YEMEN BLUES fra New York e Medio Oriente un’esplosione di suoni – T. M anzoni

APERITIVO
IN CONCERTO

2015-2016

TEATRO
MANZONI

(via
Manzoni, 42 – 210121 Milano)

yemen blues – Ravid Kahalani4 – 8 nov

DOMENICA
8 NOVEMBRE 2015 ore 11.00

PER
LA PRIMA VOLTA IN ITALIA

Fra
New York e il Medio Oriente:

un’esplosiva
miscela di jazz, funk e antiche tradizioni

RAVID
KAHALANI

&
YEMEN BLUES

voce,
gimbri

Ravid
Kahalani

tromba

Roei
Harmon

trombone,
oud

Gershon
Wiserfirer

tastiere

Brian
Marsella

basso
elettrico, oud

Shanir
Blumenkranz

percussioni

Itamar
Doari

percussioni

Rony
Iwryn

Domenica
8 novembre 2015, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni di Milano
(via Manzoni, 42), s’inaugura la trentunesima stagione di
Aperitivo
in Concerto
”.
E sarà una vera festa in piena regola. Perché si presenta per la
prima volta in Italia un gruppo già acclamato in tutto il mondo e
guidato dall’eccezionale cantante israeliano di origini yemenite
Ravid
Kahalani
:
Yemen
Blues

è un esplosivo miscuglio fra estatiche melodie mediorientali, ritmi
africani, arabi ed ebraici, influenze caraibiche, jazz e funk. Dagli
Stati Uniti al mondo arabo,
Yemen
Blues

è diventato un gruppo di riferimento per la sua spettacolare
capacità di fondere culture e di allacciare un dialogo fra le più
diverse tradizioni, grazie all’abilità di creare una trascinante
festa comunitaria, uno
happening
in cui un gioioso messaggio di fratellanza e di scambio viene
trasmesso attraverso una musica in cui la creatività sembra non
avere confini. Virtuosismi vocali (Kahalani è un interprete
semplicemente fuori del comune, dotato di una potenza evocativa
pressoché unica come la sua capacità di coinvolgere il pubblico in
un vero e proprio rituale creativo) e strumentali (
Yemen
Blues

è composto da strumentisti indiscutibilmente eccezionali, fra i
quali spiccano anche le presenze di Shanir Blumenkranz, artista di
riferimento nei gruppi guidati da John Zorn, del ben noto tastierista
Brian Marsella, altro prediletto di John Zorn, e di due fenomenali
percussionisti come Itamar Doari e Rony Iwryn), tradizioni millenarie
e contemporaneità si uniscono in un torrenziale flusso di musica che
sa abbinare con uguale intensità impegno e intrattenimento: un
concerto d’apertura che, per la sua completa identificazione con la
“filosofia” di “Aperitivo in Concerto” di voler essere
finestra sempre aperta sul mondo, non poteva essere più adatto e più
coinvolgente.

RAVID
KAHALANI

Ravid
Kahalani nasce nel 1978 in Israele, da una famiglia yemenita
originaria di Kohlan, alle porte della capitale Sanaa. Nato in un
contesto peculiare come quello ebraico-yemenita, in cui il canto è
coltivato con passione e per millenaria tradizione, Kahalani è
l’ultimo di una stirpe di eccezionali cantanti e cantori.
Inizialmente allevato al canto sinagogale, egli per un lungo periodo
si distacca dalle tradizioni religiose e familiari, dedicandosi allo
studio della vocalità africano-americana attraverso il blues e il
soul. Interessato al teatro, compie studi di recitazione presso il
Nissan Nativ Acting Studio e partecipa, fra i tanti progetti, alla
messa in scena di “Rust”, pièce di Avishai Hadari che ottiene il
primo premio all’Akko Theatre Festival del 1998.

Kahalani
affianca le sue molteplici attività di performer allo studio della
percussione, sotto la guida del noto percussionista Chem Zimbalista.
Esordisce come cantante solista in uno spettacolo, “Joy”, del
coreografo e ballerino Yossi Yungman, all’Israel Festival del 2003.
Durante una tournée europea, viene avvicinato dall’artista
belgradese Misko Plavi, che lo invita a partecipare al suo progetto
concertistico “East Kissing West”. Nel corso della sua permanenza
in Serbia, Kahalani studia la liturgia serbo-ortodossa e il canto
liturgico serbo sotto la guida di Divna Petrovic. Di ritorno a Tel
Aviv, studia e pratica come controtenore accademico.

Con
il trascorrere del tempo, Kahalani fa ritorno alle sue radici,
appassionandosi alle culture musicali arabe, che studia sotto la
guida del chitarrista e liutista Alon “Amano” Campino,
specializzandosi nelle pratiche esecutive fra le popolazioni delle
aree sub-sahariane. Nasce così il suo peculiare stile
interpretativo, che fonde radici orientali e africane con le tecniche
vocali della soul music africano-americana ed affronta un repertorio
che esplora il repertorio nubiano, gnawa, tuareg, saidi e bambara e
cui affianca la tradizione arabo-yemenita e quella ebraico-yemenita.
Viene così chiamato dal noto artista israeliano Idan Raichel a
essere la voce solista dello Idan Raichel Project, con il quale si
esibisce in tutto il mondo. Kahalani collabora inoltre con una
molteplicità di artisti israeliani (come il grande contrabbassista
Omer Avital, con il quale fonda
Yemen
Blues
)
e internazionali, attraendo l’attenzione del celebre produttore e
bassista Bill Laswell, vera eminenza grigia dell’avanguardia
newyorkese, che produce nel 2014 il più recente progetto di Kahalani
e
Yemen
Blues
:
Insaniya.