ESCHER > fino al 22 febbraio 2015, Chiostro del Bramante, Roma

Maurits Cornelis Escher

Occhio

1946

mezzatinta, 139 x 86 mm

Collezione privata

All M.C. Escher works © 2014 The M.C.

Escher Company. All rights reserved

www.mcescher.com

Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e, in
collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti
dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli,
con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra Escher vuole
sottolineare l’attitudine di questo intellettuale – perché il termine artista,
nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato – a
osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far
emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora
diviene magia e gioco.

Il percorso della mostra vuole seguire letteralmente lo
sguardo di Escher, che ha preso le mosse dall’osservazione diretta e puntuale
della natura, sull’onda del fascino che esercitò su di lui il paesaggio
italiano. Così, gli occhi del grande artista si sono posati tanto sulle
meraviglie offerte dagli scorci del nostro paese, quanto sulle piccole cose, dai
soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, ai ramarri, ai cristalli
che egli osservava come straordinarie architetture naturali.
La mostra
dedicata a questo grande intellettuale, mago nell’iper suggestione del disegno,
racconta attraverso le opere di Escher la compenetrazione di mondi simultanei,
il continuo passaggio tra oggetti tridimensionali e bidimensionali, ma anche le
ricerche della Gestalt – la corrente sulla psicologia della forma incentrata sui
temi della percezione -, le implicazioni matematiche e geometriche della sua
arte, le leggi della percezione visiva e l’eco della sua opera nella società del
tempo.
Nel percorso della mostra anche opere comparative quali Marcel
Duchamp, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla e Luca Maria
Patella.


L’ESPERIENZA ALL’INTERNO DELLA
MOSTRA

All’interno del percorso di mostra il visitatore sarà guidato a
vivere un’esperienza “giocosa”, che fa capire l’origine e il perché dell’arte di
Escher, permettendo di sperimentare in prima persona e di comprendere le
illusioni ottiche e gli inganni visivi a cui inducono le opere.
Attraverso
tre esperienze percettive e sei giochi, la mostra fa vivere le illusioni ottiche
– i cui effetti sono decifrati dalle Leggi della Gestalt – insite nei lavori del
grande artista, dando la possibilità di capirne l’origine e i meccanismi.
La
prima esperienza è spiegata attraverso una parete colma di sfere concave e
convesse. Il visitatore, riflesso dritto nel convesso e al contrario nel
concavo, potrà intuire la legge della riflessione. La seconda esperienza – La
stanza degli specchi – spiega il fenomeno tridimensionale dell’opera di Escher
intitolata Profondità. La terza esperienza è quella della parete optical che
darà un senso di profondità illusoria.
I sei giochi ottici si basano sulla
legge della prossimità, quella della buona forma, del triangolo di Kanizsa, la
legge del pieno e del vuoto, della continuità e infine del concavo e del
convesso. I giochi daranno la possibilità di sperimentare i “trucchi di
visione”.
Sarà possibile condividere la propria esperienza all’interno della
mostra, scattando selfie e postandoli, utilizzando l’hashtag ufficiale
#escherRoma saranno pubblicati sui nostri social network.

Sponsor
tecnici della mostra Ricola e Crown Fine Art.

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