MONI OVADIA voce recitante – Sul denaro (2008) @Stradivarius

MONI OVADIA voce recitante
MAURO CECCANTI direttore
CONTEMPOARTENSEMBLE

  • AchaB (2002)* per clarinetto
    2. Oltre il deserto spazio (1999) per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte
    3. Come una specie di infinito (1997) per violoncello e pianoforte
    4. Verso un altro occidente (2001) per flauto, clarinetto, viola, pianoforte e percussioni
    5. RAW (2005)* per violino
    6. A time for the evening (1997)* per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte
    7. Vidi in terra angelici costumi (2011)* per ensemble
    8. Sul denaro (2008)* per voce recitante e ensemble su testo di Luigi Pestalozza
    *Prima registrazione mondiale

 La scheda è disponibile al link

http://www.stradivarius.it/scheda.php?ID=801157037022800#

Data di pubblicazione: 04-11-2015Numero di catalogo: STR 37022

Etichetta: STRADIVARIUS – Italia

 Con questo disco iniziamo un viaggio in uno spazio-tempo non lineare, non diacronico ma sincronico: pluralità di occasioni, simultaneità di volti, correlazioni di dediche, analogie di ensemble, speculatività dei progetti compositivi. Tutto racchiuso in un unico pensiero creativo, coeso, proteso verso temi ricorrenti, sempre indagati di nuovo; otto opere, di cui sei nella prima registrazione mondiale, composte tra il 1997 e il 2011. Gli ensemble sono vari: lo strumento solista (il clarinetto in si bemolle di AchaB e il violino solista di RAW), il duo violoncello-pianoforte (Come in una specie di infinito), un quartetto eterogeneo (clarinetto, violino, violoncello e pianoforte in A time for the evening), due quintetti speculari (Oltre il deserto spazio e Verso un altro occidente) e un ensemble variamente composto per gli ultimi due lavori – Vidi in terra angelici costumi e Sul denaro – a cui nella fase finale si aggiunge una voce recitante. Evidentemente prevalgono gli strumenti tradizionali, ‘rinunciando’ a tecnologia ed elettronica, che spesso avevano portato Sani a indagare la musica in relazione all’immagine e allo spazio, soffermandosi sulla sua intermedialità.

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