Stile Liberty sulla Riviera Romagnola

La Mostra “Liberty. Uno stile per l’Italia moderna” ospitata fino a metà giugno nei Musei di San Domenico a Forlì come punto di partenza di un tour alla scoperta dei più suggestivi esempi architettonici di questo stile sulla Riviera Romagnola e nel suo entroterra, con un “fuori programma” al Museo delle Ceramiche (MIC) di Faenza (RA) – I Villini e gli edifici Liberty di Imola, Faenza, Ravenna, Cervia, Cesenatico, Rimini e Riccione, tra decori, affreschi e cancellate finemente lavorate

C’è una Riviera Romagnola inaspettata e dall’aria vintage, esclusiva e tutta da scoprire: quella dell’architettura Liberty e Déco di inizio Novecento. Splendidi villini privati, hotel dalle magnifiche architetture, edifici pubblici impreziositi da decori floreali e insegne sinuose. Tra Ravenna e Riccione, ancora oggi si possono ammirare notevoli testimonianze di questa felice espressione artistica, che all’inizio del Novecento è stata declinata in Romagna in ogni forma d’arte e in ogni situazione architettonica.

E nel 2014 c’è un motivo in più per andare alla scoperta di questo affascinante, ma semisconosciuto ai più, volto della Romagna: la grande Mostra “Liberty. Uno stile per l’Italia moderna” ospitata fino a metà giugno nei Musei di San Domenico a Forlì.

Dopo aver visitato i capolavori pittorici e i manufatti esposti in mostra, e senza trascurare gli esempi di Liberty presenti proprio nel forlivese (dall’Ex Caffè Ristorante “Alla Vittoria”, con le sue eleganti ringhiere di ferro battuto, gli ornamenti plastici con ghirlande e teste femminili, le finestre “ad occhiali”, passando per l’insegna in puro Liberty della Cartolibreria Raffoni e terminando con i Villini Sardi e Soprani), si può partire alla scoperta delle testimonianze architettoniche in Riviera e nell’entroterra, con una tappa speciale al Museo delle Ceramiche di Faenza (MIC) per ammirare le maioliche Liberty.

“Liberty tour” tra Imola e Riccione

Prima tappa dell’itinerario è a Imola, alla Scuola Materna Giardino d’infanzia Romeo Galli (via Mazzini, 65), vecchio edificio Liberty caratterizzato da eleganti decorazioni floreali, con le balaustre delle finestre in cotto, a firma dell’architetto Regimo Mirri, che lo realizzò nel 1911. All’esterno dell’edificio si può ammirare la pregiata cancellata in ferro battuto Liberty, ancora conservata con gli eleganti toni cromatici dell’epoca, e meritano attenzione le “cimase” (cornici sporgenti) delle finestre, con decori di ispirazione orientale, e gli angioletti di terracotta sul tetto della facciata d’ingresso.

Si lascia per un attimo l’architettura per uno sguardo alla manifattura. Nella splendida cornice del Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC) di Faenza (RA) è allestita una collezione di opere dedicate al primo Novecento, un percorso attraente sulla storia e le arti in epoca Liberty, che comprende ceramiche di Achille Calzi, Domenico Baccarini e Galileo Chini. Faenza fu famosa all’inizio del secolo per quel Cenacolo baccariniano che accolse le principali innovazioni moderne nel campo soprattutto delle arti decorative. I manufatti esposti al MIC forniscono uno spaccato di quei protagonisti che cambiarono il volto della città adeguandola ai nuovi stili europei (www.micfaenza.org).

Ci si sposta quindi a sud, in Riviera, per andare alla scoperta di un villino e di una casa estiva nel ravennate. Il primo (via di Roma 37, Ravenna), realizzato in mattoni e terracotta, presenta pregiate decorazioni in terracotta, rappresentanti simboli esoterici, impiegati per tenere lontani dall’abitazione gli spiriti maligni, nonché balaustre in marmo bianco rigorosamente lavorate a decori floreali. La casa estiva (via Zattoni, Castiglione di Ravenna) fu ideata per la famiglia Budi nel 1930 dall’architetto Matteo Focaccia, che la progettò con uno stile eclettico a metà strada tra le forme Liberty e quelle tipiche del Razionalismo, che le conferisce un aspetto molto originale, grazie anche alle linee curve e di ispirazione marina. Di questo villino immerso nel verde si possono anche ammirare i prospetti, caratterizzati da sinuose e ondulate linee nelle finestre, balconi e decorazioni affrescate.

La storia di Milano Marittima ha avuto origine da un villino di proprietà di un pittore e docente d’arte milanese, Giuseppe Palanti, primo occupante del terreno su cui nel primo decennio del Novecento sorgerà la località balneare. Nel villino a due piani ancora visibile (via II Giugno, angolo via Toti), caratterizzato da uno stile Liberty che abbonda in dettagli esotici e moreschi, gli affreschi esterni alla villa conservano ancora i colori originali. Questo villino a mattoncini nella sua struttura complessiva è stato progettato con un accurato studio di luci e ombre, dettato dai pini nel giardino, che creano un suggestivo contrasto di colori dal rosso mattone al giallo chiaro.

Gatti, delfini, pavoni e una grande farfalla popolano il cancello d’ingresso di Villa Pompili, a Cesenatico (viale Anita Garibaldi, n. 22). Si tratta di citazioni, legate alla famiglia residente (che possedeva ben 12 gatti) e a Cesenatico (i delfini), ma anche di elementi esoterici “a protezione” della villa dal mare. A confermare questa tesi anche lo scudo presente nel bassorilievo del balconcino dell’abitazione. Una piccola deviazione dalla Riviera nell’entroterra, ed ecco la Cappella Gasperoni nel cimitero urbano di Cesena. Capolavoro dell’arte Liberty in Romagna, la cappella presenta un affresco del noto pittore bolognese Achille Casanova.

Si ritorna sulla Riviera con il monumento della Belle Époque balneare, il Grand Hotel di Rimini. Varcarne l’elegante giardino segna un tuffo nel passato, con le cariatidi dalle espressioni buffe e serene e le decorazioni liberty (che spaziano fino al tema marino con pesci dell’Adriatico) che caratterizzano la splendida facciata.

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Iaphet Elli

Iaphet Elli, blogger, ho partecipato come editor a ExpoMilano2015.
Collaboro con diversi uffici stampa di città Italiane ,Stati Europei e Mondiali.