EMERGENZA UOVA CONTAMINATE
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Lopa:la
situazione sanitaria degli allevamenti avicoli è sotto controllo e
notizie come quelle diffuse rischiano di allontanare ancora una volta,
peraltro in modo ingiustificato, i consumatori dai prodotti
avicoli. Bisogna rassicurare i consumatori nessuna paura in quanto i
prodotti avicoli italiani e campani sono sicuri- da aprile 2004 con
legge Alemanno, è obbligatoria l'indicazione del sistema di allevamento,
da riportare per esteso, sugli imballaggi nonché la timbratura di un
codice alfanumerico sulle uova (tranciabilità) identificativo del
sistema di allevamento praticato e dell'azienda produttrice, anche nel
caso di vendita di uova sfuse, classificate
Abbiamo
gli strumenti per capire, già nel 2004 c’è stata l'introduzione
dell'etichettatura obbligatoria delle uova. L'iniziativa è servita ad
illustrare il significato del codice alfanumerico, apposto su ogni
singolo prodotto, e le differenze tra i vari sistemi di allevamento. In
questo modo si sottolinea l'importanza della tracciabilità per mezzo
della quale è possibile seguire il percorso di questo alimento
universale, partendo dal luogo di allevamento, rafforzando così la
fiducia di tutti i consumatori, aiutandoli ad una scelta d'acquisto più
consapevole. Dal 1/01/2004 Sono classificate nelle seguenti categorie
di qualità:A= uova fresche (da consumo) B= uova di seconda qualità o
declassate, destinate alla trasformazione in ovo prodotti o
all'industria non alimentare. I loro imballaggi recano una
stampigliatura da cui risulti chiaramente la destinazione. Dal
4/04/2004 con legge Alemanno, è obbligatoria l'indicazione del sistema
di allevamento, da riportare per esteso, sugli imballaggi nonché la
timbratura di un codice alfanumerico sulle uova (tracciabilità)
identificativo del sistema di allevamento praticato e dell'azienda
produttrice, anche nel caso di vendita di uova sfuse, classificate. In
tal caso il significato del codice deve essere riportato in un apposito
cartello posto accanto alle stesse. I sistemi di allevamento sono
codificati come segue:0 = biologico 1 = all'aperto 2 = a terra 3 = in
gabbia Esempio: 3 IT 001 TO 036, dove: 3: individua il metodo di
allevamento delle galline ovaiole (in gabbia); IT: Italia, ovvero
nell'esempio, lo Stato di produzione; 001: Codice Istat del Comune di
ubicazione del produttore; TO: sigla della provincia di ubicazione del
produttore; 036: codice identificativo del singolo allevamento di
produzione. Dal 1/07/2005 E' obbligatoria la timbratura del guscio
delle uova con il predetto codice alfanumerico anche per quelle non
classificate, vendute sfuse direttamente dal produttore al consumatore,
presso il proprio allevamento o anche presso un mercato pubblico
rionale. A tali indicazioni si aggiungono quelle già previste dalla
precedente normativa, quali: Classificazione per categorie di PESO XL
grandissime, oltre i 73 g; L grandi, da 63 g a 73 g; M medie, da 53 g a
63 g; S piccole, meno di 53 g. Data di "durata minima": da apporre
in etichetta preceduta dalla dicitura "da consumarsi preferibilmente
entro….", non può superare i 28 giorni dalla deposizione;-La dicitura
"EXTRA", per le uova della categoria "A", utilizzabile fino al 7° giorno
dall'imballaggio o al 9° giorno dalla deposizione; trascorso tale
periodo le uova possono essere commercializzate con il solo riferimento
alla categoria A (avendo perduto la qualificazione di "extra");-Marchio
commerciale o d'impresa;-Altre date, come la "data di vendita
raccomandata", o termine ultimo per la vendita delle uova al consumatore
(facoltativa), calcolata in 21 giorni dalla data di deposizione ed
ottenuta sottraendo 7 giorni dalla data di durata minima (28 giorni),
considerati come un ulteriore periodo per il consumo da parte del
consumatore;-L'avvertenza a "Conservare le uova in frigorifero dopo
l'acquisto";-Indicazioni supplementari informative per il consumatore,
purché formulate in modo tale da non trarre in inganno il consumatore.
Gli allevamenti del nostro Paese, Campani e della Provincia di Napoli in
particolare,sono sottoposti a rigidi e continui controlli e
garantiscono qualità e salubrità e soprattutto il benessere animale. Per
la necessità di garantire la massima sicurezza degli alimenti in
commercio non deve tradursi in allarmismi ingiustificati che rischiano
di determinare gravi conseguenze su mercati di prodotti come il pollo e
le uova in commercio importante come quello della nostra nazione. Già
dal 1° gennaio 2004 sono entrate in vigore le nuove indicazioni da
apporre sull'etichettatura delle uova. Le nuove indicazioni che devono
essere apposte sugli imballaggi e sulle uova riguardano la
classificazione delle uova e la loro marchiatura. Per quanto attiene la
classificazione, la normativa comunitaria prevede due categorie di
qualità: o uova "A" (o "uova fresche"), destinate al consumo umano; o
uova "B", destinate alle industrie alimentari e non alimentari. Per
quanto riguarda la marchiatura essa è costituita dall'indicazione del
sistema di allevamento delle galline ovaiole riportata oltreché sugli
imballaggi anche sulle uova di categoria "A". In particolare sugli
imballaggi delle uova dovrà essere riportata la dicitura relativa ad uno
dei tre sistemi di allevamento previsti dalla normativa comunitaria:
"Uova da allevamento all'aperto", "Uova da allevamento a terra" e "Uova
da allevamento in gabbie", mentre le uova in essi contenute dovranno
recare stampigliate sul guscio un codice che identifica oltre al sistema
di allevamento delle ovaiole, il produttore e l'ubicazione
dell'allevamento del tipo: (3IT001TO036). Nel caso di vendita di uova
sciolte non classificate o di uova sfuse originariamente contenute in un
grande imballaggio, dovrà essere spiegato su di un cartello separato o
sul contenitore delle uova il significato del codice distintivo del
produttore o il sistema di allevamento delle ovaiole La situazione
sanitaria del nostro sistema produttivo, è costantemente sotto
controllo dagli organi preposti che danno garanzia ai produttori della
filiera avicola campana e tutelano il consumatore finale. Cosi il
Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura Turismo
Agroalimentare, componente del Dipartimento Nazionale Agroalimentare
Ambiente Turismo del MNS, Delegato del settore Agricolo per la Provincia
di Napoli, Rosario Lopa e Alfredo Catapano, componente del Dipartimento
Nazionale Commercio e Pmi del MNS.