valore quasi paragonabile all’oro.

Le opere in bronzo sono oggi rarissime e i bronzi antichi in gran parte perduti perché fusi nei secoli al fine di ottenere

metallo da utilizzare tra l’altro per monete o armi. Il bronzo appena fuso era tanto fulgido da essere simile all’oro; la

colorazione tendente al verde che le opere hanno assunto è differente, ma ugualmente lucente e forse ancor più

affascinante. Unica e irripetibile, questa mostra, anche perché offre la possibilità di vedere affiancati l’Apoxyomenos di

Vienna in bronzo e la versione in marmo degli Uffizi utilizzata per il suo restauro; i due Apollo-Kouroi, arcaistici conservati

al Louvre e a Pompei. Benché spesso confrontate su carta, finora nessuna delle coppie era mai stata esposta fianco a

fianco.

La maggior parte dei bronzi che sono vanto di musei e collezioni private ha provenienza marittima e non terrestre.

Importanti tra l’altro i ritrovamenti della Figura virile rinvenuta nel 1992 nel mare presso Brindisi e della Testa di uomo con

la kausia, ritrovata nel 1997 nel mar Egeo, al largo dell’isola di Calimno. Il reperimento della testa di Apollo emersa nel

mare presso Salerno nel dicembre del 1930, è descritto poeticamente da Ungaretti: «È già quasi notte e in fila tornano al

porto i pescatori d’alici. Raccogliendo le reti, una sera a una maglia restò presa […] una testa d’Apollo. Fu allora alzata in

palmo d’una mano rugosa e, tornata a dare vita alla luce sanguinando per le vampe del tramonto – al punto del collo dove

la recisero – a quel pescatore parve il Battista. L’ho veduta al Museo di Salerno e sarà prassitelica o ellenistica […] ha nel

suo sorriso indulgente e fremente, non so quale canto di giovinezza risuscitata!».

Lo scultore ellenistico si propone di riprodurre tutti i diversi sentimenti non controllati: rabbia, passione, allegria, angoscia,

in contrasto con lo scultore del periodo classico che aveva cercato equilibrio e serenità. Caratteristica è l’enfatizzazione del

pathos, cioè dell’espressività delle figure rappresentate, presente anche nei ritratti dei potenti emersi sulla scia di

Alessandro Magno: ritratti volti a legittimarne il potere e i legami dinastici, grazie a una combinazione di tratti individuali

caratterizzati da lineamenti insieme drammatici e idealizzati. L’Apoxyomenos, ad esempio, rappresenta l’atleta che si

deterge dal sudore alla fine di una gara, con un apposito attrezzo metallico ricurvo, lo strìgile. L’attenzione dell’artista non

si concentra più, come nel periodo classico, sull’atteggiamento ideale più significativo, bloccando l’azione nel momento

decisivo, ma cerca di cogliere la vita nel suo divenire, in un momento qualsiasi, spesso quello meno atteso.

Curata da Jens Daehner e Kenneth Lapatin, del J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la mostra offre una panoramica del

mondo ellenistico attraverso il contesto storico, geografico e politico. Statue monumentali di divinità, atleti ed eroi sono

affiancate a ritratti di personaggi storici e a sculture di marmo e di pietra, in un percorso che conduce il visitatore alla

scoperta delle affascinanti storie dei ritrovamenti di questi capolavori, la maggior parte dei quali avvenuti in mare

(Mediterraneo, Mar Nero), oppure attraverso scavi archeologici, che pongono i reperti in relazione ad antichi contesti. Dai

santuari, dove venivano utilizzati come “voti”, agli spazi pubblici, dove commemoravano persone ed eventi, alle case, dove

fungevano da elementi decorativi, ai cimiteri, dove rappresentavano simboli funerari. La particolarità della mostra di

Palazzo Strozzi è quella di contestualizzare le opere investigando e esplorando anche il processo di produzione, di fusione

e le tecniche di finitura.

LA MOSTRA

Divisa in sette sezioni tematiche, la rassegna si apre con la grande statua del cosiddetto Arringatore, già facente parte

della raccolta di Cosimo I de’ Medici, a indicare il collezionismo di cui erano oggetto le opere ellenistiche già nel

Rinascimento e con la Base di statua con firma di Lisippo, rinvenuta nel 1901 nell’antica Corinto.

Prosegue poi con una suggestiva panoramica sui Ritratti del potere che propone le effigi dei personaggi influenti

dell’epoca, come un nuovo genere artistico che nasce con Alessandro Magno. Ne sono esempi straordinari la figura di

Alessandro Magno a cavallo e la Testa-ritratto di Arsinoe III Philopator, quella di un diàdoco (appellativo riservato

inizialmente ai generali di Alessandro) e di un probabile Generale.

Una particolare attenzione viene riservata alla terza sezione intitolata Corpi ideali, corpi estremi che esplora le

innovazioni stilistiche del linguaggio artistico attraverso lo sviluppo di nuovi soggetti e generi tratti dalla vita quotidiana,

insieme alla capacità di cogliere il dinamismo del corpo nella diversità di movimenti e posizioni. Ne sono esempio la

Statuetta di un artigiano o l’Eros dormiente, entrambi del Metropolitan Museum of Art di New York.

Si prosegue poi con la quarta sezione intitolata Realismo ed espressività centrata sui ritratti individuali, sull’uso di intarsi

e colore per ottenere un aspetto naturalistico e sulla sottolineatura del pathos e di altre forme di caratterizzazione, che

traspaiono nell’immagine di Giovane aristocratico e di numerose altre Teste-ritratto maschili.

La quinta sezione, già partendo dal titolo, Repliche e mimèsi, vuole dare l’idea della capacità del bronzo di creare multipli

“originali” presentando riproduzioni di opere ellenistiche in periodi successivi e l’imitazione del bronzo nella pietra scura e

la diversa conservazione dei bronzi rinvenuti in mare da quelli trovati nel suolo.

La sesta sezione, Divinità affronta un tema importante e propone opere di straordinaria bellezza, tra cui la Minerva di

Arezzo, il Medaglione con il busto di Atena e la Testa di Afrodite.

Infine con la settima sezione, Stili del passato, si vuole riscoprire un nuovo interesse per i modelli arcaici e classici

insieme alla mescolanza di stili tardo ellenistici. Tra gli esempi più significativi il cosiddetto Idolino di Pesaro, l’Apollo del

Musée du Louvre di Parigi.

L’allestimento della mostra è realizzato all’architetto fiorentino Luigi Cupellini con un approccio che dialoga

armoniosamente con l’architettura di Palazzo Strozzi, espressione del Rinascimento più esemplare. Si è subito accolti da

splendidi e possenti corpi maschili già nell’ascensore, vera e propria “scatola nera della bellezza”, che prepara alle

straordinarie statue esposte in mostra. L’allestimento gioca sul colore della pietra serena, riproposto nei pannelli che

rivestono le pareti. Per gli apparati didascalici è stato utilizzato un carattere che richiama quello delle lapidi del mondo

antico.

La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la

National Gallery of Art di Washington con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana,

con il sostegno del Comune di Firenze, la Camera di Commercio di Firenze, l’Associazione Partners Palazzo Strozzi, la

Regione Toscana. Con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Dal 20 marzo al 21 giugno 2015 il Museo Archeologico Nazionale di Firenze ospita la mostra Piccoli grandi bronzi.

Capolavori greci, etruschi e romani (curata da Andrea Pessina, Mario Iozzo, Giuseppina Carlotta Cianferoni) che

presenta parte della straordinaria collezione di statuette bronzee raccolte nel corso di circa tre secoli dalle dinastie

medicea e lorenese. Attraverso 171 reperti il visitatore viene condotto in un affascinante percorso artistico che rende

l’esposizione una fondamentale integrazione della mostra di Palazzo Strozzi Potere e pathos. Bronzi del mondo

ellenistico.

SCHEDA TECNICA

Mostra posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana

Titolo Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico

Sede Palazzo Strozzi

Periodo 14 marzo-21 giugno 2015

Curata da Jens Daehner e Kenneth Lapatin, del J. Paul Getty Museum di Los Angeles

Con i Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero degli Affari Esteri,

Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze

Promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, J. Paul Getty Museum di Los Angeles, National Gallery of

Art di Washington, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana

Con Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Associazione Partners Palazzo

Strozzi

e Regione Toscana

Con il contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze

Vera R. Campbell Foundation

Ferrovie dello Stato Italiane, ATAF GESTIONI, BUSITALIA-Sita Nord, Ufficio Turismo

della Città Metropolitana di Firenze, Aeroporto Toscano Spa, Unicoop Firenze, Firenze

Parcheggi, RaiCom

Catalogo Giunti Editore

Prenotazioni Sigma CSC T. +39 055 2469600 F. +39 055 244145

e attività didattiche prenotazioni@palazzostrozzi.org

Orari Tutti i giorni 10.00-20.00, Giovedì 10.00-23.00. Dalle ore 9.00 solo su prenotazione.

Accesso in mostra consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura

Informazioni in mostra T. +39 055 2645155 www.palazzostrozzi.org

Biglietti intero € 10,00; ridotto € 8,50; € 4,00 Scuole