Anna Gaetano: La Storia del Raduno Nazionale di Rino Gaetano

Anna Gaetano, in collaborazione con il Big Mama, vi invita al “Raduno” annuale
della RINO GAETANO BAND il prossimo 2 giugno presso Lanificio 159, in occasione
del 32mo anniversario dalla scomparsa del musicista.

RINO GAETANO BAND –
Domenica 2 giugno 2013

I LOVE YOU [RINO] MARYANNA

Raduno
nazionale

“40 anni dalla pubblicazione del primo singolo”

  • c/o
    LANIFICIO 159 – Via di Pietralata n.159/a – Roma

Tel. 06 4501384 – Lanificio
159 http://www.lanificio.com

Ingresso
€10,00 – apertura porte h.20,30 – inizio concerto h.22,00

prevendita presso
Big Mama – Tel.06.5812551 – 339.6084416

Tutti i dettagli e le info
su

http://www.rinogaetano.it

http://www.bigmama.it

Hub

Il 2 giugno
di 32 anni fa moriva in un incidente stradale sulla via Nomentana RINO GAETANO,
cantautore romano di origini calabresi, uno degli artisti che più ha
caratterizzato il suo tempo, con musiche e testi che ancora oggi risultano
attuali. Ne sono la prova la grande popolarità che le sue canzoni riscuotono
presso i più giovani e il massiccio uso che ne viene fatto in spot pubblicitari
e sigle televisive. Rino Gaetano ha avuto il merito di aver inserito un
linguaggio che univa ironia, denuncia, satira, in un solo apparente stile
scanzonato: un analista spietato e lucido dei malcostumi del suo tempo, dei vizi
e delle abitudini che ci circondano.

La RINO GAETANO BAND, formazione
musicale guidata da Alessandro – nipote del cantautore – intende celebrare
questo anniversario con un grande raduno nazionale presso il Lanificio 159 a
Pietralata, a due passi dal luogo dove il musicista viveva, nel quartiere
Montesacro.

Nel corso della serata saranno esposti alcuni oggetti e strumenti
musicali appartenuti al musicista, tra cui il celebre cappello da safari
utilizzato nel video di “spendi spandi effendi”, il microfono del celebre “Q
concert” in compagnia di Riccardo Cocciante, il suo “Ukulele” utilizzato a
Sanremo per la canzone “Gianna”. Alla serata prenderà parte anche Anna Gaetano,
sorella di Rino, che tanto si è spesa in questi anni per un corretto
riconoscimento della figura artistica dell’artista, ottenendo dal comune di Roma
che gli venisse intitolata una strada proprio nel quartiere
Montesacro.

RINO GAETANO BAND

Marco Morandi (voce), Federico
D’angeli (Voce), Alessandro greyVision (Voce , Chitarra, Percussioni), Menotti
Minervini (Basso), Andrea Ravoni (Chitarra Elettrica), Yuri Carapacchi
(Batteria), Giorgio Amendolara (Tastiere)

RINO GAETANO OFFICIAL WEBSITE
http://www.rinogaetano.it

Info e
biglietti:

www.bigmama.it

www.lanificio.com

______________BIOGRAFIA

Nato
a Crotone, in Calabria da una famiglia originaria di Cutro che si trasferisce a
Roma quando Rino Gaetano ha dieci anni, per motivi legati al lavoro dei suoi
genitori. Per problemi familiari (il padre soffriva di cuore) nel 1962 Rino
venne mandato a studiare in una scuola Apostolica a Narni, in provincia di
Terni. Torna nella città capitolina dove vivrà per tutto il resto della sua
vita, prima in via Cimone nei dintorni di piazza Sempione, nel quartiere di
Monte Sacro e successivamente in via Nomentana Nuova.

Giovanissimo, insieme a
un gruppo di amici crea il quartetto dei Krunx composto da Giuseppe Lazzarotti
basso, Nicola Giordano chitarra ritmica, Carlo Tatta batteria: Rino cantava,
suonava la chitarra solista e componeva le prime canzoni: in particolare
l’originale sigla del complesso “up, up, the Krunx”. Il gruppo eseguiva cover
dei Beatles e dei Rolling Stones, spesso in un inglese maccheronico.
Importantissima fu l’amicizia con Marcello Casco che con la sua grande
esperienza e i suoi consigli lo indirizzò. Tra l’altro lo introdusse al Puff, il
cabaret di Lando Fiorini. Lì si alternavano Francesco De Gregori che cantava
“Roma capitale”, Antonello Venditti che suonava il piano e cantava le sue prime
canzoni, il duo Stelio e Edoardo (Edoardo de Angelis, che successivamente
fonderà la Schola Cantorum). Ma anche il Duo di Piadena (Chittò e Merli), con
“L’uva fogarina”, Daisy Lumini che si esibiva fischiando, Beppe Chierici con le
canzoni di Brassens, e mille altri.

Rino musicava qualche testo di Tommy
Tedone, scriveva le prime canzoni, cercava contatti con i discografici. Assieme
ad uno dei suoi amici più cari, Antonio Salezzari, che per primo credette in
lui, si recava alla RCA, poco fuori Roma sulla via Nomentana, dove capitava di
intravedere l’inarrivabile Principe (Maurizio Vandelli leader dell’Equipe 84),
Gianni Morandi o Ennio Morricone, ma i tempi non erano ancora maturi. Durante un
viaggio a Milano, si propose alla casa discografica Blue Bell; li incontrò
Fabrizio De Andrè che lo colpì molto per la sua disponibilità umana. Prima che
Rino si esibisse, Fabrizio gli accordò con grande maestria ed estrema facilità
la chitarra. Durante il viaggio di ritorno da Milano a Roma in treno, i due
amici composero una canzone dedicata ai fatti dei frati di Cassino, accusati di
contrabbando di sigarette. Fu l’inizio dell’ironia che permeerà le canzoni di
Rino: in essa si sosteneva che i frati giustificassero la loro attività con
argomenti religiosi legati al parallelo tra le preghiere e il fumo delle
sigarette: entrambi salivano in cielo “così invece di pregare puoi benissimo
fumare” concludeva il sermone dell’immaginario fra’ Leone. I due amici si
esibirono pure in un locale situato nelle vicinanze del Vaticano che si chiamava
Blow up. Congiuntamente ai suoi studi da geometra, si avvicina al palcoscenico
interessandosi di teatro e solo in seguito tenterà la strada del pop.

Dopo le
prime esibizioni al Folkstudio, viene scoperto da Vincenzo Micocci, e il debutto
discografico avviene nel 1973: con lo pseudonimo di Kammamuri’s, pubblica per la
It il 45 giri I Love You Marianna (sul lato B Jaqueline); prodotto da Antonello
Venditti, Piero Montanari e Aurelio Rossitto, fonico dello Studio 38, dove venne
realizzato il disco (acronimo di RosVeMon, dall’iniziale dei cognomi). I Love
You Marianna potrebbe far pensare alla marijuana ma in realtà qui Rino, pur
giocando sul doppio senso, si riferisce all’affetto che lo lega alla nonna
Marianna, con la quale giocava da bambino. In quegli anni il cantante stringe
una particolare amicizia con alcuni dei colleghi sotto contratto con la It di
Vincenzo Micocci, alcuni di questi allora ancora poco noti, quali i cantautori
Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, l’attore Marco
Messeri.

Nel 1974 pubblica il suo primo album, Ingresso libero, che non
ottiene tuttavia particolari riscontri di vendita né di critica, pur mostrando
già i segni dello stile estroso, provocatorio e innovativo che avrebbe
caratterizzato tutta la sua carriera. Tra i brani presenti ci sono Ad esempio a
me piace il Sud, canzone già nota perché incisa l’anno precedente da Nicola Di
Bari con un testo leggermente diverso, e I tuoi occhi sono pieni di sale.
L’incontro con Nicola fu, a dire di Rino, fondamentale per l’inizio della sua
carriera. Il successo arriva l’anno dopo con il 45 giri Ma il cielo è sempre più
blu.

Nel 1978 Rino Gaetano partecipa al Festival di Sanremo con la canzone
Gianna, piazzandosi al terzo posto, alle spalle dei Matia Bazar e di Anna Oxa.
Inizialmente Rino Gaetano non vuole presentarsi al festival, manifestazione nel
cui spirito non si riconosce, ma viene poi in qualche modo convinto dalla sua
casa discografica, la It. Decide allora di presentarsi col brano Nuntereggae più
perché considera Gianna troppo commerciale e perché, a suo parere, si tratta
quasi di una brutta copia di Berta filava. Poi però, poco tempo prima
dell’inizio del festival, Rino decide di portare sul palco Gianna, un brano che,
grazie anche al trampolino di Sanremo, ottiene un grande successo e rimane per
quattro mesi in classifica, vendendo oltre 600 mila copie. Sul lato B di quel
disco c’è il brano Visto che mi vuoi lasciare. Nello stesso anno conduce un
programma radiofonico, intitolato Canzone d’Autore, in onda alle 18. Artista
estremamente poliedrico, nel 1981 recita nel Pinocchio di Carmelo Bene a Roma
nel ruolo della volpe.

La carriera e la vita di Rino Gaetano si interrompono
tragicamente il 2 giugno 1981 all’età di trent’anni, in un incidente stradale
che avviene a Roma, sulla via Nomentana, nei pressi del quartiere Trieste. Già
pochi giorni prima della tragedia, assieme all’amico Bruno Franceschelli, Rino
venne coinvolto in un altro incidente automobilistico, dal quale uscì
miracolosamente illeso; la sua auto, una Volvo 343, venne completamente
distrutta e lui ne acquista subito un’altra uguale, di colore grigio
metallizzato.

Il secondo incidente invece si rivela fatale: la vettura
finisce sulla corsia opposta e si schianta lungo via Nomentana (all’altezza
dell’incrocio con via Carlo Fea) contro un camion, un Fiat 650D. Pur prontamente
soccorso ma in fin di vita, il cantante viene rifiutato da ben cinque ospedali,
una circostanza sorprendentemente simile a quella narrata in uno dei suoi primi
testi, La ballata di Renzo, eseguita dal cantautore durante le sue prime
esibizioni al Folkstudio. Muore per la gravità delle ferite riportate, per
giunta a pochi giorni di distanza dalla data fissata per il suo matrimonio con
la compagna, Amelia Conte, che aveva conosciuto prima ancora della sua carriera
musicale. Inizialmente venne sepolto nel piccolo cimitero di Mentana fino al 17
ottobre quando è trasferito al cimitero del Verano, dove la sua salma si trova
tuttora.