“Jazz must be a woman” recitava il primo verso di un vecchio
brano di Ted Joans “il jazz deve essere donna”, proseguiva il
testo “perche l’hanno amato Richard Abrams, George Adams,
Pepper Adams, Cannonball Adderley”, e cosi via recitando in
ordine alfabetico tutti i nomi dei grandi del jazz, giù fino a Joe
Zawinul … Certo, se cosi tanti uomini l’hanno amato, il jazz
non può essere che una donna……
La voce del jazz canta soprattutto al femminile, e la storia di
questa musica è zeppa di first ladies, figure insostituibili e
mitiche come Bessie Smith, Anita O’Day, Ella Fitzgerald, Billie
Holiday, Dinah Washington, Sarah Vaughan, Carmen McRae, Betti Carter, Nina Simone (e si
potrebbe continuare ad libitum).
Fu proprio una donna Filosofo Susan Langer, a spiegarci che la musica altro non è che il linguaggio
dei sentimenti, chi meglio delle donne può scandagliare e rappresentare la profondità dei
sentimenti, e quindi di quel linguaggio?
‐Filippo Bianchi
Sabrina Bellini Voce
Alberto Caiani Tromba e flicorno
Sandro Gessa Sax tenore, sax baritono e flauto traverso
Massimo Rovati Contrabbasso
Cristian Visconti Pianoforte e Voce
Carlo Vicenzetto Chitarra elettrica
Domenico Cortese Batteria