PROVINCIA SIENA – Arriva la “Carta d’identità” per la Cinta senese. Messo a punto il brevetto per identificare la pregiata razza suina

Il
brevetto è stato presentato oggi da Provincia di Siena, Consorzio di tutela e
spin off dell’Ateneo

senese

Arriva la
“Carta d’identità” per la Cinta senese.

Messo a
punto il brevetto per identificare la pregiata razza suina

Da
oggi la Cinta senese ha la sua “carta d’identità”. Il brevetto per
l’identificazione genetica della razza suina è stato messo a punto da Sèrge Genomics, azienda spin off dell’Università degli
Studi di Siena, con il supporto del Consorzio di Tutela della Cinta senese e
della Provincia di Siena. La presentazione del brevetto si è tenuta questa
mattina, venerdì 4 aprile, alla
presenza di Monica Scali di Sèrge
Genomics; Simone Bezzini e Anna Maria Betti, rispettivamente
presidente e assessore all’agricoltura e sviluppo rurale della Provincia di
Siena e Chiara Santini, presidente
del Consorzio di Tutela della Cinta senese.

Il brevetto riguarda un metodo basato
sull’analisi del Dna che permette di stabilire in un campione analizzato la
distanza genetica dalla razza suina Cinta senese mediante il suo confronto con
il genotipo della razza. Il campione analizzato può riferirsi sia a un animale
in vita che a un campione alimentare. Il percorso per mettere a punto il
brevetto ha portato a selezionare e confrontare geneticamente animali
appartenenti alla razza Cinta senese, da altre razze suine, quali Landrace,
Large White, Duroc, Hampshire, incroci tra la razza Large White e Landrace e
incroci tra la razza Landrace e Cinta senese. L’analisi ha permesso di
estrapolare nei maiali di Cinta senese un “genotipo consenso” che si è distinto
dal genotipo delle altre razze suine e degli incroci e ha posto le basi per
l’attuazione di un sistema di tracciabilità analitica lungo l’intera filiera di
produzione della Cinta senese.

“Il brevetto sulla caratterizzazione molecolare
della razza Cinta senese – spiega Monica
Scali
, di Sèrge Genomics – è il risultato di un lungo lavoro iniziato
qualche anno fa in collaborazione con l’Amministrazione provinciale e il Consorzio
di Tutela della Cinta senese.
Il metodo
brevettato ha permesso di definire i caratteri genetici minimi che consentono
di identificare la razza Cinta senese (genotipo) e il grado di variabilità genetica
all’interno della razza stessa. I risultati raggiunti contribuiscono
all’impostazione di programmi di conservazione e
salvaguardia della biodiversità di questa
pregiata razza autoctona e – sottolinea Scali – la tipizzazione dei genotipi di
Cinta attraverso la tecnica del “fingerprinting” può rendere possibile il
processo di tracciabilità analitica di prodotti provenienti da allevamenti e
aziende produttrici di Cinta senese. Il progetto è stato realizzato con i
colleghi Jacopo Bigliazzi, Elisa Paolucci, Rita Vignani e Mauro Cresti del
Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Siena”.

“Il
brevetto messo a punto per l’identificazione genetica della Cinta senese –
afferma l’assessore Anna Maria Betti
– va ad arricchire il lavoro quotidiano svolto dai consorzi di tutela, con il
supporto degli enti locali, per promuovere e valorizzare le numerose eccellenze
enogastronomiche che caratterizzano il territorio senese. Questo risultato
segue a poca distanza l’identificazione genetica del Dna della Vernaccia di San
Gimignano, grazie a due progetti che la Provincia di Siena, insieme all’azienda
spin off dell’Università degli Studi di Siena, ha sostenuto fin dall’inizio e
con grande convinzione, perché la sicurezza alimentare e la tracciabilità sono
due elementi fondamentali su cui investire per rendere sempre più competitivi i
prodotti delle Terre di Siena”.

“Oggi raccogliamo i frutti
del lavoro iniziato alcuni anni fa dal mio predecessore, l’ex presidente Andrea
Pannocchieseschi D’Elci e dal Consiglio – sottolinea la presidente del Consorzio
di Tutela della Cinta senese, Chiara
Santini
. Un ringraziamento va all’ateneo senese, che si è sempre dimostrato
attento e disponibile nel contribuire alla salvaguardia della razza e del
prodotto, e alla Provincia di Siena, che ha tenuto le fila del progetto
consentendoci di arrivare a questo prezioso risultato. Oggi segniamo un primo
importante passo di un percorso che dà valore aggiunto al prodotto Cinta senese e al territorio”.