![]() |
Edward Hopper (1882 1967), Second Story Sunlight (Secondo piano al sole), 1960. Olio su tela, 102,1×127,3 cm. New York, Whitney Museum of American Art; acquisizione con i fondi dei Friends of the Whitney Museum of American Art. © Whitney Museum of American Art, N.Y. |
Su grande richiesta dei visitatori, torna nella Capitale Edward Hopper, uno degli artisti più celebri e amati dal pubblico internazionale. Circa 60 capolavori realizzati da Hopper tra il 1902 e il 1960, eccezionalmente prestati dal Whitney Museum di New York, includono opere iconiche come Le Bistro or The Wine Shop (1909), Summer Interior (1909), New York Interior (1921), South Carolina Morning (1955) e Second Story Sunlight (1960).
Un prestito eccezionale è l’affascinante olio su tela Soir Bleu, imponente opera lunga circa due metri, realizzata da Hopper nel 1914 a Parigi.
All’esposizione si aggiunge una sezione inedita, dedicata all’influenza di Hopper sul grande cinema, come nei film con protagonista Philip Marlowe, nelle opere di Hitchcock. In Profondo rosso, Dario Argento ricostruisce la scena del bar ispirata a Nighthawks; in Velluto blu e Mulholland Drive, il grande David Lynch trae ispirazione da molte opere di Hopper, così come Wim Wenders in Paris, Texas e Todd Haynes in Lontano dal Paradiso, e i fratelli Coen in L’uomo che non c’era.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio, in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, la grande retrospettiva dedicata a Edward Hopper è organizzata e prodotta da Arthemisia Group con il Whitney Museum of American Art di New York, ed è curata da Barbara Haskell, curatrice di dipinti e sculture del Whitney Museum of American Art, in collaborazione con Luca Beatrice.
La mostra è sponsorizzata da Generali Italia e vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner AD e Vogue Italia.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Catalogo edito da Skira.