DUCATI GLOBETROTTER 90° i motociclisti più intrepidi per un’avventura indimenticabile #globetrotter90

 DUCATI GLOBETROTTER 90°

i motociclisti più intrepidi per un’avventura indimenticabile

Un’avventura indimenticabile per celebrare i primi 90 anni della storia Ducati: questo è molto altro è Globetrotter 90°, una sfida con se stessi, un viaggio intorno al mondo, a staffetta, in sella alla nuova Multistrada 1200 Enduro cavalcando le strade di tre continenti, alla scoperta dei luoghi e dei personaggi che hanno fatto grande la storia dell’azienda italiana. 

Oltre 3.000 le candidature giunte da tutto il mondo e solo 14 i semifinalisti selezionati per il Bootcamp che si è tenuto il 14 giugno scorso, nella cornice del castello di Nipozzano, durante il quale sono stati scelti i “magnifici 7” Globetrotter.

Sette tappe per sette Globetrotter: partenza il 4 luglio dallo stabilimento della Ducati a Borgo Panigale e poi, scambiandosi una originale “fiaccola” appositamente creata da Ducati, i piloti- daranno il cambio lungo il tour che dall’Europa passa in Russia, per affrontare la leggendaria Transiberiana, e poi fino al Giappone, gli Stati Uniti, l’Europa e infine di nuovo sulla Futa verso Borgo Panigale. 

Durante il viaggio i Globetrotter visiteranno alcuni luoghi evocativi e importanti per la storia della casa motociclistica italiani, come i musei custodi di esclusive collezioni e i circuiti teatro di vittorie memorabili. Avranno l’opportunità di incontrare personaggi leggendari e soprattutto racconteranno in diretta il loro viaggio, che potrà essere seguito sul sito dedicato www.globetrotter90.ducati.com.

1. DUCATI 90°: da pionieri dell’elettronica a campioni delle due ruote

Novant’anni di Ducati: la storia unica e straordinaria di un’azienda italiana che in ogni campo ha sempre raggiunto l’eccellenza attraverso soluzioni originali, geniali, inconfondibili.

Il 4 Luglio 1926, Antonio Cavalieri Ducati aiuta i figli Adriano, Bruno e Marcello a costituire la Società Scientifica Radio Brevetti Ducati. Già nel 1924, Adriano, giovanissimo studente universitario, era stato il primo al mondo a utilizzare le onde corte per stabilire un collegamento radio fra Italia e Stati Uniti, il che gli valse la Croce di Cavaliere all’età di soli 21 anni.

In breve, la S.S.R. Brevetti Ducati diviene una delle aziende più importanti d’Italia, all’avanguardia nei settori elettronico, elettrotecnico e ottico. Dal laboratorio di via Collegio di Spagna 7, dove lavoravano due operai e una segretaria, nel 1935 si passa allo stabilimento di Borgo Panigale con quasi 1200 dipendenti. La produzione comprende apparecchi radio, proiettori cinematografici, addizionatrici, rasoi elettrici, i primi sistemi di comunicazione interfonica.

Ma la seconda guerra mondiale fa tabula rasa. L’azienda viene militarizzata e convertita alle produzioni belliche; dopo l’8 settembre del 1943 è occupata dai tedeschi e il 12 settembre 1944 subisce un devastante bombardamento aereo da parte degli alleati.

La Ducati sembra non poter più esistere. Invece, dalle macerie nasce un nuovo miracolo, sostenuto solo dalla forza di volontà e dall’ingegno. Nel 1946 inizia la produzione del Cucciolo, un piccolo motorino ausiliario a 4 tempi che sarebbe diventato popolarissimo in Italia e all’estero: l’inizio di una nuova storia.

Nel 1954 l’azienda è divisa in due rami, “Ducati Elettrotecnica” e “Ducati Meccanica”, e viene assunto Fabio Taglioni, geniale progettista che sarà il “padre” della moderna Ducati. In trent’anni, l’ingegnere di Lugo di Romagna produrrà quasi mille progetti, dalle prime vere moto da corsa (1954) ai più grandi segni distintivi del marchio: il sistema desmodromico (1956), il motore bicilindrico ad elle (1971), e il telaio a traliccio (1979).

Nelle gare, Ducati vince da subito e vince tutto. Solo per ricordare i successi più clamorosi: Motogiro d’Italia (1954 – 1957), i gran premi della classe 125 e 250 (1956 – 1961), la 200 Miglia di Imola (1972) con Paul Smart, il trionfo di Mike Hailwood al Tourist Trophy (1978), fino ad coronare la conclusione della carriera di Taglioni con il successo di Marco Lucchinelli alla Battle of the Twin di Daytona (1986).

Con l’avvento di Cagiva nel 1985 e il ritiro di Taglioni, a capo dell’area progetti vengono nominati Massimo Bordi e Gian Luigi Mengoli, che insieme sviluppano l’ennesima rivoluzionaria innovazione: il motore 4 valvole raffreddato ad acqua, destinato a dominare il campionato mondiale Superbike fin dal 1988, quando Marco Lucchinelli conquista la prima storica vittoria con la 851; il primo titolo piloti arriva nel 1990 con Raymond Roche. A oggi in questa categoria Ducati ha vinto 17 titoli Costruttori e 14 titoli Piloti. Nel 2003 Ducati entra anche nel Campionato Mondiale MotoGP dove, dopo soli quattro anni, nel 2007 conquista il titolo iridato Costruttori e quello Piloti con Casey Stoner.

Un anno che sarà in ogni caso davvero speciale: è quello del novantesimo anniversario di quel 4 Luglio 1926, quando ebbe inizio il sogno di tre giovanissimi fratelli e di un padre che credette in loro.

2. GLOBETROTTER 90°, Il giro del mondo che racconta 90 anni di storia Ducati

BORN TO RUN THE WORLD

Per celebrare i primi novant’anni della sua storia, Ducati ha organizzato diverse iniziative, che culminano con un’avventura destinata a entrare nella leggenda.

Si è iniziato dalla completa ristrutturazione del Museo Ducati, creato e inaugurato nel 1998 e meta di pellegrinaggi per oltre 40.000 visitatori all’anno, che ne fanno il secondo museo più visitato di Bologna. Il Museo Ducati, riapre con un nuovo concept: ogni moto esposta è un’opera d’arte, una storia raccontata con un linguaggio fatto di forme e colori ed enfatizzato da installazioni dedicate. Come era stato concepito 18 anni fa, il Museo metteva in scena la storia Ducati con una visione esclusivamente rivolta al mondo delle corse. Nella sua nuova veste, invece, dedica anzitutto un’intera area ad alcune moto stradali più iconiche che hanno fatto grande la storia dell’Azienda. Da qui la nuova narrazione proposta dal Museo, che si articola lungo tre diversi percorsi: la storia delle moto Ducati di serie e il contesto socio-culturale in cui si inseriscono; la storia del racing attraverso l’esposizione delle moto da corsa e dei trofei vinti; un ultimo percorso racconta i ‘Ducati moments’ ovvero fatti, persone, innovazioni tecnologiche che hanno fatto la storia Ducati, e i ‘Ducati heroes’ che sono i piloti della Ducati, i suoi eroi.

Il rinnovato Museo Ducati sarà operativo dal settembre 2016, ma tutti i partecipanti del WDW2016 hanno potuto ammirare, in anteprima, il nuovo Museo DucatiIl World Ducati Week, il raduno internazionale che ogni due anni chiama a raccolta la community della Casa di Borgo Panigale si è appena concluso con un’affluenza record: oltre 81.000 presenze. Provenienti da ogni parte del mondo, il WDW2016 ha coinvolto ed emozionato le decine di migliaia di motociclisti che si sono dati appuntamento al Misano World Circuit ”Marco Simoncelli” da venerdì 1 a domenica 3 luglio per celebrare e condividere la passione e l’entusiasmo per Ducati.

Ma la vera data del compleanno della Ducati è il 4 luglio. L’anniversario di quel giorno del 1926 è stato festeggiato in azienda con una cerimonia è conclusa con la partenza del primo Globetrotter per il giro del mondo in moto, tra i luoghi e le strade dove sono state scritte le pagine più significative della sua storia. GLOBETROTTER 90°: sette tappe per un totale di 30 mila chilometri intorno al mondo. Sette piloti-tedofori che si alterneranno alla guida della nuova Multistrada 1200 Enduro passandosi una speciale fiaccola disegnata dal Centro Stile Ducati, per portare simbolicamente in tutto il mondo il fuoco della passione che anima la Casa motociclistica bolognese. Ma anche per raccontare tutto il viaggio, attraverso la fiaccola dotata di una telecamera, che permetterà ai Globetrotter di testimoniare direttamente online e con la loro voce le sensazioni, le atmosfere e le emozioni di quest’avventura.

3. I 7 GLOBETROTTER

Per scegliere i “magnifici sette”, dall’aprile scorso si è svolto un casting conclusosi a giugno. Una selezione aperta a chiunque, uomo o donna, dilettante o professionista, di qualsiasi nazionalità. I requisiti richiesti: esperienza di viaggi a lungo raggio, meglio se in solitaria; attitudine e capacità editoriali e fotografiche; buona conoscenza dell’inglese e tanto tanto spirito di avventura.

Più di 3 mila le candidature, provenienti da tutto il mondo e ben oltre ogni previsione. Fra tutti sono stati scelti i 14 semifinalisti convocati al Bootcamp del 14 giugno scorso al Castello di Nipozzano, presso Firenze nel cuore del Chianti Rufina. Nelle terre dei Marchesi de’ Frescobaldi, che si estendono per oltre 600 ettari, già si tiene la DRE Enduro, una vera e propria accademia di guida per acquisire tutte le competenze tecniche e imparare i trucchi del fuoristrada sotto la supervisione di piloti esperti e qualificati, capitanati dall’ex-dakariano Beppe Gualini.

I candidati hanno affrontato prove di orienting, pratiche di guida e prove di capacità meccaniche di base, sotto l’occhio e il giudizio attento dello staff Ducati. Le prove hanno decretato la scelta dei sette fortunati Globetrotter, pronti a lanciarsi nella più grande avventura della loro vita.

    VIR NAKAI – INDIA

Vir ha un’officina di riparazioni moto a Mumbai, ma è anche scrittore di viaggi e fotografo. Ha 37 anni e il motociclismo è tutta la sua vita da quando, piccolissimo, viaggiava sul serbatoio della Royal Enfiel “Bullet” del padre. “Non c’è avventura al mondo come quelle che puoi trovare in moto”, afferma il nuovo Globetrotter Ducati. Vir ha viaggiato in tutta la sua India, dall’Himalaya a Bangalore e nella prossima impresa dice di “voler assorbire tutto il percorso fino a diventarne parte, annusare i profumi, sorridere e poi raccontarlo”.

    LAURENT COCHET – FRANCIA

Laurent, francese di 48 anni, è youtuber di professione e i suoi video divertenti, hanno sempre come protagonist la due ruote. Una passione nata all’età di 14 anni, quando tentò di praticare motocross con un ciclomotore. Fra i suoi viaggi, la Parigi – Capo Nord, in pieno inverno e un tour tra Dakar, Sharm el Sheik e Siberia. Durante questa esperienza si aspetta di incontrare tante persone di culture diverse e condividere con la rete ogni nuova scoperta, “perché ciascuno possa vivere le mie stesse emozioni”.

    JESSICA LEYNE – BELGIO

Jessica ha 27 anni e viene da Leke, Fiandre Occidentali, è insegnante di matematica e web designer. “Nelle mie vene scorre più olio e carburante che sangue!”, dice sorridendo la nuova Globetrotter Ducati. “Sono pronta per questa avventura e con i miei 162 cm di altezza controllo anche le grosse cilindrate, per me è come andare in bicicletta”. In moto è arrivata fino in Norvegia e Romania, Slovacchia e Italia, senza ostacoli che la fermassero, neanche la visiera congelata, il fango fino alla sella e perfino un polso fratturato. “In moto ho avuto molti giorni impegnativi, ma mai una brutta giornata”, conclude Jessica.

    EDUARDO GENERALI – BRASILE

Eduardo ha 28 anni di Itu, nello Stato di San Paolo, è una guida turistica e un istruttore di moto. La sua passione per le due ruote, trasmessa dal padre, è diventata il suo mestiere. Ha organizzato e condotto tour nel deserto cileno dell’Atacama, in Patagonia e Bolivia. Il viaggio che ha amato di più è stato quello fatto in compagnia del fratello, 30 mila km dal Brasile all’Alaska. “Amo a tal punto guidare la moto che quando non sono in sella penso solo a programmare il prossimo viaggio!”, afferma il Globetrotter Ducati.

    STEVE FRASER – AUSTRALIA

Steve è australiano di Kalamunda, Perth. Ha 50 anni e si descrive come un “fotografo professionista e avventuriero”. Specializzato nel ritrarre panorami, a 8 anni correva a casa da scuola per salire in sella alla sua piccola moto e guidarla fino a notte. Ama conoscere nuove culture e vivere intensamente il senso dell’avventura in sella alle due ruote. Trasmettere e raccontare le esperienze è la sua passione.

    HUGO WILSON – UK

Hugo, 54 anni, è di Stamford nel Lincolnshire, terra di Isaac Newton e Margaret Tatcher, ma anche di grandi esploratori come Sir John Franklin. È un editore di riviste di motociclismo e ha realizzato viaggi in moto soprattutto in Europa e lungo il Mediterraneo. Scrittore e fotografo afferma, “la mia passione per le due ruote è nata a 10 anni quando ho visto per la prima volta la Ducati di mio cugino.” “È stato amore a prima vista! Aggiunge il nuovo Globetrotter Ducati, “Quando ho finalmente comprato la mia prima moto era ovviamente una Rossa….una Ducati è per sempre”.

    TIMO SCHAFER – GERMANIA

Timo ha 30 anni, di Karslruhe, Germania. È uno studente di ingegneria meccanica con la passione della moto trasmessa dal fratello. La sua prima moto è stata una Cagiva Elephant e sorridendo afferma, “Ducati era nel mio destino perché la Cagiva Elephant montava un motore Ducati!!!”. Solare ed entusiasta, vuole vivere tutte le avventure fino in fondo.

4. LE TAPPE

1. BOLOGNA-MOSCA

3.850 KM – 22 GIORNI

GLOBETROTTER: Vir Nakai – India

4 LUGLIO – BORGO PANIGALE

LA FESTA E LA PARTENZA

Il 4 luglio 2016 è il giorno della festa di compleanno per Ducati, a 90 anni dalla sua fondazione. Nello stabilimento sono stati invitati fra gli altri tutti i presidenti dei Club Ducati nel mondo. Dopo la visita al Museo Ducati appena rinnovato e già aperto in anteprima durante la World Ducati Week, tutti insieme per spegnere le 90 candeline sulla torta.

Infine, al primo Globetrotter vengono affidate la nuova Multistrada 1200 e la fiaccola che faranno il giro del mondo. In sella, si parte!

10/14 luglio – Hedemora, Svezia

Hedemora è una cittadina della Svezia centrale a circa 170 km a nord di Stoccolma, fino al 1958 sede di una storica competizione motociclistica, detta “il Tourist Trophy svedese”. Il 15 luglio 1956 questa durissima gara su circuito stradale vide la prima vittoria di un motore desmo: Gianni Degli Antoni trionfò con una Trialbero Desmo 125 al suo debutto assoluto.

A Hedemora si visita l’MC-Museum, che conserva moto dal 1908 al 1958 compresi i modelli che parteciparono alla storica gara cittadina. Quindi, una puntata alla Classic Linköping, uno dei più importanti raduni di moto storiche d’Europa che si tiene al Motorstadium della cittadina posta circa 100 km a sudovest di Stoccolma.

26 LUGLIO – MOSCA

PRIMO PASSAGGIO DI TESTIMONE

2. MOSCA-VLADIVOSTOK

        KM – 23 GIORNI

GLOBETROTTER: Laurent Cochet – Francia

22 agosto – Mosca, Russia

Da oggi si percorre la leggendaria Transiberiana, per ripetere le imprese di Edi Orioli nel 2002 su Ducati ST4S e di Paolo Pirozzi nel 2008 su Multistrada 620 e nel 2010 su Multistrada 1200.

14 settembre – Vladivostok, Russia

Dopo la pianura russa e il passaggio degli Urali, gli immensi spazi della taiga e i deserti mongoli, si giunge sulle rive dell’Oceano Pacifico.

16 SETTEMBRE – SAKAIMINATO

SECONDO PASSAGGIO DI TESTIMONE

3. GIAPPONE – SAN FRANCISCO

2.650 KM – 13 GIORNI

GLOBETROTTER: Jessica Leyne – Belgio

17 settembre – Kyushu, Giappone da valutare situazione post-terremoto

La Ducati Apollo fu uno dei progetti più ambiziosi di Ducati, il modello capostipite delle grosse cilindrate per una Casa che fino ad allora non aveva prodotto motori oltre i 350 cc. Quello dell’Apollo, invece, arrivava a 1257 cc per 100 cavalli, che potevano lanciare i 270 kg di peso ben oltre i 200 km/h. E soprattutto, presentava due cilindri a elle di 90°, da allora uno segni distintivi di Ducati.

L’Apollo, creata nel 1968 da Fabio Taglioni, non fu prodotta in serie. L’unico prototipo ancora esistente al mondo è esposto al museo di Hiroaki Iwashita a Yufu, nell’isola di Kiushu, ultima meta del Globetrotter sul suolo nipponico.

27 settembre – Motegi, Giappone

Il Twin Ring Motegi è il circuito dove dal 1999 si disputa la tappa giapponese della MotoGP.

Nel 2007, dopo aver inanellato dieci vittorie, a Casey Stoner bastò il sesto posto a Motegi per conquistare il titolo mondiale MotoGP, il primo sia per Ducati che per il campione australiano. A vincere la corsa fu l’altra Desmosedici, guidata da Loris Capirossi.

29 settembre – Sugo, Giappone

Qui si visita il Sugo Sportsland, circuito che ha ospitato la Superbike dal 1988 al 2003.

A Sugo nel 1998 Carl Fogarty vinse la gara decisiva per conquistare il suo terzo titolo mondiale Superbike, il settimo per Ducati.

5 OTTOBRE – SAN FRANCISCO

TERZO PASSAGGIO DI TESTIMONE

4. SAN FRANCISCO – INDIANAPOLIS

3900 KM – 13 GIORNI

GLOBETROTTER: Eduardo Generali – Brasile

6 ottobre – Laguna Seca, Usa

In California, a 12 km da Monterey, si trova un circuito diverso da tutti gli altri: 12 curve tutte “cieche” fra salite e discese, sorpassi difficilissimi e soprattutto il famigerato Corkscrew, la chicane del Cavatappi con la sua pendenza da pista da sci.

La visita a questa pista da brivido ricorda un’incredibile serie di trionfi Ducati. Come quello di Marco Lucchinelli nel 1986, prima vittoria italiana nel campionato AMA, la Superbike americana, cui fu intitolata la serie speciale 750 F1 Laguna Seca. Casey Stoner vi pose il suo sigillo nel 2007, anno della vittoria nel mondiale MotoGP. Impressionante poi la collezione delle vittorie Ducati qui ottenute nel mondiale Superbike: Troy Corser nel 1995, Anthony Kocinski nel 1996, di nuovo Corser nel 1998, Anthony Gobert e Ben Bostrom nel 1999, la doppietta di Bostrom nel 2001, Troy Bayliss nel 2002, Pierfrancesco Chili e Rubén Xaus nel 2003, l’ultima doppietta di Chaz Davies nel 2015.

8 ottobre – California, Usa Nel sud della California esistono importanti musei dedicati al motociclismo, oltre a diversi collezionisti privati che possiedono preziosi gioielli, fra naturalmente spiccano cui le Ducati.

Come il Robb Talbott’s Moto Museum a Sneak Peek, nella Carmel Valley, eclettica collezione di un grande appassionato di moto italiane. Come lo è Antoine Predcock, prestigioso architetto e accanito collezionista (sul web risulta ad Albuquerque, New Mexico, non in California). L’ultima visita è a Phil Delio, Santa Barbara.

15 ottobre – Pikes Peak, Usa

Pikes Peak, in Colorado, con il suoi 4.302 metri è la cima più elevata del Front Range, la catena meridionale delle Montagne Rocciose. Alle sue pendici si svolge la gara in salita più famosa d’America, detta “la corsa verso le nuvole”, che Ducati ha vinto per tre volte consecutive dal 2011 al 2013. A quelle vittorie è dedicata la Multistrada 1200 Pikes Peak.

13 ottobre – Indianapolis, Usa

Indianapolis Motor Speedway non ha bisogno di presentazioni. Uno dei circuiti più famosi del mondo, tempio della velocità fin dalla sua costruzione nel 1909, il che lo pone fra i più antichi ancora in funzione. La Multistrada 1200 condotta dal quarto Globetrotter rievoca qui il primo podio conquistato su Ducati da Nicky Hayden, nel 2009.

22 o 23 OTTOBRE – INDIANAPOLIS

QUARTO PASSAGGIO DI TESTIMONE

5. INDIANAPOLIS – SUMMIT

4200 KM – 14 GIORNI

GLOBETROTTER: Steve Fraser – Australia

23 ottobre – Cincinnati, Usa

Nella metropoli che si estende fra Ohio, Kentucky e Indiana, Jerry Dean possiede una collezione di “italian beauties” che comprende preziosi cimeli, ammiratissimi nei concorsi americani. Fra essi alcuni esemplari che da soli meritano la visita del quinto Globetrotter: come la Ducati Gran Sport 100 “Marianna”, realizzata da Fabio Taglioni nel 1955 sia per l’uso stradale che per trionfare nelle gare, e alcune Ducati Superbike degli anni ’90.

26 ottobre – Birmingham, Usa

Nel 1988, John Barber, in gioventù pilota automobilistico, decise di mettere insieme in Alabama la “migliore e più grande collezione di moto al mondo”. Non solo: il suo sarebbe stato un “museo vivente”, cioè dotato di una pista, realizzata con l’aiuto dei campioni John Surtees e Dan Gurney, dove le vecchie glorie potevano tornare a rombare. Nell’aprile 2014, il Vintage Motorsports Barber Museum è stato ufficialmente riconosciuto dal Guinness World Records come “la più grande collezione di moto del mondo”, con 1.400 esemplari costruiti in oltre un secolo, che richiamano oltre 270 mila visitatori all’anno. La produzione Ducati è rappresenta da modelli che vanno dagli anni ‘50 alle Desmosedici. Il museo organizza fra l’altro l’Annual Barber Vintage Festival, che quest’anno tiene la sua 12a edizione dal 7 al 9 ottobre.

29 ottobre – Daytona, Usa   

Il celeberrimo Daytona International Speedway, in Florida,  è un circuito particolarmente caro a Ducati. Qui, infatti, nel 1959 Franco Farnè in sella alla 125 Desmo conseguì la prima vittoria di un pilota italiano nel campionato americano 125, solitamente stretto appannaggio dei piloti americani. Non solo: nel 1986 Marco Lucchinelli, su Ducati 750 F1, vinse la “Battle of the twins”, gara riservata alle bicilindriche della classe Supertwins.

31 ottobre – Fort Lauderdale, Usa

Si chiama DOCSF – Desmo Owners Club South Florida – ed è il gruppo di appassionati e collezionisti costituito da Vicki Smith e Rich Lambrechts. La loro splendida collezione spazia dal Cucciolo allo Scrambler del 2016, passando per il prototipo della Paso, (da verificare, la nota nel file non era chiara) la Ducati che nel 1985 il progettista riminese Massimo Tamburini volle dedicare alla memoria del suo concittadino, il campione Renzo Pasolini.

4 novembre – Richmond, Usa

Nella nobile capitale della Virginia, il quinto Globetrotter incontra James Dillard III, un collezionista che possiede il Cucciolo, numerose parti originali Ducati, diversi esemplari di Superbike, Desmosedici RR e Scrambler come la Superleggera e la Flat Track Pro.

8 novembre – Summit, Usa

Il 25 gennaio 1924 in questa cittadina del New Jersey giunse un segnale radio dall’Europa. Era quello lanciato da Bologna da Adriano Cavalieri Ducati, che realizzò così la prima trasmissione intercontinentale a onde corte, alle quali per viaggiare intorno al globo bastavano i 100 watt – quelli di una lampadina – che alimentavano un minuscolo apparecchio artigianale costruito da un ragazzo di ventun’anni.

Con questo doveroso omaggio a un momento che ha cambiato la storia, si concludono le tappe americane di Globetrotter 90°.

8 NOVEMBRE – SUMMIT

QUINTO PASSAGGIO DI TESTIMONE

6. SUMMIT – ISOLA DI MAN

3650 KM – 13 GIORNI

GLOBETROTTER: Hugo Wilson – UK

15 novembre – Portimao, Portogallo

L’autódromo internacional do Algarve, presso Portimao nel sud portoghese, è uno dei circuiti più moderni, essendo stato inaugurato il 2 novembre 2008 con l’ultima prova del campionato mondiale Superbike. L’evento coincideva con l’addio alle corse di Troy Bayliss, che decise di celebrare entrambi a modo suo. Doppia, schiacciante vittoria in entrambe le gare e terzo dei suoi titoli mondiali – il quindicesimo per la Casa – fra l’altro conquistati con tre Ducati diverse: la 998, la 999 e la 1098.

21 novembre – Barcellona, Spagna

La capitale catalana ha un rapporto davvero speciale con Ducati, essendo stata per un certo periodo quasi la sua seconda patria. A Barcellona, infatti, dal 1959 al 1978 fu in attività Mototrans, azienda che produceva Ducati su licenza, impiantata con macchinari forniti direttamente da Borgo Panigale.

A rafforzare i legami, i magnifici risultati sportivi. Nel Gran Premio di Catalogna del 15 giugno 2003, Loris Capirossi, su Desmosedici portò per la prima volta una Ducati alla vittoria in MotoGP. Visitata la pista di Montmeló, teatro di quell’impresa, il Globetrotter passa a vistare il circuito di Montjuïc, tracciato cittadino ricavato all’interno dell’omonimo parco, e a incontrare uno dei suoi eroi: Joaquin Folch, che non solo vinse alcune edizioni della 24 Ore del Montjuïc, ma è anche uno dei più importanti collezionisti di auto e moto storiche, possedendo anche diverse Ducati da gara fra cui una rara 125 Desmo. Un altro incontro è con Alejandro Tejedo vincitore della stessa massacrante gara nel 1980. Dopo l’ennesima vittoria in questo circuito, nel 1985 gli è stata dedicata la 750 F1 Montjuich.

27 novembre – Silverstone, UK

Il vecchio aeroporto della Raf di Silverstone non è solo la culla della Formula Uno, la cui prima gara in assoluto si svolse qui nel 1950. È stato anche teatro di memorabili imprese motociclistiche. Come quella di Mike Hailwood, che nel 1960 vinse due gare nello stesso giorno in due classi diverse, ma sempre su Ducati: nella 125 con la Trialbero e nella 250 con il Bicilindrico.

29 novembre – Donington, UK

Il circuito di Donington Park ospita il campionato mondiale Superbike fin dalla prima gara della prima edizione, il 3 aprile 1988. Un esordio esaltante per l’Italia e i colori Ducati: in gara uno prevalse Davide Tardozzi su Bimota, mentre Marco Lucchinelli vinse la seconda gara e l’intera prova, primo successo in Superbike di Ducati e della neonata 851 SBK.

1 dicembre – Isola di Man

Mike Hailwood aveva abbandonato le due ruote ormai da parecchio tempo. Anche l’avventura in Formula Uno si era conclusa nel 1974 dopo un pauroso incidente e nessuno pensava a un suo ritorno alle corse. Invece, quasi per scherzo, il 2 giugno 1978 “Mike the Bike” si presentò alla partenza del Tourist Trophy, la tremenda gara stradale dell’Isola di Man. Era in sella a una Ducati 900 SS TT IOM 1978, bicilindrica fra tante quattro cilindri e meno potente delle rivali più accreditate. Nove volte campione del mondo e con ben 14 vittorie proprio al TT, Mike aveva comunque già 38 anni. Ma una volta lanciato nel Mountain Circuit, solo il grandissimo Phil Read pareva tenergli testa, finché anche lui dovette arrendersi. Un trionfo che commosse 300 mila spettatori e che fu celebrato l’anno successivo da Ducati con la 900 Mike Hailwood Replica.

2 DICEMBRE – ISOLA DI MAN

SESTO PASSAGGIO DI TESTIMONE

6. ISOLA DI MAN – BOLOGNA

2100 KM – 8 GIORNI

GLOBETROTTER: Timo Schafer – Germania

3 dicembre – Canterbury

Si dice che la sua collezione di Ducati valga più di 50 milioni di sterline. Si dice addirittura che possegga più Ducati della stessa Casa madre. Di centro Tony O’ Neill è uno dei più grandi collezionisti al mondo di Ducati, che possiede modelli rarissimi come il prototipo del 2000 per la MotoGP, fino alle moto di Valentino Rossi durante la sua stagione ducatista.

La visita dell’ultimo Globetrotter a Canterbury sarebbe così già ampiamente motivata, se una ragione in più non la rendesse obbligatoria: l’incontro con Paul Smart, protagonista di quella che Ducati considera la vittoria più importante della sua storia. Avvenne il 23 aprile 1972 nella prima edizione della 200 miglia di Imola. Per questa gara nuovissima, cui presero parte tutte le grandi Case e campioni come Agostini, Phil Read, Walter Villa, Ducati aveva schierato ben sei 750 GT che però montavano lo stesso telaio, le sospensioni e i freni della moto da strada. Inoltre Ducati, regina delle cilindrate minori, non aveva mai gareggiato nelle classi più potenti, mentre Smart in Europa era quasi uno sconosciuto, avendo corso per lo più negli Usa. Contro ogni pronostico, fu proprio lui invece a tagliare per primo il traguardo, seguito per di più da un’altra 750 GT guidata da Bruno Spaggiari.

8 dicembre – Spa Francorschamps, Belgio

Il circuito delle Ardenne è il più famoso del Belgio, attivo fin dal 1922. Su questa pista Alberto Gandossi raggiunse l’apice della sua migliore annata, il 1958, che lo vide piazzarsi al secondo posto nel campionato mondiale 125. A Spa il pilota bergamasco trionfò in sella a una 125 Desmo. Prima di competere nel motomondiale, Gandossi era cresciuto in Ducati vincendo fra l’altro la Milano-Taranto e il Motogiro d’Italia, entrambi nel 1956.

12 dicembre – Monza, Italia

Quel 30 novembre 1958 fu una giornata incredibile perfino per il più celebre circuito italiano, che di imprese memorabili ne ha ospitate davvero tante. Ma nessuna come veder crollare addirittura 44 record mondiali (nel sito Ducati, il testo riporta 44 ma le dida delle foto 46) di velocità. Protagonista, l’avveniristica Ducati Siluro, appena 100 cc ma in grado di mantenere una media sul giro oltre i 170 Km/h e battere anche cinque precedenti primati stabiliti dalle 250. L’ultimo Globetrotter ha l’emozione di incontrare a Monza Santo Ciceri, uno degli eroi di quella fantastica avventura.

14-15 DICEMBRE – BORGO PANIGALE, ITALIA

L’ARRIVO

Dicono che il passo della Futa sia il tratto di strada dove si vedono più Ducati al mondo. Di certo è una delle vie in assoluto più amate dai motociclisti e non solo quelli che che vanno da Firenze a Bologna, con il repertorio di curve più vario che un centauro possa desiderare. Trreverso questo il tragitto entrato nel mito, la Multistrada 1200 Enduro riporta pilota e fiaccola a Borgo Panigale, per concludere la meravigliosa avventura di Globetrotter 90°.

5. LA MOTO: MULTISTRADA 1200 ENDURO

Una moto equipaggiata per l’avventura nelle zone più remote e allo stesso tempo garantire la massima sicurezza anche nell’utilizzo quotidiano: la nuova Ducati Multistrada 1200 Enduro è al vertice del suo segmento per dotazione tecnologica di serie e offre un mix perfetto di comfort, piacere di guida e sicurezza.

Ogni singolo componente è stato pensato in questa doppia ottica: dal serbatoio da 30 litri, per avere grande autonomia, all’ammortizzatore di sterzo, voluto dai collaudatori per massimizzare la stabilità anche nei fondi più sconnessi.

I quattro Riding Mode disponibili, realizzati grazie alla combinazione di tecnologie elettroniche quali il Ride-by-Wire, il Traction Control, il Cornering ABS, il sistema Ducati Skyhook Suspension Evo e il Wheelie Control, permettono al pilota di modificare il carattere della moto anche in marcia, scegliendo la configurazione più adatta al suo stile di guida o alle specifiche condizioni di utilizzo.

Insieme a questa moto top di gamma, Ducati offre anche una rete di assistenza diffusa in oltre 90 Paesi, con 766 tra service point e dealer Ducati, per soddisfare le esigenze di chi vuole viaggiare, senza limiti e in sicurezza, alla scoperta di nuove frontiere.

La Multistrada 1200 Enduro di Globetrotter 90° che farà il giro del mondo non è un veicolo speciale appositamente realizzato: è una normale moto di serie, equipaggiata con gli stessi accessori che Ducati mette a disposizione di ogni cliente.

In particolare, la dotazione della moto impiegata nel tour comprende elementi che appartengono al Touring Pack e all’Enduro Pack della nuova Multistrada.

Del Touring Pack fanno parte:

Valige laterali Ducati Performance by Touratech in alluminio, capacità totale di 85 litri, perfettamente integrate con la linea della moto senza comprometterne la maneggevolezza.

Marsupio da manubrio.

Manopole riscaldate plug-&-play, controllabili tramite cruscotto; settando uno dei tre livelli a disposizione è possibile evitare il raffreddamento ed il conseguente indolenzimento delle mani per continuare a guidare in assoluto relax.

Dell’Enduro Pack fanno parte:

Set di faretti supplementari a led, per consumi contenuti e grande visibilità sia di notte che in caso di nebbia.

Protezioni laterali in tubi d’acciaio.

Griglia protettiva per radiatore acqua in alluminio.

Rete di protezione per radiatore olio in alluminio

Protezione disco freno posteriore in fibra plastica.

Protezione catena inferiore.

Borsa posteriore da 30 litri per sella passeggero o portapacchi; la forma a rullo ed il tarpaulin, materiale impermeabile per eccellenza, la rendono a tenuta stagna.

Borsa pocket serbatoio da 5 lt, indispensabile per riporre il cellulare, il portafoglio, i documenti e tanto altro, con struttura semirigida e dotata di sistema di aggancio rapido al tappo serbatoio e di cuffia antipioggia; la tasca superiore è studiata per alloggiare lo smartphone e tenerlo sempre sott’occhio.

Borsa interna per valige in alluminio, in tessuto nero e personalizzata con il logo Ducati Performance, dotata di maniglie per un facile trasporto.

Kit riparazione gomme con tutti gli attrezzi necessari per riparare in modo rapido, pratico e definitivo i pneumatici in maniera autonoma; le bombole aria con il raccordo speciale consentono di ripristinare la pressione delle gomme e, grazie alle proprietà auto vulcanizzanti del cordone, non serve il mastice.

Bloccadisco in acciaio cementato con chiusura a pressione, antifurto pratico e sicuro; è fornito assieme al memory cable e la custodia per il trasporto.

Alla Multistrada 1200 Enduro, Ducati ha dato tutto: il suo DNA sportivo e una nuova, avventurosa, globetrotter attitude. Tutto, tranne i confini.

6. THE TORCH

La fiaccola di Globetrotter 90° è il simbolo creato appositamente per questa straordinaria esperienza. È il “testimone” che i “Magnifici Sette” si passeranno di tappa in tappa, ma riassume anche tutta la filosofia Ducati sia nel design che nel cuore tecnologico che contiene.

Come le moto Ducati, da sempre veri e propri oggetti di design. Inoltre, il Centro Stile Ducati lo scorso anno aveva realizzato la scultura in marmo bianco di Carrara Fortitudo Mea in Levitate ideata dal designer Gianandrea Fabbro, mentre supporta i licenziatari nel realizzare i loro prodotti.

Lo stesso approccio di ricerca stilistica è stato applicato per la creazione della torch. La fiaccola nasce da un’idea interna al Ducati Design Center ed è stata sviluppata con la collaborazione dell’Ufficio Tecnico Ducati.

La forma trae ispirazione dal caratteristico telaio a traliccio Ducati – geniale e storica creazione di Fabio Taglioni – che diventa la struttura portante ramificata, mentre la carena e gli elementi meccanici delle moto Ducati sono state d’ispirazione per le parti esterne. Infine, i tappi superiore ed inferiore riportano il disegno caratteristico della ghiera di sterzo disegnata da Massimo Tamburini per la 916. Oggetto pregiato realizzato in titanio con la tecnologia dell’additive manufacturing , la torcia è composta da due gusci (forma ispirata al traliccio Ducati) e al suo interno c’è una fotocamera che raccoglierà le testimonianze e i ricordi del viaggio dei globetrotter. Quindi una torcia che vive il viaggio e lo riporterà a Borgo Panigale per metterlo a disposizione di tutti gli appassionati.

5. SEGUI L’AVVENTURA DI GLOBETROTTER 90° SUI CANALI: sul sito ufficiale globetrotter90.ducati.com, sulla pagina Facebook Ufficiale di Ducati e su Twitter e Instagram #globetrotter90.