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Home page Eventi Dove nascono le nubi, sulla via ferrata Maximilian – Alpe di Siusi (Seiser Alm/Südtirol).
Aggiornato il 08/10/202407/08/2014Eventi

Dove nascono le nubi, sulla via ferrata Maximilian – Alpe di Siusi (Seiser Alm/Südtirol).

Iaphet Elli

Max Aichner, 80 anni, ha realizzato nel 1969 il sogno di un percorso avventura tra le spettacolari rocce dolomitiche. La sua storia si svolge nell’incantevole area vacanze Alpe di Siusi (Seiser Alm/Südtirol).

Una storia di coraggio e intraprendenza che oggi rappresenta una vera chicca per escursionisti e per chi ama sfidare l’altezza e sentire, passo dopo passo, l’emozione della quota. La ferrata Maximilian si inerpica tra le maestose rocce delle Dolomiti (Patrimonio Mondiale Unesco), superando i Denti di Terrarossa, offrendo la possibilità di ammirare dalla sua cima la vetta più alta dello Sciliar a 2.665 metri, l’incantevole paesaggio dell’area vacanze Alpe di Siusi e, dall’altro lato, l’imponente Catinaccio. L’ideatore della ferrata Maximilian è Max Aichner, che oggi, a 80 anni, continua a provare l’adrenalina di scalare le sue amate montagne. Quando non è tra le rocce, lo si può trovare al rifugio “Alpe di Tires” che ha costruito 50 anni fa, un luogo raggiungibile solo con grande fatica.

Il sogno di un rifugio a 2.500 metri.

Il rifugio è stato per anni il sogno di Max, un sogno che è diventato realtà. Originario di Tires sul Catinaccio, figlio di una famiglia numerosa, si è dato da fare fin da piccolo, lavorando come tappezziere e poi diventando paracadutista militare, imparando a sciare e a fare la guida alpina. Non ha neppure 25 anni quando, con il fratello Franz, decide di costruire un rifugio sotto i Denti di Terrarossa, un punto in cui si incrociano sentieri di contadini e cacciatori. L’impresa non è facile, ma Max non si arrende mai e riesce in tre anni, con molti sacrifici e forza di volontà, a produrre 3.000 mattoni di calcestruzzo. Lavora incessantemente, armato di vanga e piccone, trasportando da Tires fino a 2.500 metri di quota travi di legno, cemento e tegole del tetto. La sua audacia e determinazione vengono premiate.

L’invenzione della ferrata Maximilian.

Nel frattempo, Max si innamora di Laura, amante delle montagne come lui, e la sposa nel 1962, andando a vivere nel rifugio, ampliato poi con una stube più grande, cucina e dormitorio. All’inizio, il luogo non attira escursionisti che preferiscono altre mete più conosciute, così Max mette in gioco la sua creatività e dà vita al “percorso avventura” che diventa la ferrata Maximilian. Anche questa volta, fa tutto da solo, installando funi d’acciaio sulle rocce, dove le Dolomiti mozzano il fiato per la loro bellezza. La nuova opera viene inaugurata nel 1969 e da allora è una traversata ambita per gli appassionati di alta quota.

Il percorso per il cielo.

Il punto di partenza è il rifugio “Alpe di Tires”, da cui si sale per la prima ferrata, entrando in una gola stretta per raggiungere la prima forcella. Si prosegue a sinistra fino al crinale e sulla cima del Dente di Terrarossa, si passa sotto una porta rocciosa scendendo verso la forcella di Terrarossa, per poi salire fino alla vetta dello Sciliar, la Cima di Terrarossa.

Per raggiungere il rifugio, dove è possibile pernottare, basta arrivare nell’area vacanze Alpe di Siusi. Dalla stazione a monte della cabinovia Alpe di Siusi, la dimora di Max è raggiungibile a piedi.

Per informazioni: Alpe di Siusi Marketing (Seiser Alm/Südtirol)

Tel: 0471.709600

E-mail: info@alpedisiusi.info

Max Aichner, 80 anni, ha realizzato nel 1969 il sogno di un percorso avventura tra le spettacolari rocce dolomitiche. La sua storia si svolge nell’incantevole area vacanze Alpe di Siusi (Seiser Alm/Südtirol).

Una storia di coraggio e intraprendenza che oggi rappresenta una vera chicca per escursionisti e per chi ama sfidare l’altezza e sentire, passo dopo passo, l’emozione della quota. La ferrata Maximilian si inerpica tra le maestose rocce delle Dolomiti (Patrimonio Mondiale Unesco), superando i Denti di Terrarossa, offrendo la possibilità di ammirare dalla sua cima la vetta più alta dello Sciliar a 2.665 metri, l’incantevole paesaggio dell’area vacanze Alpe di Siusi e, dall’altro lato, l’imponente Catinaccio. L’ideatore della ferrata Maximilian è Max Aichner, che oggi, a 80 anni, continua a provare l’adrenalina di scalare le sue amate montagne. Quando non è tra le rocce, lo si può trovare al rifugio “Alpe di Tires” che ha costruito 50 anni fa, un luogo raggiungibile solo con grande fatica.

Il sogno di un rifugio a 2.500 metri.

Il rifugio è stato per anni il sogno di Max, un sogno che è diventato realtà. Originario di Tires sul Catinaccio, figlio di una famiglia numerosa, si è dato da fare fin da piccolo, lavorando come tappezziere e poi diventando paracadutista militare, imparando a sciare e a fare la guida alpina. Non ha neppure 25 anni quando, con il fratello Franz, decide di costruire un rifugio sotto i Denti di Terrarossa, un punto in cui si incrociano sentieri di contadini e cacciatori. L’impresa non è facile, ma Max non si arrende mai e riesce in tre anni, con molti sacrifici e forza di volontà, a produrre 3.000 mattoni di calcestruzzo. Lavora incessantemente, armato di vanga e piccone, trasportando da Tires fino a 2.500 metri di quota travi di legno, cemento e tegole del tetto. La sua audacia e determinazione vengono premiate.

L’invenzione della ferrata Maximilian.

Nel frattempo, Max si innamora di Laura, amante delle montagne come lui, e la sposa nel 1962, andando a vivere nel rifugio, ampliato poi con una stube più grande, cucina e dormitorio. All’inizio, il luogo non attira escursionisti che preferiscono altre mete più conosciute, così Max mette in gioco la sua creatività e dà vita al “percorso avventura” che diventa la ferrata Maximilian. Anche questa volta, fa tutto da solo, installando funi d’acciaio sulle rocce, dove le Dolomiti mozzano il fiato per la loro bellezza. La nuova opera viene inaugurata nel 1969 e da allora è una traversata ambita per gli appassionati di alta quota.

Il percorso per il cielo.

Il punto di partenza è il rifugio “Alpe di Tires”, da cui si sale per la prima ferrata, entrando in una gola stretta per raggiungere la prima forcella. Si prosegue a sinistra fino al crinale e sulla cima del Dente di Terrarossa, si passa sotto una porta rocciosa scendendo verso la forcella di Terrarossa, per poi salire fino alla vetta dello Sciliar, la Cima di Terrarossa.

Per raggiungere il rifugio, dove è possibile pernottare, basta arrivare nell’area vacanze Alpe di Siusi. Dalla stazione a monte della cabinovia Alpe di Siusi, la dimora di Max è raggiungibile a piedi.

Per informazioni: Alpe di Siusi Marketing (Seiser Alm/Südtirol)

Tel: 0471.709600

E-mail: info@alpedisiusi.info

Sito web: www.alpedisiusi.info

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