Risveglio di primavera di Wedekind – regia Claudio Autelli

Dal 2 al 12 maggio

Una produzione della Fondazione Teatro Fraschini

RISVEGLIO DI PRIMAVERA

di Frank Wedekind

Adattamento e regia di Claudio Autelli

Scenografie e costumi di Claire Pasquier

Video di Lorenzo Facchinelli

Illuminazione di Luigi Biondi

Cast e personaggi:

Alessandro Carnevale Pellino (Melchior Gabor)

Marcello Mocchi (Moritz Stiefel)

Antonella Vercesi (Wendla Bergmann)

Brenda Bronfman (Martha Bessel/Preside)

Irene Scova (Ilse/Uomo mascherato)

Mauro Eusti (Hans Rilow/Pastore)

Matilde Facheris (Signora Bergmann/Professore)

Alice Conti (Signora Gabor/Professore)

Mattia Stasolla (Signor Gabor/Professore)

Il progetto ha avuto origine nel 2011 dall’incontro tra il regista Claudio Autelli e i diplomati della scuola di teatro del Fraschini di Pavia, a cui si sono unite le attrici Alice Conti e Matilde Facheris.

Frank Wedekind (Hannover 1864 – Monaco 1918) abbandonò gli studi in legge per lavorare nella pubblicità di prodotti alimentari e diventare impresario di un circo. Nel 1891, pubblicò privatamente “Risveglio di primavera”, che poté essere rappresentato solo nel 1906. Successivamente, Wedekind collaborò con il giornale satirico “Simplicissimus” e continuò a scrivere per il teatro con alterne fortune. A causa di una ballata satirica contro l’imperatore, fu imprigionato per nove mesi in una fortezza. Per sopravvivere, divenne chansonnier, il primo nella storia del cabaret tedesco.

Dai primi anni del ‘900, con la celebre regia di Max Reinhardt di “Risveglio…”, iniziò il suo periodo d’oro, anche come attore. Sebbene i suoi testi fossero più complessi e meno convincenti rispetto a quelli dell’ultimo decennio dell’800, vennero rappresentati con successo. Tra le sue opere più significative, oltre a “Risveglio…”, ci sono “Lo spirito della terra” e “Il vaso di Pandora” (i due drammi di Lulù: 1895-1902), “Il cantante da camera” (1899) e “Il marchese di Keith” (1900). Wedekind è considerato il ponte tra il Naturalismo e l’Espressionismo. Da un lato, è importante il suo impegno verso la realtà e i temi sociali; dall’altro, gli espressionisti lo consideravano un precursore per le immagini intense, le scene giustapposte e veloci, i personaggi deformati e il linguaggio spesso strutturato in monologhi, ricco di accensioni liriche e ricadute grottesche.

“Risveglio…” si concentra sull’amore tra due quattordicenni e sul conflitto drammatico tra un gruppo di adolescenti e i loro genitori e insegnanti. A causa della forte carica erotica e provocatoria, poté essere messo in scena solo quindici anni dopo la sua pubblicazione. Wedekind, autore privo di pregiudizi ma dal forte impegno morale, affrontò non solo la censura, ma anche le difficoltà legate alla presenza di molti giovani in scena, ai frequenti cambi di luogo, alle molte scene brevi e alla mancanza di un eroe o di un’azione conchiusa, elementi che violavano le regole del dramma tradizionale.

Dal punto di vista del contenuto, “Risveglio…” rappresenta un attacco alla pruderie, al perbenismo, alla menzogna, alla mancanza di libertà e alla durezza tipica della generazione dei padri in epoca guglielmina. Negli anni è diventata un’opera storica, ma ancora “didattica” per tutte le età, con la maggior parte degli allestimenti oggi realizzati da compagnie giovanili. La tematica della pubertà richiede interpretazioni e messa in scena adatte ai tempi, ma l’interesse e il coinvolgimento del pubblico di ogni fascia d’età sono innegabili. Wedekind riesce a parlare in modo estremamente diretto a lettori e spettatori; ciò che un tempo appariva crudo, ossessivo, delirante, “satanico” – l’aggettivo più usato per descriverlo – oggi appare vivo, nitido e persuasivo, grazie alla crudeltà unita a un’incomparabile leggerezza. Brecht, Artaud e tutti gli autori dell’Assurdo si sono ispirati a lui, e oggi Wedekind può essere veramente considerato uno dei maestri del teatro contemporaneo.

Maria Maderna

Risveglio di Primavera è una raccolta di frammenti che racconta le vite di alcuni giovani alle prese con la crescita e le domande esistenziali, immersi in una società conservatrice e repressiva che potrebbe appartenere tanto al nostro passato quanto a un futuro possibile.

È una narrazione di riscatto, rivoluzione e del desiderio di reagire a un futuro soffocante che impone il rispetto dei dettami di un’istituzione dominante. La voglia di scoprire e l’incertezza di dover inventare nuove regole rappresentano il naturale percorso di conoscenza, un percorso che talvolta comporta un prezzo da pagare. Crescere può essere un vero incubo, ma le domande che ci poniamo sono le stesse che ci accompagneranno per tutta la vita. Come afferma uno dei personaggi di Risveglio, “la vita è una questione di gusto”. Wedekind era affascinato dal circo, e un’immagine che lo colpiva particolarmente era quella del funambolo. Diversamente dal trapezista, che ha il suo punto d’appoggio sospeso, il funambolo si sostiene sul filo sotto di lui e cerca l’equilibrio attraverso la relazione del proprio corpo con la corda.

Questa immagine rappresenta bene la concezione morale dell’autore: non qualcosa di immutabile sopra di noi, ma qualcosa con cui dialogare sotto di noi, un equilibrio che nasce dal nostro confronto con essa. Questa ricerca è il tema del viaggio che condurrà Melchior a una scelta cruciale per il suo futuro.

Claudio Autelli

IL PERCORSO DI FORMAZIONE

Sette attori dello spettacolo si sono formati alla Scuola di Teatro della Fondazione Teatro Fraschini di Pavia.

Fondata alla fine degli anni ’90 in collaborazione con l’Università di Pavia, la scuola offre due corsi triennali: uno attoriale, coordinato dall’attrice Angela Malfitano, e uno per operatori di teatro sociale, coordinato da Fabrizio Fiaschini, docente di Storia del Teatro presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo pavese.

Iaphet Elli

Iaphet Elli, blogger, ho partecipato come editor a ExpoMilano2015.
Collaboro con diversi uffici stampa di città Italiane ,Stati Europei e Mondiali.

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