Da 50 anni sul palcoscenico. I Nomadi tornano in concerto a Roma, il 3 dicembre (ore 21:00) all’Auditorium Conciliazione. L’organizzazione è a cura della Ventidieci.
Si tratta della band più longeva del panorama musicale italiano; fondati nel 1963 da Beppe Carletti e Augusto Daolio, in un periodo in cui nascevano, a ritmo frequentissimo, centinaia di gruppi musicali, accomunati dalla voglia di esprimere sensazioni, pensieri e insoddisfazioni dei giovani della nuova generazione, la prima del dopoguerra. La formazione attuale vede Beppe Carletti alle tastiere, Daniele Campani alla batteria, Cico Falzone alle chitarre, Cristiano Turato (voce), Massimo Vecchi (basso e voce) e Sergio Reggioli (violino, percussioni e voce).
Il nome Nomadi fu scelto un po’ per caso ma forse anche un po’ per destino: la loro attività tocca capillarmente numerose località d’Italia, anche nei piccoli paesi, le province, ed è scandita da 90 concerti l’anno con una media annuale di 1.000.000 di spettatori (di età compresa tra i 18 e i 45 anni), riconfermandosi ogni anno, nel panorama artistico italiano, come gli artisti con il maggior numero di concerti. Chi assiste a un concerto, anche se non è la prima volta, viene rapito dall’atmosfera famigliare, rassicurante e positiva, dal rapporto amichevole e dal profondo rispetto dei musicisti verso il pubblico.
“IL POPOLO NOMADE” è il settimo componente del gruppo: 100 fans club sparsi in tutta Italia, migliaia di fans in ogni angolo della penisola. Ed è proprio grazie al sostegno di queste persone che l’attività musicale è affiancata dall’impegno umanitario, la raccolta fondi e i numerosi viaggi nelle aree critiche del mondo come ambasciatori di pace e solidarietà. I Nomadi, infatti, insieme ai numerosi fans che li seguono, sono stati negli ultimi anni promotori di varie iniziative di solidarietà nazionali e internazionali (come l’attuale progetto di costituzione dell’Associazione “CRESCERAI” che sta sostenendo un progetto in Madagascar) con incontri di personaggi quali il Dalai Lama, Giovanni Paolo II, Yasser Arafat, Michel Sabbah Patriarca di Gerusalemme, il segretario del Mahatma Gandhi, Fidel Castro, Tara Gandhi, Arcivesco Samuel Ruiz Garcia (Messico), Padre Ugo De Censi (Perù), Duane Hollow Horn Bear (capo spirituale del popolo Lakota-Sud Dakota).
I Nomadi hanno pubblicato in totale 51 fra dischi in studio, live e raccolte per un totale di oltre 15.000.000 copie vendute.
Il 19 aprile 2011 il gruppo ha annunciato di intraprendere l’avventura discografica da indipendenti e a giugno 2011 è uscito “Cuore Vivo”, album interamente autoprodotto.
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BEPPE CARLETTI
Beppe Carletti è nato nel 1946 a Novi di Modena, sposato, due figli, tre nipoti, è Nomade da 49 anni. Ha iniziato a studiare musica a 9 anni e la fisarmonica è stato il suo primo strumento. Beppe si sente molto fortunato perché la sua passione per la musica è diventata una professione. Nomade a tutti gli effetti, ama viaggiare, le sue vacanze sono viaggi umanitari e di solidarietà in giro per il mondo, dove porta gli aiuti dei fans dei Nomadi. Il 20 settembre 1997 la United Artists for Peace, in occasione del II Festival per la Pace, ha consegnato al gruppo il Premio “Artisti per la Pace 1997”. 25 maggio 2003 l’Associazione Marcia degli Angeli di Foligno consegna a Beppe la Medaglia d’oro di “Cavaliere dell’infanzia”. 18 febbraio 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi nomina Beppe Cavaliere della Repubblica. Nel 2006 La Camera di Commercio di Reggio Emilia, a dicembre, ha conferito a Beppe il premio Regium Lepidi.
CICO FALZONE
Cico, nato a Porto Enpedocle, è un musicista nel cuore e nell’anima. La prima volta che la sua strada incrocia quella dei Nomadi è stata, molti anni fa, con l’amico Flaco Biondini, in un paesino nel parmense, e ne rimane vivo il ricordo, da quella sera il desiderio di essere uno di loro. In quel periodo si esibiva con cantanti famosi e non, con orchestre, lavorava in sala di registrazione, insegnava musica continuando a studiare, ha fatto anche il cantante di piano bar. Poi è arrivata la telefonata di un amico impresario e il contatto con i Nomadi: il provino a tavola a casa di Beppe con Augusto e Dante. Il primo luglio del 1990 davanti al fantastico pubblico dei Nomadi, il primo concerto non da spettatore a Novellara. Emozionante e coinvolgente come quello che aveva assaporato, nel grande desiderio, in un paesino del parmense insieme a un amico, inconsapevoli che la loro amicizia avrebbe preso forza anche da qualche bella e poetica canzone che suonano, anche se in palchi diversi.
DANIELE CAMPANI
Classe 1961, com’è diventato un “Nomade”? Semplicemente lo è sempre stato! Il problema era che non lo sapeva. E il problema era di tutto quel mondo allora conosciuto che ha accompagnato la sua vita: nessuno voleva ficcarselo in testa! Vai a capire tu di portare pazienza, che prima o poi il destino si sarebbe compiuto. Quell’orribile, assordante strumento senza garbo che è la batteria sarebbe stato il suo biglietto di partenza nel 1990 per il nuovo mondo.
1990, appunto… l’incontro con Augusto e Beppe. Neppure loro sapevano che lui ero un “Nomade” nato. In quel periodo Daniele era un giovane dai modi gentili e pacati, padre di famiglia, tutto casa e lavoro. Il lavoro poi era tutto un programma: “Copywriter”, letteralmente scrittore di testi pubblicitari; un pubblicitario insomma. Ama la natura, la terra, la pesca, fortemente attaccato alle sue radici. Da 20 anni è l’ideatore delle copertine dei Nomadi.
MASSIMO VECCHI
Massimo Vecchi è nato a Reggio Emilia nel 1970. All’età di sei anni dimostra una passione totale per qualsiasi cosa che emetta un suono; la madre capta questa passione viscerale per la musica e iscrive Massimo al conservatorio Achille Peri di Reggio Emilia. Ma le regole di una scuola importante non fanno per lui al che comincia un pellegrinaggio alla ricerca della passione cosa che Massimo trova al Cepam di Reggio Emilia grazie a un grandissimo insegnante, Tiziano Bellelli, e poi affina al Cpm di Milano con il grandissimo e compianto Stefano Cerri. Nel 1998, dopo 15 anni di esperienze con chiunque fosse stato assalito dalla “passione”, riceve la fatidica telefonata da parte di Cico Falzone e l’invito a unirsi alla “storia” della musica leggera i NOMADI. Il resto è storia di vita per gli ultimi 14 anni di Massimo, 13 anni vissuti nell’accrescimento totale sia come uomo che come musicista grazie all’affetto degli amici dei Nomadi e grazie alle esperienze maturate con i Nomadi.
SERGIO REGGIOLI
Nato a Recanati nel 1970. La passione per la musica del padre lo porta già a sei anni ad avere i primi approcci con il violino. A otto anni frequenta già il conservatorio G.Rossini di Pesaro come uditore, per poi entrare come allievo, sotto la guida della prof.ssa Paola Ottavi con la quale arriverà fino al conseguimento del diploma nel 1993. Dopo un percorso nella musica classica con corsi di perfezionamento con i maestri Sàndor Vègh e Carlo Chiarappa, ha allargato i suoi orizzonti musicali verso il genere che lo affascinava di più senza mai rinnegare il mondo della musica classica, iniziando a interessarsi alla musica rock e pop del panorama italiano e internazionale. Ha frequentato due corsi presso la scuola di musica CET di Avigliano Umbro, come compositore e autore. L’incontro con Giuseppe Gismondi, cantautore ed eclettico chitarrista marchigiano, si rivela decisivo per lo sviluppo musicale e lo porta ad approfondire un mondo musicale fino ad ora poco esplorato, dove il violino diventa protagonista con nuove sonorità e sperimentazioni melodico-armoniche, sviluppando interesse per la musica popolare di diverse etnie. Dall’ottobre del 1998 fa parte dei Nomadi come violinista e percussionista.
CRISTIANO TURATO
Cristiano è nato a Padova nel 1973. A 10 anni riceve dal suo babbo il primo grande regalo, la chitarra. Da qui parte un amore per la musica che non lascerà mai, un amore viscerale a volte quasi ossessivo. A 16 anni comincia a studiare presso la DAIGO music school canto moderno e jazz con Cristiana Lirussi e canto armonico con Roberto Laneri e contemporaneamente comincia a suonare e a produrre la propria musica. Due anni più tardi comincia a studiare pianoforte col maestro Scarpa allargando così il suo bagaglio tecnico e compositivo, partecipa inoltre a vari corsi di composizione e armonia in varie accademie. Suona in tutta Italia macinando km. Nel frattempo conosce Alberto Roveroni, sound designer composer e producer, con cui inizia un lungo lavoro in studio. In quel periodo accresce notevolmente le sue competenze e lavora come assistente di studio e arrangiatore. Trasforma la sua musica nel tempo passando dal pop-rock al rock all’acustica, fissando poi il suono sull’elettro-rock. Con il gruppo vince il Festival di Saint Vincent e tanti altri concorsi di livello nazionale. Entra nei Nomadi nel febbraio 2012.