
La seconda mostra di Firenze 2014. Un anno ad arte, ospitata e curata dalla Galleria degli Uffizi, rappresenta, in linea con la tradizione di queste rassegne espositive tenutesi nei musei statali fiorentini dal 2006, il frutto di un appassionato studio critico-scientifico sulla pittura fiorentina tra Cinquecento e Seicento. Questo lavoro è stato condotto da Alessandra Giannotti e Claudio Pizzorusso, docenti presso l’Università per Stranieri di Siena.
La mostra si propone di sfatare il luogo comune di una cultura fiorentina legata al passato, evidenziando come la forza dell’innovazione fosse presente anche in quella corrente artistica cittadina che, tra Quattrocento e Seicento, rimase fedele ai propri modelli, sottolineando così la “novità della tradizione”.
Giorgio Vasari celebrava la «Maniera moderna» come un superamento della tradizione quattrocentesca, ormai considerata arcaica. Leonardo, Michelangelo e Raffaello erano da lui posti al centro di questo periodo di «somma perfezione», affiancati, seppur con minor entusiasmo, da Fra’ Bartolomeo e Andrea del Sarto, definiti come disegnatori eccellenti, fedeli imitatori della natura e creatori di opere devote. Tuttavia, Vasari, artista della fastosa corte del duca Cosimo I de’ Medici, rimase distante da quei maestri che sostenevano una tradizione “pura, semplice e naturale” e rappresentavano una tendenza che egli considerava superata e priva di futuro.
Andrea del Sarto e Fra’ Bartolomeo, invece, continuarono a essere riferimenti essenziali negli anni della magnificenza medicea e, soprattutto, tornarono in auge alla fine del Cinquecento, tanto da mettere in ombra il “vasarismo”, rispondendo così alle esigenze dottrinali sancite dal Concilio di Trento. Santi di Tito e Jacopo da Empoli rivalutarono questi maestri con nuovo vigore, e tale operazione venne riproposta a metà Seicento, reinterpretata in chiave moderna da Lorenzo Lippi e Antonio Novelli, come alternativa al dilagante barocco.
La mostra, articolata in cinque sezioni cronologiche e quattro tematiche, espone 72 opere tra dipinti e sculture, privilegiando criteri di coesione stilistica e iconografica all’interno di un ampio arco temporale. L’esposizione si apre con una selezione di Annunciazioni di Andrea della Robbia, Andrea del Sarto, Santi di Tito e Jacopo da Empoli, offrendo uno sguardo d’insieme sulle caratteristiche culturali che uniscono i maestri della «Maniera moderna» con gli artisti attivi a Firenze tra istanze di riforma e il primo naturalismo seicentesco.
Nella Firenze del primo Cinquecento, il linguaggio di chiarezza nobile ispirato al pensiero di Fra’ Girolamo Savonarola era condiviso da artisti come Lorenzo di Credi, Fra’ Bartolomeo, Ridolfo del Ghirlandaio e i Della Robbia. Alcuni di loro appartenevano alla “Scuola di San Marco”, punto di riferimento per la comunità artistica che proponeva immagini di una religiosità essenziale e austera, comprensibili anche ai meno istruiti. Con loro, e con Andrea del Sarto, insuperabile maestro del disegno dal vero, si stabilirono i principi della “fiorentinità”, uno stile basato su un linguaggio chiaro e ordinato, capace di modellare con plastica evidenza figure e oggetti.
Come si evince dal catalogo edito da Giunti e curato da Alessandra Giannotti e Claudio Pizzorusso, questi valori si riflettono anche nel dibattito sulla lingua e nella spiritualità popolare. I maestri del Quattrocento, come Andrea della Robbia, Andrea del Sarto, Fra’ Bartolomeo e Andrea Sansovino, furono al contempo fondatori di una “ordinata maniera” moderna, sviluppata da artisti come Franciabigio, Bugiardini e Sogliani. Superate le generazioni di Bronzino e Alessandro Allori, si approda a un “Seicento contromano”, con artisti che hanno reinterpretato questa identità “purista” fiorentina, tracciando una linea alternativa al caravaggismo e al barocco, tra cui Santi di Tito, Jacopo da Empoli, Ottavio Vannini, Lorenzo Lippi.
La mostra include una sala dedicata al disegno dal vero, con opere che spaziano da Andrea del Sarto e Pontormo fino alla metà del Seicento. Gli artisti sono inoltre accostati per temi: “pitture di casa”, con opere di intima bellezza, come il Fra’ Bartolomeo del County Museum di Los Angeles; “pitture di cose”, dedicate agli oggetti domestici, tra cui spicca un Franciabigio delle Collezioni Reali inglesi; e la “tradizione del sacro”, che si conclude con un trittico di busti del Redentore di Torrigiani, Caccini e Novelli.
La mostra è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria degli Uffizi, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Informazioni sulla Mostra
Titolo: Puro, semplice e naturale
nell’arte a Firenze tra Cinque e Seicento
Sede espositiva: Galleria degli Uffizi
Periodo: 17 giugno – 2 novembre 2014
Conferenza stampa: Lunedì 16 giugno 2014, ore 12.00
Galleria degli Uffizi, Verone al primo piano
Inaugurazione: Lunedì 16 giugno 2014, ore 18.00
Galleria degli Uffizi
Prezzo biglietto:
Intero: € 11,00
Ridotto: € 5,50 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni
Ingresso gratuito per i minori di 18 anni e per i cittadini dell’U.E. sopra i 65 anni
Orario:
Martedì – Domenica: 8.15 – 18.50 (biglietteria chiude alle 18.05)
Chiuso il lunedì
Servizio didattico per le scuole:
Visite guidate per scolaresche su prenotazione al costo di € 3,00 per alunno.
Info e prenotazioni: Firenze Musei, Tel. 055.294883
Servizio visite guidate:
Info e prenotazioni: Firenze Musei, Tel. 055.290383
Email: firenzemusei@operalaboratori.com
Sito web: www.unannoadarte.it
Presentazione
di Antonio Natali
Direttore della Galleria degli Uffizi
Pensieri sulla “natura”
La mostra che inauguriamo oggi agli Uffizi non sarà forse di immediata comprensione. Questo perché, diversamente dalla maggior parte delle esposizioni contemporanee, offre un pensiero critico – e quindi soggettivo – piuttosto che un percorso monografico su un artista, che, pur essendo anch’esso soggettivo, risulta di più facile approccio. La mostra odierna, pur tracciando un percorso di oltre un secolo, non si presenta come una semplice celebrazione di maestri noti – sebbene molti di loro trovino spazio nelle varie sezioni – ma come una lettura prospettica di una linea espressiva che, culturalmente significativa a Firenze, potremmo definire, per necessità di sintesi, “naturalistica”.
Questa mostra si differenzia da quelle che spesso evocano artisti di grande fama attraverso titoli altisonanti che non sempre trovano riscontro nelle opere esposte. Anche nel nostro caso, avremmo potuto inserire nel titolo i nomi di due grandi artisti come estremi cronologici del percorso, senza che ciò risultasse forzato, data l’eminenza dei pittori e scultori che delimitano il tragitto. Tuttavia, l’intento non è quello di puntare sulla notorietà dei singoli, ma di valorizzare il significato culturale e artistico dell’intero itinerario.
I curatori, Alessandra Giannotti e Claudio Pizzorusso, hanno svolto un lavoro di meticolosa ricerca per illustrare le loro riflessioni sull’adesione al dato naturale nell’arte fiorentina tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Seicento. Non è stata una questione di scarsità di esempi, ma piuttosto di difficoltà nel reperire alcune opere emblematiche per i loro studi, spesso non disponibili per il prestito. In molti casi, identificare valide alternative rappresentative è stato un compito tutt’altro che agevole.
In ambito critico, soprattutto quando i temi trattati sono complessi e i confini sottili, è fondamentale disporre di riscontri inoppugnabili.
Condivido da tempo con i curatori l’interesse per il tema centrale di questa esposizione. Il “naturalismo” nella pittura del Cinquecento fiorentino è stato spesso al centro delle mie indagini, specialmente in occasione di mostre come quelle sulla nascita della “maniera” (1996), su Andrea del Sarto (1986), su Rosso e Pontormo (2014), sul Bronzino (2010), sull’Empoli (2004) e nei miei studi su Santi di Tito negli anni Ottanta. Riflettendo sull’aspirazione di artisti diversi a rappresentare con veridicità la “natura” e il “reale” nelle loro opere, ho sempre più avvertito la necessità di superare categorie critiche che rischiano di limitare e distorcere le loro intenzioni culturali.
Termini come “manierismo”, che tenta di classificare con un’unica etichetta le poetiche divergenti di artisti come Pontormo, Rosso e Bronzino, perdono significato quando si osserva l’interesse di questi stessi pittori per il dato “naturale”, spesso in contrasto con l’astrazione formale a cui sono comunemente associati. Questi aspetti critici emergeranno sicuramente nella mostra stimolante concepita e curata da Alessandra e Claudio.
Scheda tecnica
Enti promotori
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria degli Uffizi
Firenze Musei
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Titolo
Puro, semplice e naturale
nell’arte a Firenze tra Cinque e Seicento
Sede espositiva
Galleria degli Uffizi
Periodo della mostra
17 giugno – 2 novembre 2014
Direzione della mostra
Antonio Natali
Ideazione e curatela della mostra
Alessandra Giannotti, Claudio Pizzorusso
Comitato scientifico
Cristina Acidini, Novella Barbolani di Montauto, Francesco Caglioti, Carlo Falciani, Aldo Galli, Giancarlo Gentilini, Alessandra Giannotti, Andrea Muzzi, Antonio Natali, Claudio Pizzorusso
Progetto dell’allestimento
Antonio Godoli
Nicola Santini, Pierpaolo Taddei (Avatar-architettura), con Lily Kani
Realizzazione dell’allestimento
Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group
Coordinamento: Donata Vitali e Pietro Alongi
Segreteria scientifica
Marta Onali
Segreteria
Francesca Montanaro, Patrizia Tarchi, Rita Toma, Barbara Vaggelli
Produzione e gestione della mostra
Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group
Comunicazione a cura di
Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group
Coordinamento, comunicazione e relazioni esterne
Mariella Becherini
Tel. 055.290383
m.becherini@operalaboratori.com
Sito web
www.unannoadarte.it
Immagine coordinata e progetto grafico per sito web
Senza Filtro Comunicazione – Firenze
Direzione amministrativa del personale
Silvia Sicuranza
Direzione del personale
Isabella Puccini
Ufficio Servizi Aggiuntivi
Simona Pasquinucci, Veruska Filipperi, Angela Rossi
Ufficio mostre
Sabrina Brogelli, Monica Fiorini, Marco Fossi
Catalogo
Giunti Editore
A cura di
Alessandra Giannotti, Claudio Pizzorusso