LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE in IO SONO MISIA – dall’8 al 13 marzo 2016 al Teatro India‏

lucrezia lante della rovere foto fiorenzo niccoli

Dal 8 al 13 marzo al Teatro India

LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE

in

IO SONO MISIA

L’ape regina dei geni

di Vittorio Cielo

Liberamente ispirato dalle memorie di Misia Sert, dalle confidenze, ricordi, messaggi, lettere, di

Proust, Stravinsky, Diaghilev, Nijinsky, Debussy, Tolouse Lautrec, Picasso, Ravel, Cocteau

Regia Francesco Zecca

Con Lucrezia Lante della Rovere

Scene Gianluca Amodio – Costumi Alessandro Lai – Luci Pasquale Mari – Musiche Diego Buongiorno

Tecnici audio luci Luca Giovagnoli, Lorenzo D’Anna – Regista assistente Arcangelo Iannace

Produzione Pierfrancesco Pisani, Progetto Goldstein

In coproduzione Fondazione Devlata, DoppioSogno

Promozione straordinaria Giornata Internazionale della Donnabiglietto 10€ prezzo dedicato per le donne per tutte le repliche

Dall’8 al 13 marzo al Teatro India, va in scena un ritratto vibrante e affascinante di Misia Sert, musa dei grandi artisti, l’ape regina delle avanguardie del primo Novecento, interpretata da Lucrezia Lante della Rovere. Liberamente ispirato dalle memorie di Misia Sert, IO SONO MISIA narra la storia e la personalità di una delle donne più influenti del secolo, splendente e allo stesso tempo enigmaticamente in ombra. Nel cuore di Parigi, capitale culturale tra ‘800 e ‘900, si svela il fascino e il potere di questa donna unica, che ha saputo guardare lontano: levatrice dell’arte e amica fidata di grandi protagonisti della Belle Époque parigina, come Stravinsky, Diaghilev, Nijinsky, Debussy, Tolouse Lautrec, Picasso, Ravel, Cocteau e altri ancora.

“Io non partorisco. Io faccio partorire. Gli uomini hanno bisogno di una sfinge per dar vita alla bellezza, diventare artisti. Dicono che il mio talento sia saper riconoscere il talento… Dove tutti vedono un nano, io vedo un Toulouse-Lautrec. Sono una cercatrice di geni… Una cercatrice di meraviglie umane. Detesto suonare perché amo la musica. Ho imparato sulle ginocchia di Liszt, vecchio, con i capelli bianchi come un salice ghiacciato, la faccia rugosa come la corteccia di un albero. Con i miei occhi malva, ho visto Pablo Ruiz trasformarsi in Picasso, Debussy sui miei divani sognare il fauno, Cocteau corteggiare gli attori, Stravinsky infiammarsi nella Sagra di Primavera, Ravel tessere musica, Diaghilev domare Nijinsky fino a far impazzire il dio della danza. E Proust, scrivere ogni cosa, fino a inserirmi nella seconda riga della prima pagina della Recherche… Nelle università la chiamano “cultura” … io la chiamavo averli a cena da me… a casa…”

Dopo il successo di Malamore, Premio Flaiano, Lucrezia Lante della Rovere continua a dar vita a ritratti di donne straordinarie che hanno influenzato il ‘900. Con la regia sensibile di Francesco Zecca e un testo inedito del poeta Vittorio Cielo, viene svelata al pubblico italiano l’incredibile figura di Misia Sert, mecenate straordinaria a cui dobbiamo la scoperta, tra gli altri, di Coco Chanel. Misia Sert, il cui salotto parigino era frequentato da Picasso, Paul Morand, Debussy, fu ritratta da Renoir e Toulouse Lautrec, ispirò Jean Cocteau per il personaggio della principessa nel romanzo Thomas l’imposteur e fu definita da Proust “un monumento di storia, collocata nell’asse del gusto francese come l’obelisco di Luxor nell’asse degli Champs Elysées”.

Promozione straordinaria Giornata Internazionale della Donna:

biglietto 10€ prezzo dedicato per le donne per tutte le repliche

LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE Debutta sul grande schermo nel 1986 con il film di Mario Monicelli “Speriamo che sia femmina”. Nel 1988, dopo il film tv “Quando ancora non c’erano i Beatles”, viene diretta da Pupi Avati in “Storia di ragazzi e di ragazze”. Negli anni ‘90, recita con Vanessa Redgrave in “Diceria dell’untore” e con Philippe Noiret in “Zuppa di pesce”.

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