TORNA L’OPERA A laVERDI CON “ORFEO ED EURIDICE” DI GLUCK – Sabato 17 maggio, ore 20.30 Auditorium di Milano – largo Mahler #VERDI

MG Schiavo

Orfeo ed Euridice
Torna l’opera a laVerdi nel segno di Gluck
per i 300 anni dalla nascita del compositore tedesco

Sabato 17 maggio, ore 20.30
Auditorium di Milano – largo Mahler

laVerdi Barocca
Ensemble vocale laVerdi Barocca
Direttore Ensemble vocale Gianluca Capuano
Direttore Ruben Jais

L’esecuzione in forma di concerto di un’opera lirica è ormai diventata tradizione de laVerdi, entrando stabilmente in cartellone. E se l’anno scorso la stagione sinfonica si chiuse proprio all’insegna del belcanto, con Cavalleria rusticana di Mascagni, per celebrare il 150° anniversario della nascita del compositore livornese, quest’anno tocca a laVerdi Barocca incorniciare una stagione di successo – la quinta dalla fondazione – con la proposta al pubblico dell’Auditorium di Milano della versione originale di una delle più celebri e celebrate pagine operistiche di sempre: Orfeo ed Euridice (Vienna, 1762) di Christoph Willibald Gluck (1714 – 1787), di cui ricorrono i 300 anni dalla nascita.
L’appuntamento con questa speciale occasione è per sabato 17 maggio (ore 20.30), all’Auditorium di Milano. Sul palco di largo Mahler, l’Ensemble laBarocca e il gemello Ensemble vocale, rispettivamente diretti da Ruben Jais e da Gianluca Capuano, oltre a un parterre di solisti specialisti del genere: Sonia Prina (Orfeo, contralto), Maria Grazia Schiavo (Euridice, soprano), Francesca Cassinari Amore (Soprano).
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 25,00/10,00).

Programma
Attivo soprattutto come operista, Gluck fu certamente  uno dei maggiori se non il principale iniziatore del cosiddetto periodo storico musicale che va sotto il nome di Classicismo viennese, che copre tutto l’arco della seconda metà del Settecento. Attraverso nuove e radicali opere come Orfeo ed Euridice (1762) e Alceste (1767), riformò l’opera seria, da tempo in declino, semplificandone la trama e cercando un sostanziale equilibrio tra musica e canto. Le sue riforme in ambito operistico ebbero grande fortuna, influenzando notevolmente molti compositori tra i quali: Mozart, Salieri, Cherubini, Berlioz e Wagner.
Orfeo ed Euridice  (libretto di Ranieri de’ Calzabigi) appartiene al genere dell’azione teatrale, in quanto opera su soggetto mitologico (il mito del poeta Orfeo), con cori e danze incorporati. Fu rappresentata per la prima volta a Vienna il 5 ottobre 1762, su impulso del direttore generale degli spettacoli teatrali (Generalspektakeldirektor), conte Giacomo Durazzo, ed aprì la stagione della cosiddetta “riforma gluckiana”, con la quale il compositore tedesco e il librettista livornese (e, insieme con loro, il genovese direttore dei teatri) si proponevano di semplificare al massimo l’azione drammatica, superando sia le astruse trame dell’opera seria italiana sia i suoi eccessi vocali, ripristinando quindi un rapporto più equilibrato tra parola e musica. Le danze furono curate dal coreografo italiano Gasparo Angiolini, che si faceva portatore di analoghe aspirazioni di riforma nel campo del balletto, in un’epoca che vide la nascita della nuova forma coreutica del ballet d’action.
Dodici anni dopo la prima del 1762, Gluck rimaneggiò profondamente la sua opera per adeguarla agli usi musicali della capitale francese dove, il 2 agosto 1774, nella prima sala del Palais-Royal, vide la luce Orphée et Eurydice, con libretto tradotto in francese, e ampliato, da Pierre Louis Moline, con nuova orchestrazione commisurata ai più ampi organici dell’Opéra, e parecchia musica completamente nuova, con imprestiti da opere precedenti e con un più largo spazio dato alle danze.
L’opera è passata alla storia come la più famosa tra quelle composte da Gluck, e, nell’una edizione o nell’altra, o, più spesso ancora, in versioni ulteriori, ampiamente e variamente rimodellate, è stata una delle poche opere settecentesche, se non addirittura l’unica non mozartiana, a rimanere sempre, fino a oggi, in repertorio nei principali teatri lirici del mondo.

Biografie
Milanese, Ruben Jais, contemporaneamente agli studi universitari, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” della sua città, diplomandosi in Musica corale e Direzione di Coro e in Composizione Polifonica Vocale. Si è inoltre diplomato in Composizione, sempre presso lo stesso Conservatorio, dove ha anche compiuto gli studi di Direzione d’Orchestra, perfezionandosi, in seguito, con masterclass all’estero.
È  stato Maestro del Coro presso il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi dalla sua fondazione al 2007. Con tale ruolo ha collaborato, tra gli altri, con Romano Gandolfi, Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Luciano Berio, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling.
È  Direttore Residente e Responsabile delle Attività Artistiche dell’Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi.
Nel 2008 ha istituito l’Orchestra laVerdi Barocca, ensemble specializzato nell’esecuzione della musica barocca, con il quale affronta i maggiori capolavori di tale repertorio sia sinfonico che operistico: dal 2009 laVerdi Barocca affianca le altre stagioni della Fondazione, con una serie di concerti-appuntamenti dedicati ai capolavori sacri legati alle maggiori ricorrenze liturgiche.
Jais è anche Direttore Musicale della Mailänder Kantorei, formazione legata alla comunità tedesca di Milano, con la quale si dedica soprattutto al repertorio della nazione germanica, dal barocco al romanticismo.

laBarocca è un ensemble di musicisti specializzati, esterni alla formazione sinfonica (tranne Gianfranco Ricci, uno dei primi violini dell’Orchestra con esperienza avendo suonato con l’Accademia Bizantina), e di coristi (16 elementi, 4 per parte) diretti da Gianluca Capuano, conoscitore del repertorio Cinque-Seicentesco per il quale “il punto di forza del complesso barocco è quello di essere tutto giovane, tutto italiano e molto motivato”. Insomma, una nuova generazione specializzata nell’antico repertorio e inserita nella struttura “madre” de laVerdi. Direttore de laVerdi Barocca è Ruben Jais, Direttore Residente e Responsabile delle Attività artistiche de laVerdi, esperto del repertorio Sei-Settecentesco, che intende affrontare le opere in termini filologici, con strumenti originali o copie di epoca barocca.
L’ensemble – impegnato nella sua quarta stagione consecutiva dalla fondazione,  all’Auditorium di largo Mahler – è costituito da musicisti e coristi che hanno svolto il loro percorso di studi approfondendo le pratiche di esecuzione barocca, suonando strumenti originali o copie di strumenti del ‘600/’700, applicando le regole del canto esplicate nei trattati coevi. Questo approccio offre, ovviamente, la possibilità di misurarsi in modo più diretto con le caratteristiche di un repertorio vastissimo e ricco di capolavori strumentali e corali, di avvicinarsi con occhio più attento all’estrema ricchezza di dettagli di tale repertorio.

Gianluca Capuano, milanese, si è diplomato in organo, composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio della sua città. Ha approfondito gli aspetti relativi all’esecuzione della musica antica presso il Corso Superiore sperimentale di Direzione di Coro e i corsi della Scuola Civica di Milano, dove ha affrontato i problemi inerenti la notazione, lo studio delle fonti e la prassi esecutiva della musica dei secoli passati. Svolge un’intensa attività come direttore, organista e continuista in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Russia e Giappone. È organista presso la Basilica di San Simpliciano a Milano. Ha collaborato con artisti quali Emma Kirkby, Michael Chance, Monica Hugget, Paul Agnew, Agnes Mellon, Lorenzo Ghielmi
Nel 2005 ha fondato il gruppo vocale e strumentale Il canto di Orfeo, con il quale,  con alcuni dei migliori specialisti su strumenti originali e facendo costante riferimento alla più aggiornata ricerca musicologica, si dedica a un cosciente e critico approccio ai capolavori del Barocco musicale europeo.  Con Il canto di Orfeo, nel 2006 ha inciso, in collaborazione con il mezzosoprano inglese Catherine King, un CD dedicato alle Arie serie di Baldassarre Galuppi per la casa inglese Avie. Agli studi musicali Gianluca Capuano ha affiancato quelli classici; laureato con lode in Filosofia Teoretica presso l’Università Statale di Milano, si dedica alla ricerca, occupandosi in particolare ai problemi di estetica musicale. Nel novembre 2002 ha pubblicato, presso l’editore Jaca Book, il saggio I segni della voce infinita, nel quale viene indagato, da un punto di vista filosofico, il rapporto tra musica e scrittura. Collabora con “Goldberg” e altre riviste internazionali.

Sonia Prina, contralto, è a oggi considerata un punto di riferimento assoluto della sua vocalità nella scena lirica internazionale con ingaggi che la vedono protagonista in molti dei teatri più significativi del globo. Nata a Magenta (Mi), all’età di tredici anni intraprende gli studi musicali presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e si diploma in tromba e canto.
Nel 1994 vince le selezioni per l’ammissione all’Accademia per Giovani Cantanti Lirici presso il Teatro alla Scala’di Milano e dal 1997 cominciano le scritture per le stagioni operistiche con particolare interesse al repertorio barocco. Nel 2006 vince il prestigioso Premio Abbiati.
Specialista haendeliana, tra gli impegni di maggior rilievo degli ultimi anni citiamo: Clarice ne La Pietra di Paragone di Rossini al Théâtre du Châtelet di Parigi; Orlando nell’Orlando  di Händel alla Sydney Opera House ed al Théâtre des Champs Elysées; Rinaldo di Händel nel ruolo titolo al Teatro alla Scala di Milano; ancora ruolo titolo di Tamerlano alla Staatsoper di Monaco; Ascanio nell’Ascanio in Alba di Mozart al Festival di Salisburgo.
Di recente ha cantato il ruolo titolo nell’Orlando Furioso di Vivaldi all’Opera di Francoforte; ruolo titolo nel Rinaldo a Glyndebourne e nel 2013 a Zurigo; Ottone in Villa in tournèe europea con il Giardino Armonico; Aci Galatea e Polifemo a La Monnaie con René Jacobs; Serse all’Opera di Houston e in una nuova produzione a San Francisco con Susan Graham e David Daniels. Di Monteverdi ha cantato Ottone ne L’Incoronazione di Poppea al Comunale di Bologna e Penelope nel Ritorno d’Ulisse in patria al Ponchielli di Cremona con l’Accademia Bizantina di Ottavio Dantone; recentemente è stata Messagiera e Speranza in Orfeo con William Christie al Teatro Real di Madrid.
Nell’ambito dell’opera di repertorio ricordiamo: Isabella nell’Italiana in Algeri al Teatro Regio di Torino; di recente Smeton in Anna Bolena al Teatro Liceu di Barcellona accanto a Editha Gruberova e Elina Garanca e a soli 23 anni il suo debutto alla Scala come Rosina nel Barbiere di Siviglia accanto a Juan Diego Florez.
Tra gli impegni dell’ultimo periodo e i prossimi ingaggi ricordiamo: ruolo titolo nel Rinaldo a Zurigo; La Maman, La Tasse chinoise, La Libellule nell’Enfant & Sortileges di Ravel al Massimo di Palermo; Alcina (Bradamante) a Bordeaux con Harry Bicket; ruolo titolo Ezio di Gluck a Francoforte; Ariodante (Polinesso) al Festival di Aix en Provence.

Maria Grazia Schiavo, soprano. Napoletana, diplomata al Conservatorio S. Pietro a Majella sotto la guida del M° R. Passaro, vince numerosi concorsi internazionali tra cui Santa Cecilia di Roma e Clermont Ferrand.
Il suo debutto operistico avviene giovanissima nella compagnia teatrale di Roberto De Simone, portando in scena il ruolo titolo ne’ La Gatta Cenerentola, nei principali teatri italiani ed esteri.
Affermata come uno dei soprani italiani di riferimento nel repertorio belcantistico e barocco, recentemente ha cantato il ruolo titolo di Lucia di Lammermoor al Teatro Regio di Torino, Konstanze nel Ratto del Serraglio di Mozart all’Opera di Roma e il ruolo di Dircea nel Demofoonte di Jommelli a Salisburgo, Ravenna e Parigi, diretta da Riccardo Muti; Almirena nel Rinaldo di Händel diretta da Ottavio Dantone.
Tra gli impegni di spicco dell’ultimo periodo citiamo: Carmina Burana con Riccardo Muti a Chicago; Cleopatra nel Giulio Cesare diretta da Ottavio Dantone al Festival di Bremen ed in tournèe europea; Il marito disperato di Cimarosa al San Carlo di Napoli; Arianna nel Giustino di Vivaldi diretta da Stefano Molardi al Theater An der Wien e al Théâtre de Champs Elysées; Stabat Mater di Rossini in Sala Nervi Vaticano per il Santo Padre diretta da J. Lopez Cobos; Amital nella Betulia Liberata di Mozart al Festival di Salisburgo diretta da Riccardo Muti; Zerlina nel Don Giovanni con Lorin Maazel per l’inaugurazione del Palau de las Arts di Valencia; la Fida Ninfa di Vivaldi al Festival Opera Rara di Cracovia diretta da Spinosì; Berenice nel Farnace di Vivaldi al Theater an der Wien e Théâtre de Champs Elysées diretta da Stefano Molardi.
Specialista del repertorio Napoletano del 18° secolo, ha cantato tra l’altro il Veni Creator Spiritus di Jommelli al Teatro San Carlo di Napoli diretta dal Riccardo Muti; Pulcinella vendicato di Paisiello, La finta giardiniera di Pasquale Anfossi, La Didone abbandonata di Piccinni, Motezuma di Di Majo.  
Tra i suoi attuali e futuri impegni citiamo: Il marito disperato di Cimarosa in tournèe a Hong Kong con il San Carlo di Napoli; Trionfo di Clelia di Gluck, ruolo titolo, al Teatro Comunale di Bologna (per il bicentenario del teatro); Giulio Cesare di Händel, Cleopatra, ad Halle con Ottavio Dantone; Ratto del Serraglio, Konstanze, all’Opéra Royal di Liegi; Falstaff, Nannetta al Netherlands Opera Amsterdam, Flauto Magico, Pamina, al Teatro Regio di Torino.

Francesca Cassinari, soprano, ha studiato Canto al Conservatorio G. B. Martini di Bologna e successivamente  al Conservatorio  A. Boito di Parma, dove si è diplomata nel 2004 e dove nel 2006 ha conseguito il diploma accademico di secondo livello con specializzazione nel repertorio barocco  e il diploma in Musica Vocale da Camera nel 2008. È laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna.
Ha seguito corsi di specializzazione nel repertorio rinascimentale e barocco con Claudio Cavina, Gloria Banditelli, Claudine Ansermet, Patrizia Vaccari. Attualmente prosegue la sua formazione con il soprano inglese Lorna Windsor.
Da un decennio collabora come solista con La Venexiana di Claudio Cavina, con cui si è esibita in molti dei più importanti festival italiani ed europei, in particolare nel repertorio sacro e madrigalistico di Monteverdi e Gesualdo, e con cui ha partecipato all’incisione per Glossa dell’Orfeo (Ninfa), della Coronazione di Poppea (Virtù e Drusilla), de Il ritorno di Ulisse in patria (Amore) e di madrigali di Monteverdi, e dei madrigali per le Dame di Ferrara di Luzzaschi.
È membro stabile de La Compagnia del Madrigale (Giuseppe Maletto), con cui ha inciso per Glossa il Sesto Libro di Madrigali di Gesualdo (Diapason d’or de l’année 2013), il Primo Libro di Madrigali di Marenzio (Diapason d’or e Editor’s Choice di Gramophone) e, di recente uscita, l’integrale dei Responsori di Gesualdo (disco della settimana del Sunday Times).
Con Il canto di Orfeo di Gianluca Capuano, ensemble dedito soprattutto al Seicento italiano,  collabora dalla fondazione e lavora, tra l’altro, all’incisione dell’integrale degli oratori di Giacomo Carissimi. Con la sezione vocale del gruppo ha preso parte nel 2013 alla rappresentazione dell’opera contemporanea Cuore di cane di Alexander Raskatov al Teatro alla Scala di Milano, ripresa nel 2014 all’Opéra di Lyon.
Collabora inoltre con la Capella Reial de Catalunya di Jordi Savall e con Concerto Italiano di Rinaldo Alessandrini (con cui si è esibita nel ruolo di Melanto ne Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi al Teatro Regio di Torino). Con La divina armonia di Lorenzo Ghielmi si è esibita al Festival di Utrecht 2012 con cantate di Bach e Buxtehude; con Stile Galante di Stefano Aresi ha inciso per Pan Classics il cd Passio, duetti sulla Passione di Porpora, e il cd Fileno con cantate di Leonardo Vinci. Ha collaborato inoltre  con La Risonanza di Fabio Bonizzoni e con l’ensemble L’Astrée.