Piccolo Eliseo Patroni Griffi,L’ENIGMA DELL’AMORE di Fabio Grossi e Saverio Aversa. Settacolo in memoria di Karl Heinrich Ulrichs

 PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI

13
| 18 maggio 2014

FABIO PASQUINI

FRANCESCO MACCARINELLI

inL’ENIGMADELL‘AMORE

in memoria di Karl Heinrich Ulrichsdi Fabio Grossi e Saverio Aversa

regia FABIO GROSSI

con la partecipazione in video di

LEO GULLOTTA

scene Cristiano Paliotto

luci Umile Vainieri

video Mimmo Verdesca

coreografia Gabriele Cantando Pascali

illustrazione Giordano Monorchio

produzione FUXIA Contesti d’Immagine srl

in collaborazione con Teatro Eliseo

Sarà in scena al
Piccolo Eliseo Patroni Griffi dal 13 al 18 maggio
L’ENIGMADELL‘AMORE,spettacolo
in memoria di Karl Heinrich Ulrichs
, di Fabio Grossi e
Saverio Aversa, regia FABIO GROSSI; protagonisti: Fabio Pasquini e
Francesco Maccarinelli;
Con la partecipazione in video di LEO GULLOTTA

Questo atto unico teatrale vuole rendere omaggio e
ricordare, per la prima volta in Italia su un palcoscenico, uno studioso
coraggioso che, in un’epoca lontana, dedicò la sua vita e le sue energie alla
sconfitta dei pregiudizi e delle persecuzioni verso i differenti in genere e le
persone omosessuali in particolare. Urlichs affermava: ”L’oppresso e il
maltrattato non riconoscono alcun diritto di oppressione per pura forza, né un
diritto di maltrattamento. Quindi la nostra posizione è ovunque dalla parte
dell’oppresso e del maltrattato, che si chiami polacco, hannoveriano, ebreo,
cattolico o che sia una creatura innocente considerata ‘spregevole’ dalla gente
perché è talmente immorale da essere nata al di fuori del vincolo coniugale,
così come noi eravamo talmente immorali da essere nati con una natura urninga…”
Prendendo ispirazione dal Simposio di Platone dove Venere Urania è la dea degli
amori omosessuali, con lo pseudonimo di Numa Numantis, scrive L’enigma dell’amore fra maschi e propone
le definizioni urning (gay), urnind (lesbica), dioning (bisessuale) e zitte
(ermafrodito). Subito dopo comincia a scrivere con il proprio nome e fa il
primo coming out della storia pubblicando una dichiarazione a favore di un uomo
arrestato per atti omosessuali.

L’azione
scenica si svolge con l’anziano Urlichs malato,
moribondo nel suo letto nella mansarda di palazzo Persichetti a l’Aquila. La
stanza è luminosa, bianca. Il protagonista si alza stancamente dal letto. E’
nudo. Con un ritorno di forze comincia a vestirsi ed è come se ringiovanisse
lentamente mentre comincia a parlare e a raccontare episodi della sua vita:
ricordi, brani di lettere ai familiari, brani dei suoi saggi con le teorie da
lui avanzate, suggestioni e amori. Cita anche gli uranisti più noti della
storia come Platone, Socrate, Saffo, Sofocle, Pindaro e Virgilio. Sulle pareti
scorrono immagini evocative. Un altro attore darà vita per pochi istanti, una
dopo l’altra, ad alcune figure maschili che lo hanno attratto e che ha amato,
per un attimo, per un’ora, per un periodo: il compagno di scuola, un ballerino
in divisa del corpo forestale, un ussaro, un soldato incontrato sulla corriera,
un marinaio, un operaio, ecc.

L’amore per l’ussaro Andreas per esempio viene suggellato con
questi versi: “La tua mano nella mia posava combaciando gentilmente; il tuo
sguardo sosteneva il mio affascinato; eri così pieno di grazia e bello!”.

Biografia

Karl Heinrich Urlichs nasce il 28 agosto del 1825 ad Aurich, in
Frisia orientale, nei pressi di Hannover in Germania. Non ha ancora dieci anni
quando si innamora di un compagno di scuola, evento che più tardi considera una
delle prime prove della propria speciale natura. Si laurea nel 1846 all’università
di Gottingen in diritto e teologia. Nei due anni successivi prosegue gli studi
storici all’università di Berlino e scrive, in latino, un saggio sulla Pace di
Vestfalia. Giurista, scrittore, poeta e fine latinista, fonda la rivista
Alaudae per la diffusione del latino come lingua viva. E’ consulente legale
ufficiale presso la corte distrettuale di Hildesheim nel regno di Hannover fino
al 1859 quando viene licenziato a causa della sua omosessualità nonostante tale
condizione non fosse considerata un reato. Nel 1862 mette al corrente i
familiari del proprio orientamento sessuale definendosi urningo o uranista e
prendendo ispirazione dal Simposio di Platone dove Venere Urania è la dea degli
amori omosessuali. Inizia a scrivere una serie di saggi sull’uranismo dal

titolo L’enigma dell’amore fra maschi, con lo pseudonimo di Numa
Numantis, e propone le definizioni urning (gay), urnind (lesbica), dioning
(bisessuale) e zwitter (ermafrodito). Subito dopo comincia a scrivere con il
proprio nome e fa il primo coming out della storia pubblicando una dichiarazione
a favore di un uomo arrestato per atti omosessuali. Viaggia per tutta la
Germania e spesso si trova in difficoltà legali per i suoi scritti che vengono
vietati prima in Sassonia e poi in Prussia. Il 29 agosto 1867 durante il
congresso dei giuristi a Monaco di Baviera chiede una risoluzione che solleciti
l’abrogazione delle leggi contro le persone omosessuali. Fa appena in tempo a
dire: “Si tratta di una categoria di persone alla quale sono appartenuti molti
dei più grandi intelletti della nostra e di altre nazioni. Queste persone sono
esposte ad una persecuzione legale immeritata per nessun’altra ragione che la
natura sessuale opposta a quella ritenuta normale…” che viene zittito da urla e
tumulti e costretto ad abbandonare l’aula. Nel 1879, dopo aver pubblicato l’ultimo
saggio sull’uranismo, ammalato e deluso, si trasferisce in Italia. Soggiorna tre
anni a Napoli, poi va a l’Aquila, ospite del latinista marchese Niccolò
Persichetti. Qui muore il 14 luglio 1895 e viene sepolto nel cimitero
cittadino. La lapide sulla sua tomba riporta la scritta latina Exul et pauper (esule
e povero). Già l’anno prima Urlichs amareggiato scrive: “Ho sparso i semi. Son
tutti finiti in mezzo ai sassi o sotto i rovi. Solo uno è caduto in un cuore
umano”. Questo fortunatamente non è vero e la sua eredità viene raccolta da
molti studiosi, primo fra tutti Magnus Hirschfeld che già l’anno dopo la morte
di Urlichs pubblica un saggio sugli amori omosessuali, Saffo e Socrate. Hirschfeld,
ma anche Karl-Maria Kertbeny, John Addington Symonds ed altri, continuarono l’opera
di Urlichs che quindi è il pioniere del movimento lgbt e di una vera e propria
rivoluzione culturale del pensiero sugli orientamenti sessuali e sulle identità
di genere.

Durata spettacolo: 60minuti

Orari
recite
:dal martedì al sabato
20.45

domenica ore 17.00


Prezzi biglietti

Settore

Intero

Ridotto1

Ridotto2

Ridotto3

posto unico

20 €

17 €

15 €

11 €

Botteghino:
06 4882114 e 06 48872222