La prima volta di Ray Chen con un omaggio alla Spagna

Stagione Sinfonica 2015-2016

Auditorium Parco della Musica –
Sala Santa Cecilia

Sabato 21 novembre ore 18 –
lunedì 23 ore 20,30 – martedì 24 ore 19,30

Ray Chen by Uwe Arens

La prima volta di Ray Chen

con un omaggio alla Spagna

Da sempre la stagione
concertistica dell’Accademia di Santa Cecilia offre – accanto alle più grandi
figure di artisti già affermati – la presenza di giovani musicisti; questa
infatti è l’occasione per ascoltare per la prima volta sul palcoscenico della Sala
Santa Cecilia
(sabato 21 novembre ore 18 – lunedì 23 ore 20,30 – martedì
24 ore 19,30)
il giovane violinista Ray Chen, nato a Taiwan e
cresciuto in Australia. A quindici anni Chen è entrato al Curtis Institute of
Music di Philadelphia dove ha studiato con Aaron Rosand; vincitore dei Concorsi
Queen Elisabeth (2009) e Yehudi Menuhin (2008), è uno dei giovani violinisti più
avvincenti in campo internazionale.

A introdurre al pubblico di Santa
Cecilia il virtuoso musicista della Repubblica cinese sarà la Symphonie
espagnole
per violino e orchestra di Lalo, pagina permeata di toni
folkloristici, esposti tuttavia da una certa disciplina. La Spagna con i suoi
canti e i suoi ritmi sono continuamente evocati, ma solo come richiami che
sostanziano un disegno costruttivo assolutamente fedele alla forma concerto.

A dirigere Chen, sul podio dell’Orchestra
di Santa Cecilia
è Vasily Petrenko, entrato ormai tra gli
ospiti fissi dell’Accademia, che nella seconda parte leverà la bacchetta
su  Manfred di Čajkovskj
viaggio musicale all’interno del poema di Byron, opera che aveva affascinato i
lettori dell’Ottocento e che non mancò di colpire profondamente l’immaginazione
del compositore russo.

Il concerto è realizzato in
collaborazione con il Palazzetto Bru Zane

Vincitore del Concorso Queen Elisabeth (2009) e del Concorso
Yehudi Menuhin (2008), Ray Chen è uno dei violinisti più promettenti nel
panorama musicale attuale. Il grande Maxim Vengerov ha detto di lui: “Ray Chen
ha dimostrato di essere un musicista di valore assoluto dotato di energia,
vivacità e leggerezza tipiche della gioventù. Tutte qualità che fanno di lui un
interprete musicale completo”. Sony ha pubblicato due registrazioni di grande
successo realizzate da Ray Chen: la prima, Virtuoso, è un’incisione di
opere di Bach, Tartini, Franck e Wieniawski, mentre la seconda include i
Concerti di Mendelssohn e Tchaikovsky realizzati insieme alla Swedish Radio
Orchestra
diretta da Daniel Harding. In seguito al successo di queste
incisioni, le riviste The Strad e Gramophone hanno definito le
sue esibizioni “da non perdere”. Inoltre, la registrazione Virtuoso si è
anche aggiudicata il prestigioso Premio ECHO Klassik. La sua terza incisione,
tutta dedicata a Mozart, effettuata con Christoph Eschenbach e la Schleswig-Holstein
Festival Orchestra,
è uscita nel gennaio del 2014. Ray Chen continua
a riscuotere l’ammirazione del pubblico di tutto il mondo. Nel 2012 è diventato
il più giovane solista di sempre ad essersi esibito in occasione della
cerimonia di consegna dei Premi Nobel di fronte alla Famiglia Reale svedese. Ha
inoltre riscosso un enorme successo durante il suo debutto alla Carnegie
Hall
insieme alla Filarmonica Reale di Stoccolma diretta da Sakari Oramo e
nel concerto al Musikverein insieme alla Gewandhaus Orchestra
diretta da Riccardo Chailly. Ray Chen si è inoltre esibito con la Cleveland
Orchestra
e la Filarmonica di Los Angeles all’Hollywood Bowl. Nella
passata stagione Ray Chen ha fatto il suo debutto al Festival di Lucerna e ha
effettuato importanti tournée con l’Orchestra Filarmonica Israeliana e
l’Orchestra Sinfonica di Shangai. A partire dalla stagione 2012/2013, Ray Chen
è stato invitato a far parte della stagione “Junge Wilde” alla Konzerthaus
di Dortmund. Nel corso dell’attuale sragione sono previsti un tour di recital
in Australia e il debutto con l’Orchestre National de France e la London
Philharmonic Orchestra
. Ray Chen profonde notevole impegno nell’intento di
ampliare il pubblico della musica classica, rivolgendosi in particolar modo ai
giovani che utilizzano social network e piattaforme digitali. È all’interno di
tale iniziativa che trova posto la sua adesione a SoundCloud, piattaforma su
cui può già vantare più di un milione di followers. Inoltre Ray Chen è il primo
musicista ad essere stato invitato a tenere un blog per una delle più
prestigiose case editrici italiane, la RCS. Può inoltre godere del sostegno
dello stilista Giorgio Armani nel suo progetto di unire sempre più la musica
classica, il mondo della moda e la cultura “pop”. Di Ray Chen recente è apparso
sulla rivista Vogue. Nato a Taiwan e cresciuto in Australia, Ray Chen è
stato ammesso al Curtis Institute of Music all’età di quindici anni,
dove ha studiato con Aaron Rosand e ha ricevuto il sostegno dell’organizzazione
Young Concert Artists. Ray Chen si esibisce su uno Stradivari Joachim
del 1715 per gentile concessione della Nippon Music Foundation.

Stagione Sinfonica 2015-2016

Auditorium Parco della Musica –
Sala Santa Cecilia

Sabato 21 novembre ore 18 –
lunedì 23 ore 20,30 – martedì 24 ore 19,30

Orchestra dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia

Vasily Petrenkodirettore

Ray Chenviolino

Lalo
              
Symphonie espagnole

Čajkovskij
     Manfred

Botteghino Auditorium Parco della
Musica

Viale Pietro De Coubertin –
Infoline: tel. 068082058

Auditorium Parco della Musica –
Sala Petrassi

Martedì 1° Dicembre ore 21,00

LINO
PATRUNO

80 anni di vita, 60 anni di Jazz

In occasione del suo 80esimo
compleanno, Lino Patruno terrà un concerto nella Sala Petrassi
dell’Auditorium Parco della Musica per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
(Martedì 1° dicembre ore 21.00). Il noto jazzista rievocherà, insieme a ben due
formazioni di musicisti, i suoi sessant’anni di carriera.

La prima parte del concerto, dal
titolo LINO PATRUNO JAZZ SHOW sarà dedicata al jazz di New Orleans, di
New York e di Chicago degli anni ’20 e ’30 e ai personaggi che hanno fatto
grande il jazz come Louis Armstrong, Sidney Bechet, Jelly Roll Morton, Bix
Beiderbecke, Benny Goodman, Billie Holiday e tra i brani in programma alcuni
classici scritti dai grandi autori dell’epoca: Gershwin, Porter, Warren,
Carmichael, Rodgers & Hart e altri.

La seconda LINO PATRUNO &
HIS BLUE FOUR
è dedicata al jazz da camera degli anni ’20 creato da due
grandi italoamericani,  il violinista Joe Venuti primo violinista della
storia del jazz (con il quale Patruno collaborò negli anni ’70) e il
chitarrista Eddie Lang (il cui vero nome era Salvatore Massaro) che fu il primo
grande chitarrista della storia del jazz.

Biografia

Le esperienze di Lino Patruno
vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in TV a
quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema; da leader di jazz band alla
composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a
quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a
presentatore e regista televisivo. Lino Patruno è nato a Crotone nel 1935 e
iniziò la sua carriera nel 1954 nelle prime jazz band che agivano a Milano
negli anni ’50 ( la Riverside Jazz Band e la Milan College Jazz Society ).
Negli anni ’60 assieme a Roberto Brivio. Gianni Magni e Nanni Svampa
costituisce “ Il Teatrino Dei Gufi”, primo esempio di cabaret italiano ispirato
a quello francese che si scioglie nel 1970.  In seguito, nei primi anni
’70, assieme a Nanni Svampa e Franca Mazzola, continuò l’attività teatrale e
cabarettistica realizzando inoltre per la RAI alcune serie televisive di grande
successo fra le quali ricordiamo “Portobello” che lo rende popolare. Ha suonato
e inciso dischi con alcuni dei grandi maestri della storia del jazz 
(Albert Nicholas, Joe Venuti, Bill Coleman, Wingy Manone, Bud Freeman, Teddy
Wilson, Peanuts Hucko, Bob Haggart, Dick Cary, Jimmy McPartland, Eddie Miller,
Yank Lawson, Billy Butterfield, Bob Wilber, Spiegle Willcox, Dick Wellstood,
Tony Scott, Bucky Pizzarelli, Wild Bill Davison, Kenny Davern, Barney Bigard,
Pee Wee Erwin).Con Pupi Avati ha scritto la sceneggiatura del film “Bix” che ha
rappresentato l’Italia al Festival di Cannes nel 1991, curandone anche la
colonna sonora assieme a Bob Wilber. Fra i festival internazionali a cui
Patruno ha preso parte ricordiamo quello di Sanremo nel 1963, quello di Nizza
nel 1976 e ’77, quello di Breda (Olanda) nel 1978, quello di Pompei, di
Palermo, di Lugano, di Lucerna, di Berna, di Sargans, di Dusseldorf, di
Varadero (Cuba), tutti negli anni ’80; quello di Davenport (Iowa – USA), quello
di Libertyville (Chicago) negli anni ‘90, quelli di Ascona (1998/ 2003).

Lino
Patruno vive a Roma dove si occupa anche di cinema; inoltre è membro della
Giuria del David di Donatello. Tra i film a cui ha preso parte ricordiamo
“Amarcord” di Federico Fellini e “Mussolini, ultimo atto” di Carlo Lizzani; tra
le colonne sonore da lui firmate “Guerra di spie” di Duccio Tessari e “Prova di
memoria” di Marcello Aliprandi con Franco Nero, di cui è stato anche
produttore; fra le colonne sonore per  il teatro: “Ti amo Maria” con Carlo
Delle Piane (più tardi anche film), “Disposto a tutto” con Maurizio Micheli e
“Crimini  del cuore” per la regia di Nanni Loy. Come attore in teatro,
oltre agli spettacoli con i Gufi, ha preso parte a “Pellegrin che vai a Roma”
con Nanni Svampa, “Capitan Fracassa” di Teophile Gauthier con Giancarlo Zanetti
ed Edoardo Siravo e “La Signora in Blues” per la regia di Bruno Maccallini con
Cristina Aubry. Nel Dicembre del 2001 ha ricevuto l’investitura di Accademico
della Musica conferitogli dall’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e
Culturali e dal 2003 tiene seminari sulla Storia del Jazz ( La Casa del Jazz,
Università Tre di Roma) e sulla Storia delle Colonne Sonore da Film (
Università del Cinema e della Televisione di Roma a Cinecittà). Nel 2006 ha
ricevuto il Globo d’Oro della Stampa Estera, il Premio Fregene per Fellini e la
Nomination al David di Donatello per la migliore canzone originale per il film
“Forever Blues” prodotto, interpretato e diretto da Franco Nero di cui è anche
interprete. Sempre con Franco Nero il 31 Maggio 2011 si è esibito con il suo
jazz show al Teatro Regio di Parma con lo spettacolo “Il Blues si racconta” con
la partecipazione straordinaria di Vanessa Redgrave.  Lino Patruno incide
per la Jazzology, la prestigiosa casa discografica con sede a New Orleans. Nei
CD che ha realizzato negli ultimi anni ha inciso con i grandi nomi del jazz
classico odierno: Randy Reinhart, Ed Polcer, Randy Sandke, Jon-Erik Kellso, Tom
Pletcher, Dan Barrett, Bob Havens, Allan Vachè, Evan Christopher, Jim Galloway,
Mark Shane, Howard Alden, Bucky Pizzarelli, Frank Vignola, Marty Grosz, Andy
Stein, Frank Tate, Ed Metz Jr, Joe Ascione, Vince Giordano, David Sager,
Rebecca Kilgore…

     Ha
scritto 2 libri autobiografici editi da Pantheon Editore “Una vita in jazz…e
non solo” e  “Quando il Jazz aveva swing” dove racconta i suoi
innumerevoli incontri con i grandi musicisti della storia del jazz del passato.
Nel Maggio del 2011 è stato invitato a prender parte al “New Orleans &
Heritage Jazz Festival” e nel 2014 sempre a New Orleans al Columbus Day.

     E’
l’unico chitarrista di jazz italiano che appare nel libro dello scrittore
californiano Scott Yanow dal titolo “The Great Jazz Guitarists” pubblicato
quest’anno dalla Backbeast Books di Milwaukee (Wisconsin). www.linopatruno.it

Auditorium
Parco della Musica – Sala Petrassi

Martedì
1° Dicembre ore 21,00

LINO PATRUNO

80 anni di vita, 60 anni di Jazz

LINO
PATRUNO JAZZ SHOW & HIS BLUE FOUR

Michael Supnick (tromba)

Gianluca Galvani (cornetta)

Carlo Ficini (trombone)

Gianni Sanjust (clarinetto)

Giancarlo Colangelo (sax basso)

Silvia Manco (pianoforte, voce)

Lino Patruno (chitarra, banjo)

Guido Giacomini (contrabbasso)

Riccardo Colasante (batteria)

Mauro Carpi (violino)

Clive Riche (voce)

Luca Filastro (pianoforte)