Antibes passo a passo visit cotedazur

ANT Vue générale Antibes (Claude Piot)

Port Vauban è un luogo incantevole, dove le barche più lussuose del mondo si fermano per ammirare, dalla banchina dei miliardari, il Fort-Carré (1), un edificio che evoca alcuni degli episodi più significativi della storia di Antibes. Di fronte al molo dove Guy de Maupassant amava ancorare il suo “Bel Ami”, il Bastion Saint-Jaume (2), splendidamente integrato nelle mura, in parte ereditate da Vauban, ospitò per lungo tempo una torre di difesa che, insieme al forte, proteggeva l’ansa Saint-Roch dai barbari e dagli altri nemici.

Questo luogo, testimone delle partenze per le Crociate e delle gesta avvenute in questi mari, rivela oggi la sua autentica bellezza, sotto lo sguardo dell’imponente “Nomade” dello scultore Jaume Plensa. Si accede al porto dalla “Porte marine” (3), l’unico ingresso al porto per secoli, quando le mura circondavano Antibes. A destra, costeggiando la Courtine (4), si trova il vivace boulevard d’Aguillon e lo spazio espositivo “Bains-Douches”, ricavato dalle antiche casematte. La fontaine d’Aguillon (5), come quella di Rue Clemenceau (6), celebra il brigadiere del corpo reale del genio civile che restituì ad Antibes un’acqua “pura e limpida”, ripristinando l’acquedotto romano di Fontvieille.

Dalla Rampe des Saleurs, dove un tempo i pescatori salavano il pesce, si snoda la passeggiata Amiral de Grasse (7), che offre viste spettacolari e conduce nei luoghi dove visse Nicolas de Staël. Le mura seguono l’antico cammino di ronda progettato da Vauban, attraversando la parte più antica di Antibes, con tremila anni di storia testimoniati dai resti delle mura romane. La storia si rivela ovunque: in Place du Révély (8), nella Chapelle du Saint-Esprit, nella casa natale di Jacques Audiberti, nella cattedrale, nelle torri saracene e nell’antico Château Grimaldi (9), oggi museo Picasso, simbolo della “gioia di vivere”.

Vicino al Bastion Saint-André (10), custode di resti terrestri e sottomarini dell’antica Antipolis, il busto di Victor Hugo ricorda l’ammirazione del poeta. Più in basso, il “comune libero di Safranier” accoglie la piccola casa di Nikos Kazantzakis, autore di “Zorba il greco”. Tra i suoi vicoli ombreggiati, dove il sole danza tra le fronde degli alberi, si smarrivano Prévert, Mistinguett, Jünger Hartung e Graham Greene. Qui si trovano la Fontaine de la Tourraque e l’antico lavatoio (11), un tempo luogo di ritrovo per gli abitanti intenti a fare il bucato.

Antibes conserva la sua anima eterna con il Portail de l’Orme (12), i resti della cinta greco-romana e il museo delle arti e delle tradizioni popolari, immersi in un affascinante dedalo di vicoli dai nomi evocativi. Il Marché provençal in Cours Masséna, uno dei più celebri della Costa Azzurra, è un tripudio di colori, profumi e accenti. Gli edifici che lo circondano, risalenti al Medioevo, erano parte della “Bourgade”. Il museo Peynet, dedicato al disegno umoristico, si affaccia sulla Place Nationale (13), dominata dalla colonna donata alla città da Luigi XVIII, invitando alla fantasia prima di esplorare i vicoli ombreggiati della città vecchia.

La Chapelle Saint-Bernardin (14), costruita nel 1513, la Fontaine de Fontvieille (15) e la Porte de France (16), un tempo confine della città vecchia, raccontano un passato glorioso. Alla fine del XIX secolo, la demolizione delle mura permise la nascita della città nuova, con la sua vivace Place de Gaulle.

Circondato dal verde, il Port Gallice (17) si affaccia sulla baia di Juan-les-Pins, capitale della vita notturna internazionale, famosa per i suoi palazzi e la sua atmosfera vibrante. Sul porto svetta il castello di Juan-les-Pins (18), luogo di soggiorno di Rodolfo Valentino, icona di un’epoca. Negli anni ’20, la villa Saint-Louis, frequentata dai Fitzgerald, divenne il centro di una vita mondana intensa e raffinata. Trasformata in hotel, Le Belles-Rives (19) conserva ancora oggi gli arredi degli anni ’30 e ha accolto celebrità come Picasso, Gérard Philipe, Ramon Novarro, Re Umberto, Joséphine Baker ed Edith Piaf.

La villa “La Vigie” (20), costruita nel 1912, fu acquistata da Frank-Jay Gould, che fece erigere il prestigioso Provençal (21). Qui, Florence Gould ospitò le personalità più influenti del tempo: Gide, Martin du Gard, Cocteau, Chaplin, Estée Lauder e molti altri. Il Provençal divenne uno degli hotel più eleganti d’Europa, con colazioni servite sotto gli ombrelloni, di fronte all’azzurro del Mediterraneo.

Le Juana (22), costruito nel 1931, rimane un capolavoro dell’ospitalità, con una facciata dichiarata monumento storico. Questo luogo ha accolto artisti leggendari come Ella Fitzgerald. Tempio del Festival internazionale di jazz, la Pinède Gould (23) è per i jazzisti ciò che la Scala di Milano è per i cantanti lirici. Qui hanno debuttato in Europa giganti come Ray Charles e Miles Davis. Le spiagge di sabbia dorata, costellate di pini, sono state il luogo di nascita dello sci nautico.

Sulla Promenade du Soleil (24), la “Baigneuse” dello scultore Grebel rappresenta un’epoca di spensierata felicità. Questa atmosfera unica attira una clientela cosmopolita, che si lascia sedurre dalla magia di Juan-les-Pins. Per chi ama il rischio, l’Eden Casino (25) offre emozioni fino a notte fonda, mentre il parco Exflora (26), con le sue 330 essenze vegetali, propone una passeggiata tra storia e natura. Questo giardino, ispirato ai grandi parchi della Costa Azzurra del passato, si estende su cinque ettari, dal fascino dell’antica Roma alla lussuosa Riviera del XIX secolo.

www.antibesjuanlespins.com
www.cotedazur-tourisme.com

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