GRANDE MOSTRA > ANTONIO MENEGHETTI > dal 20 maggio al 26 giugno > Complesso del Vittoriano – Ala Brasini, Roma‏

GRANDE MOSTRA > ANTONIO MENEGHETTI
> dal 20 maggio al 26 giugno > Complesso del Vittoriano – Ala
Brasini, Roma‏

2003, Palazzo
Pianoforte

(ispirato la
sagoma dello
strumento
musicale),
presso il
Centro
Convegni FOIL
a Marudo (Lo)
– Italia,
Crediti
fotografici:
Andrea
Guermani e
Barbara
Bernabei

ANTONIO
MENEGHETTI

Una
mostra al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini celebra
l’opera
di Antonio Meneghetti
dal 20 maggio al 26 giugno

Una mostra al
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini celebra l’opera
di Antonio Meneghetti dal 20 maggio al 26 giugno.

Antonio
Meneghetti (1936 – 2013) è stato un profondo amante della vita
in tutti i suoi aspetti, un raffinato osservatore del mondo e della
natura umana. I suoi quadri sono caratterizzati da astratte
pennellate di colore, mentre al centro degli oggetti di design c’è
l’uomo: tutta la sua opera è caratterizzata da un’infinita
varietà che si rifà alle poliedriche percezioni e ai
molteplici punti di vista del fruitore. Egli stesso dirà della
sua arte: “si tratta di cogliere tra due colori il loro
denominatore universale, la trascendentalità, il punto di
equilibrio luce dove tutti si armonizzano”.

Apre a
Roma il 20 maggio, presso il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini
la mostra dedicata ad Antonio Meneghetti.

La mostra,
prodotta dalla Fondazione di Ricerca Scientifica ed Umanistica
Antonio Meneghetti
, è la prima tappa di un percorso che
vuole valorizzare e fare conoscere nel mondo l’opera unica e
preziosa dell’Artista anche attraverso la sua prima completa
monografia edita da GLI ORI – Editori Contemporanei che sarà
presentata in occasione della mostra.

La mostra curata da
Ermanno Tedeschi porta a Roma le più significative
opere del maestro tra dipinti, sculture, oggetti di design e
gioielli, ospitati in prestigiosi musei e sedi istituzionali in
diverse parti d’Italia e del mondo – come la Rocca Paolina di
Perugia, Castel dell’Ovo a Napoli, Palazzo della Civiltà
a Roma, le Corderie dell’Arsenale e Palazzo Ducale a Venezia
oltre che a San Pietroburgo, Brasilia e Pechino – che, insieme ad
alcune videoproiezioni, rappresentano uno spaccato importante
dell’immensa e poliedrica produzione di Meneghetti.
La
monografica è concepita per confermare il ruolo artistico di
grande rilievo di Antonio Meneghetti: dopo qualche anno dalla sua
scomparsa e un riordino della collezione di proprietà della
Fondazione, sono state scelte le opere più significative da
lui realizzate con l’intento di offrire un’immagine più
completa possibile della sua poliedrica produzione. C’è un fil
rouge che passa dai dipinti più minimali a quelli dominati dal
colore, dalle sculture agli oggetti di design, dai capi di alta moda
ai tappeti. Il suo segno – sempre evidente e chiaro –
contraddistingue questo percorso in cui traspare con chiarezza il
pensiero artistico del Maestro.

Guido Curto, critico d’arte
e Direttore di Palazzo Madama a Torino, scrive: “Antonio
Meneghetti è stato un uomo geniale, generoso e gioioso. Questo
aspetto della sua forte personalità lo ritroviamo nel suo fare
artistico. L’arte per lui è stata soprattutto pittura,
ma anche lavorazione del vetro e scultura, messa in atto dopo avere
studiato e conosciuto da vicino la grande storia dell’arte
italiana,  in particolare a Roma. Nel periodo in cui Meneghetti
compiva studi storici, teologici e filosofici iniziava giovanissimo a
confrontarsi con gli Antichi Maestri e con la musica, anche se a
vedere le sue opere risulta subito chiaro che lui non ha maniere da
perseguire o stili del passato da inseguire”.

I temi
trattati nell’opera di Meneghetti sono diversi e vanno dal
figurativo all’astratto, di cui i bianchi e i neri sono quadri
essenziali e assoluti e ne rappresentano la massima espressione.
Nelle sculture di Meneghetti il vuoto è fondamentale e il più
delle volte è lo spazio più corposo che richiama il
protagonismo del bianco sulla tela. Lo spazio puro è il luogo
circoscritto dal segno visibile e dal segno della sua mente.
I
materiali usati nelle sue opere vanno dalla ceramica al vetro, dal
ferro al marmo. Al centro degli oggetti di design c’è
sempre l’uomo, caratterizzato da una varietà infinita
che si rifà alle poliedriche percezioni e ai molteplici punti
di vista del soggetto.
La moda e la progettazione architettonica
sono altri due mondi in cui il Maestro ha lasciato un segno
tangibile. Una significativa testimonianza del suo lavoro è
evidente a Lizori, borgo medioevale tra Spoleto e Assisi dove ha
vissuto dal 1976 iniziandone il recupero. Questo luogo magico si è
trasformato nel corso degli anni in un centro di riferimento della
cultura artistica e scientifica internazionale, così come il
centro di Marudo nel Lodigiano.

In occasione della mostra, la
Fondazione di Ricerca Scientifica ed Umanistica Antonio Meneghetti ha
voluto ricordare con la pubblicazione di un libro di circa 400
pagine, edito da GLI ORI – Editori Contemporanei, le opere e
l’immenso lavoro che l’Artista ha realizzato nella sua vita in tutte
le forme in cui si presenta l’arte.