#TeatroCarcanoMilano: #CARTELLONE 2015/2016

TEATRO CARCANO

STAGIONE 2015/2016

Da martedì 6 a domenica 11 ottobre

MUMMENSCHANZ

I Maghi del Silenzio

Da mercoledì 14 a domenica 25 ottobre

SiciliaTeatro

Sebastiano Lo Monaco

IL MIO NOME E’ NESSUNO – L’ULISSE

di Valerio Massimo Manfredi

Adattamento e drammaturgia testo Francesco Niccolini

Regia Alessio Pizzech

Da venerdì 30 ottobre a domenica 1 novembre

Mara Galeazzi & Friends

GALA INTERNAZIONALE DI DANZA

Da mercoledì 4 a domenica 15 novembre

Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini di Napoli

Daniele Russo  Elisabetta Valgoi   

QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO           

di Dale Wasserman  dal romanzo di Ken Kesey

Adattamento Maurizio de Giovanni

Regia Alessandro Gassmann

Da mercoledì 18 a domenica 22 novembre

Promo Music – La Versiliana Festival

CARAVAGGIO

Uno spettacolo di e con Vittorio Sgarbi

Regia Angelo Generali

Da mercoledì 25 novembre a domenica 6 dicembre

Società per Attori

Massimo Venturiello   Tosca

IL GRANDE DITTATORE

dal film di Charlie Chaplin

Adattamento Massimo Venturiello

Regia Giuseppe Marini, Massimo Venturiello

Da mercoledì 9 a domenica 20 dicembre        NUOVA PRODUZIONE

Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano       

Maria Paiato  Arianna Scommegna           

DUE DONNE CHE BALLANO

di Josep Maria Benet i Jornet

Regia Veronica Cruciani

Giovedì 31 dicembre – Venerdì 1 gennaio

MG Eventi

Balletto di Mosca  “La Classique”

LO SCHIACCIANOCI

Musica Piotr I. Ciaikovskij

Coreografia Marius Petipa

Da venerdì 8 a domenica 10 gennaio

Inscena Produzioni

Compagnia Corrado Abbati

MY FAIR LADY                           

Musica Frederick Loewe 

Adattamento e regia Corrado Abbati

Da mercoledì 13 a domenica 24 gennaio

Sala Umberto

Francesco Pannofino  Emanuela Rossi

I SUOCERI ALBANESI – Due borghesi piccoli piccoli

di Gianni Clementi

Regia Claudio Boccaccini

Da venerdì 29 a domenica 31 gennaio

HUBBARD STREET 2

Coreografie A. Cerudo, T. Marling, I. Rustem

L. Landon, B. Arias

Da mercoledì 3 a domenica 14 febbraio

I Due della Città del Sole

Sebastiano Somma

UNO SGUARDO DAL PONTE                   

di Arthur Miller

Regia Enrico Lamanna

Da mercoledì 17 a domenica 21 febbraio

Emiliano Pellisari Studio – NoGravity Ltd.

NoGravity Dance Company

COMIX

Una creazione di Emiliano Pellisari

Coreografie Emiliano Pellisari, Mariana Porceddu

Da mercoledì 24 febbraio a domenica 13 marzo            NUOVA PRODUZIONE

Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

in coproduzione con Mismaonda   

Enzo Iacchetti  Giobbe Covatta                         

MATTI DA SLEGARE

di Axel Hellstenius

Regia Gioele Dix

Da venerdì 18 a domenica 20 marzo

Spellbound Contemporary Ballet

DARE                               

Coreografia e regia Mauro Astolfi

Da mercoledì 30 marzo a domenica 10 aprile

Progetto U.R.T.

LA MANDRAGOLA

di Niccolò Machiavelli

Interpretato e diretto da Jurij Ferrini

Da mercoledì 13 a domenica 24 aprile

Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini di Napoli

ARANCIA MECCANICA                   

di Anthony Burgess

Musiche Morgan

Regia Gabriele Russo

Da mercoledì 27 aprile a domenica 8 maggio

Danila Celani per Synergie Teatrali

Gaia De Laurentiis  Stefano Artissunch

LISISTRATA

di Aristofane

Adattamento e regia Stefano Artissunch

Da venerdì 13 a domenica 15 maggio

Balletto di Roma

IL LAGO DEI CIGNI ovvero Il canto

Liberamente ispirato al balletto “ Il lago dei cigni”

e all’atto unico di A. Cechov “Il canto del cigno”

Musiche Piotr. I. Ciaikovskij

Coreografia e regia Fabrizio Monteverde

LE INIZIATIVE CULTURALI       

Martedì 13 ottobre ore 20,30           

PER NON MORIRE DI MAFIA

di Pietro Grasso

Con Sebastiano Lo Monaco

Regia Alessio Pizzech

Produzione SiciliaTeatro

Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia®

COLPEVOLE O INNOCENTE?

A cura di Elisa Greco – Ore 20,30

Lunedì 19 ottobre Napoleone Bonaparte

Lunedì 23 novembre Ronald Reagan

Lunedì 14 dicembre Marie Curie

Tεatr0inMatεmatica

A cura di Maria Eugenia D’Aquino

Regia Valentina Colorni -Drammaturgia Riccardo Mini

Produzione PACTA . dei Teatri-ScienzaInScena

Lunedì 9 novembre ore 11,30 e martedì 15 dicembre ore 15,00

I NUMERI PRIMI E LA CRITTOGRAFIA

Lunedì 9 novembre ore 15,00 e martedì 15 dicembre ore 11,30

PARALLELISMI: GEOMETRIE EUCLIDEE E NON

Lunedì 30 novembre ore 11,30

APPUNTAMENTO AL LIMITE -Il calcolo sublime

Lunedì 30 novembre ore 15,00

L’IRRAZIONALE LEGGEREZZA DEI NUMERI

laBarocca – Direttore Ruben Jais                                                                                     al Carcano

Sabato 19 marzo ore 12,00                                                         

CHI HA PAURA DI VIVALDI?                       

Il Cimento dell’armonia e dell’inventione “Le Quattro Stagioni”

Sabato 9 aprile ore 12,00

CHI HA PAURA DI BACH?

Estratti da: Suite n. 3 Bwv 1068 in Re Maggiore,

Cantata 147 “Herz und Mund und Tat und Leben”,

Concerto Brandeburghese n. 3 Bwv 1048 in Sol Maggiore

Cantata 211 “Cantata del caffè”

Sabato 14 maggio ore 12,00

CHI HA PAURA DI HÄNDEL?

Estratti da: Musica per i reali fuochi d’artificio Hwv 351,

Messiah Hwv 56

CARCANO BAMBINI/RAGAZZI

FANTATEATRO                   

Regia Alessandra Bertuzzi

Scenografie Federico Zuntini

Venerdì 27 novembre ore 10,00

I TRE PORCELLINI 

Venerdì 11 dicembre ore 10,00

IL CANTO DI NATALE

Mercoledì 23, giovedì 24, sabato 26,

domenica 27 dicembre ore 17

Speciale Natale -LA CASA DI BABBO NATALE

Da lunedì 4 a mercoledì 6 gennaio ore 17

Speciale Epifania -IMPREVISTI AL CASTELLO

Giovedì 21 gennaio ore 10,00

IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI

Mercoledì 10 febbraio ore 10,00

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Venerdì 26 febbraio ore 10,00

IL MALATO IMMAGINARIO

Giovedì 10 marzo ore 10,00

IL FANTASMA DI CANTERVILLE

Venerdì 15 aprile ore 10,00

IL LIBRO DELLA GIUNGLA

TEATRO CARCANO – corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano

M3 Crocetta – Tram 16, 24 – Bus 77, 94

Tel. 02 55181377- 02 55181362

info@teatrocarcano.com – www.teatrocarcano.com

I 10 SPETTACOLI IN ABBONAMENTO

 A GIORNO E POSTO FISSO

SiciliaTeatro

Sebastiano Lo Monaco

         IL MIO NOME E’ NESSUNO – L’ULISSE

di Valerio Massimo Manfredi

Adattamento e drammaturgia testo Francesco Niccolini

Con Maria Rosaria Carli, Turi Moricca, Carlo Calderone

e un’orchestra di 14 sassofonisti in scena

Scene Antonio Panzuto – Costumi Cristina Da Rold

Musiche originali Dario Arcidiacono, Davide Summaria

Luci Luigi Ascione

Regia Alessio Pizzech

                    Da mercoledì 14 a domenica 25 ottobre   

Valerio Massimo Manfredi – scrittore, archeologo, topografo del mondo antico di fama internazionale – ha dedicato due romanzi a Ulisse: il primo racconta le gesta dell’eroe di Itaca dall’infanzia di Odysseo fino alla distruzione di Troia; il secondo dalla partenza da Ilio dopo la fine tragica e vittoriosa della lunga guerra, fino all’arrivo a Itaca.

È una materia così intensa, poetica, tragica e intrisa di sangue e dolore che invece di dar segni di invecchiamento, trova nuova linfa, dubbi e vigore nella prosa di Manfredi, che il regista Alessio Pizzech e il drammaturgo Francesco Niccolini hanno trasformato in materia teatrale: un lungo viaggio tra poesia, disperazione ed erotismo per attraversare la vita di un uomo, anche se quest’uomo ama farsi chiamare Nessuno.

Questo Ulisse non procede in linea retta: la sua strada è lunga e contorta, riparte dal suo ritorno a Itaca, dal primo incontro con Telemaco suo figlio. È a lui che racconterà – prima della grande vendetta – dieci anni di guerra e dieci di faticosissimo ritorno verso casa.

Sebastiano Lo Monaco, con tutta la sua maestria e passione, dialoga con i molti fantasmi di questa storia, in particolare le donne (Elena per prima, quindi Penelope, e poi Circe, Calypso, Nausicaa, Athena) e gli eroi (Menelao, Aiace e, su tutti, Achille con l’amato Patroclo) che Odysseo ha incontrato sulla sua faticosissima strada. Il risultato sarà una lunga, intensissima narrazione con una voce principe, quella di Lo Monaco, e intorno tutti quei demoni – divinità, mostri, nemici, eroi, vivi e morti, più tutti i ricordi – che ne hanno costellato il viaggio sterminato, descrivendone il destino immortale. Una sinfonia dunque, un canto ricco di poesia, che – pur nel rispetto della tradizione aedica – troverà una forma drammaturgica originale, sorprendente, perché non sarà il furbo Ulisse senza limiti ad apparire allo spettatore, ma un uomo ancora più moderno, sopravvissuto a una guerra dove ha conosciuto la paura e l’orrore, provato da dieci anni di morte e naufragi, mancati ritorni e misteriosi sussurri del desiderio.

È evidente che in un contesto del genere, per Sebastiano Lo Monaco, nato a Floridia (Siracusa), è stato come rispondere a un richiamo: cresciuto e formatosi tra classicità ellenica e romana, perdutamente innamorato di Omero e dell’epica classica, si trova nella condizione ideale per affrontare Ulisse e il poema della sua vita, costruendo un grande cunto per il pubblico del teatro e – al tempo stesso – un eccellente strumento di divulgazione e conoscenza per i giovani e gli studenti.

Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini di Napoli

Daniele Russo  Elisabetta Valgoi

QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO

di Dale Wasserman

dall’omonimo romanzo di Ken Kesey

Versione italiana Giovanni Lombardo Radice

Adattamento Maurizio de Giovanni

Con Mauro Marino, Marco Cavicchioli, Giacomo Rosselli, Alfredo Angelici

Giulio Federico Janni, Daniele Marino, Antimo Casertano

Gilberto Gliozzi, Gabriele Granito, Giulia Merelli

Scene Gianluca Amodio

Costumi Chiara Aversano

Disegno luci Marco Palmieri

Musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi

Videografie Marco Schiavoni

Uno spettacolo di Alessandro Gassmann

Da mercoledì 4 a domenica 15 novembre

Qualcuno volò sul nido del cuculo è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di Randle Mc Murphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di un ospedale psichiatrico statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato. Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloŝ Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato di diritto nella storia del cinema.

Oggi, la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinato a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle Mc Murphy diventa quindi Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale Psichiatrico di Aversa. Alessandro Gassmann, con il suo talento registico caratterizzato da un’inconfondibile cifra stilistica elegante e al tempo stesso appassionata, firma una messinscena personalissima ma fedele alle intenzioni dell’originale.

La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi che da sempre mi coinvolgono e che amo portare in scena con i miei spettacoli. Dario (il mio McMurphy) è un ribelle anticonformista che comprende subito la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni di ospedale, creature vulnerabili, passive e inerti. Da quel momento si renderà paladino di una battaglia nei confronti di un sistema repressivo, ingiusto, dannoso e crudele, affrontando così anche un suo percorso interiore che si concluderà tragicamente ma riscatterà una vita fino ad allora sregolata e inconcludente. Un testo che è una lezione d’impegno civile, uno spietato atto d’accusa contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi ma anche, e soprattutto, una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell’uomo da parte di altri uomini. Un grido di denuncia che scuote le coscienze e fa riflettere.

                                                               Alessandro Gassmann

Società per Attori

Massimo Venturiello    Tosca

IL GRANDE DITTATORE

dal film di Charlie Chaplin

copyright©Rot Export – sas Charles Chaplin TM©- Bubbles LNC.SA e/o Export SAS

Adattamento Massimo Venturiello

Con Lalo Cibelli, Camillo Grassi, Franco Silvestri

Gigi Palla, Gennaro Cuomo, Nico di Crescenzo

Pamela Scarponi, Alessandro Aiello

Musiche Germano Mazzocchetti

Scene Alessandro Chiti

Costumi Sabrina Chiocchio

Luci Umile Vainieri

Coreografie Daniela Schiavone

   

Regia Giuseppe Marini, Massimo Venturiello

Da mercoledì 25 novembre a domenica 6 dicembre

Sono passati più di settant’anni da quando Charlie Chaplin scrisse, interpretò e diresse il suo primo film parlato Il grande dittatore, dedicato al tema della minaccia nazista. Con quel film, Chaplin ridiede coraggio al mondo che credeva ancora nella libertà. E lo fece grazie alla risata, che ora viene riproposta sul palcoscenico nello spettacolo diretto da Giuseppe Marini e Massimo Venturiello. Da quel lontano 1940, il mondo è cambiato. Noi siamo profondamente diversi e così anche l’assetto politico del mondo, eppure la nostra realtà presenta strane e inquietanti analogie con quel tempo. Una crisi economica che ricorda quella del 1929, il crollo delle banche, l’inflazione, la disoccupazione e la depressione. L’attualità del Grande dittatore è quella di tutte le opere d’arte in cui si mette a nudo l’essenza umana. Nel film, come ora nella sua riduzione teatrale, il protagonista si fa letteralmente in due. Da una parte c’è il piccolo ebreo che fa il barbiere nel ghetto in cui il nazismo lo ha rinchiuso e dall’altra c’è il feroce dittatore al quale egli assomiglia tanto da finire con l’assumerne il ruolo, rovesciandone nel messaggio radiofonico finale la violenza in pacifismo.

Afferma Venturiello: “Ciò che inventeremo e abiteremo sarà un’altra cosa dal film. Ciò che invece preme di non perdere è l’ironia, il sarcasmo e l’irresistibile comicità di un’opera nella cui messa in scena la musica, composta per l’occasione da Germano Mazzocchetti, e le parti cantate, impreziosite dalla presenza di un’artista come Tosca, saranno grandi protagoniste.”

Per Giuseppe Marini “Nello stesso periodo del film l’avventura brechtiana, con l’elaborazione di strumenti concettuali – lo straniamento – come modo di partecipazione critica al mondo della Storia, produceva Terrore e miseria del Terzo Reich e La resistibile ascesa di Arturo Ui. Il nesso tra Chaplin e Brecht è dunque per me molto stimolante e troverà riscontro in ambito registico nella realizzazione dello spettacolo che, come ogni trasposizione teatrale di un’opera cinematografica, prevede irrinunciabili tradimenti, ovvero delle “scelte”.

Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano            NUOVA PRODUZIONE

Maria Paiato  Arianna Scommegna

DUE DONNE CHE BALLANO

di Josep Maria Benet i Jornet

Traduzione Pino Tierno

Scene Barbara Bessi

Luci Gianni Staropoli

Musiche Paolo Coletta

Regia Veronica Cruciani

                        Da mercoledì 9 a domenica 20 dicembre

Due donne che ballano è la prima produzione del Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano, costituito a gennaio 2015. Ad interpretarla due autentiche stelle della scena italiana, le pluripremiate Maria Paiato (Premio Borgio Verezzi 1994, Premio Flaiano 2001, Premio della Critica Teatrale 2004, Premio Olimpici del Teatro 2004 e 2007, Maschera d’Oro 2005, Premio Ubu 2005 e 2006, Premio Eleonora Duse 2009, Premio Hystrio 2010) e Arianna Scommegna (Premio Lina Volonghi 1997, Premio della Critica Teatrale 2010, Premio Hystrio 2011, Premio Ubu 2014).

Lo spettacolo debutterà in prima nazionale il 24 novembre al Teatro Sociale di Bergamo.

Una donna anziana e una giovane chiamata a farle da badante. Tutte e due schive, energiche, sarcastiche ed eroiche. Si odiano e si detestano perché sono simili, perché ognuna ha bisogno dell’altra, e, nella solitudine delle rispettive vite, sono l’una per l’altra l’unica presenza confortante. Consumano le poche ore alla settimana che passano insieme beccandosi, pungendosi e confessando di sé quello che solo a un estraneo si riesce a confessare.

Ballano. Come balla una nave in balìa delle onde. Ballano la danza dell’esistenza dura e difficile di chi porta dentro una sofferenza ma fuori esibisce una faticosa immagine di forza e autosufficienza. Ballano come una coppia estratta dal mazzo della casualità, quando nelle balere due sconosciuti si trovano a ballare insieme. E per questo ballo non ci sono cavalieri, non ci sono uomini possibili, non ci sono mariti, padri o figli ad accompagnarle. Ma solo due donne che ballano. Avrebbero potuto non incontrarsi mai e continuare a ballare da sole come hanno sempre fatto, e invece per loro fortuna il sollievo della coppia finalmente addolcisce un po’ la fatica.

Veronica Cruciani racconta una minuscola storia come tante ne accadono nei grandi condomini di qualsiasi città, un microcosmo, un ecosistema esistenziale, che attraverso la scrittura di Benet I Jornet diventa un modo gentile, amaro e profondamente ironico di raccontare un’intera società, in cui le persone difficili e scomode sono estromesse e confinate ai margini, ad affrontare in solitudine la pista da ballo del proprio destino.

Josep Maria Benet i Jornet, nato nel 1940, è considerato uno dei massimi autori del teatro spagnolo contemporaneo e il padre del teatro catalano. Ha influenzato almeno due generazioni di autori catalani, ha ricevuto numerosi riconoscimenti e le sue opere sono state rappresentate in tutta Europa, in Argentina e negli Stati Uniti.

Una curiosità che lega la sua biografia a questo testo è la sua grande passione per i fumetti del passato di cui fa collezione, passione che condivide con la più anziana delle Due donne che ballano.

Sala Umberto

Francesco Pannofino  Emanuela Rossi

I SUOCERI ALBANESI – Due borghesi piccoli piccoli

di Gianni Clementi

Con Andrea Lolli, Silvia Brogi, Maurizio Pepe

Filippo Laganà, Elisabetta Clementi

Regia Claudio Boccaccini

Da mercoledì 13 a domenica 24 gennaio

Una famiglia borghese: un padre, una madre e una figlia. Lucio, cinquantacinquenne, consigliere comunale progressista, e Ginevra, cinquantenne, chef in carriera, con un passato fatto di lotte politiche e rivolte generazionali, conducono un’esistenza improntata al politically correct, cercando quotidianamente di trasmettere alla figlia Camilla, sedici anni, il loro stile di vita, pregno di valori importanti, di parole mai banali: l’importanza della politica, della solidarietà, della fratellanza. Ogni occasione è buona per ribadire questi concetti edificanti: a tavola, ascoltando un telegiornale, commentando episodi di vita. Al terzetto si aggiunge l’amica del cuore di Ginevra, Benedetta, erborista alternativa in analisi perenne e ossessivamente a caccia di un compagno, e frequentatrice abituale della casa, sui cui abitanti non manca di riversare le sue fragilità.

Come in tutte le famiglie, anche le incombenze pratiche occupano uno spazio importante nella vita di Lucio e Ginevra e la rottura di una tubazione del bagno di servizio, che rischia di allagare l’appartamento sottostante, occupato da un eccentrico tenente colonnello, obbliga i coniugi a chiamare una ditta per il restauro completo del locale. La ditta è formata da due giovani uomini: Igli, 35 anni e Lushan, 18. Sono albanesi, con alle spalle una storia simile a quelle che si leggono tutti i giorni sui giornali: viaggi su barconi fatiscenti, periodi di clandestinità, infine l’agognato permesso di soggiorno e adesso una ditta, con tanto di partita Iva e lavoro in quantità. Un esempio da seguire per Camilla e i giovani come lei, abituati al contrario a situazioni agiate e iperprotettive. E’ questo che Lucio e Ginevra pensano, contemplando la luce che illumina gli sguardi dei due albanesi. Una luce piena di vitalità, voglia di fare, come solo chi ha davvero conosciuto la fame può ancora avere.

Ma un giorno Lucio dimentica un importante documento, torna a casa ad un orario imprevisto e le certezze sue e di Ginevra crollano come un castello di carte. A dimostrazione che i vecchi proverbi non passano mai di moda: chi predica bene, razzola male…

I Due della Città del Sole

Sebastiano Somma

UNO SGUARDO DAL PONTE

di Arthur Miller

Musiche Pino Donaggio

Regia Enrico Lamanna

Da mercoledì 3 a domenica 14 febbraio

Uno sguardo dal ponte, scritto da Arthur Miller nel 1955 e considerato tra i più importanti testi della drammaturgia americana del Novecento, riprende realisticamente una delle pagine più drammatiche del sogno americano vissuto da milioni di italiani, volati in America, nella New York degli anni ’50, alla ricerca di un futuro migliore.

Miller racconta la miseria degli immigrati italiani, la loro difficoltà ad adattarsi al nuovo mondo, l’incapacità di comprendere un sistema di leggi che ritengono differente dall’ordine naturale delle cose e, soprattutto, la vacuità del sogno americano. Da ciò scaturirà una tragedia annunziata fin dall’inizio, poiché mettere insieme quelle condizioni disagiate e quei sentimenti e passioni fortissimi non potrà che fatalmente condurre ad un drammatico epilogo.

Lo spettacolo messo in scena da Enrico Lamanna riprende il dramma interiore di Eddy Carbone (Sebastiano Somma), della sua famiglia e del suo sogno americano. L’ amore che prova verso la giovane nipote non è altro che la proiezione della sua esigenza di proteggerne la purezza,  la necessità di custodirla con la stessa cura di una ceramica preziosa. Un sogno da accarezzare al di là del ponte, sotto un cielo di stelle misto ad un mare dove si naufraga in una voglia di tenerezza.

Sebastiano Somma, applaudito a teatro nella stagione 2013/14 nei panni del professor Laurana di A ciascuno il suo di Leonardo Sciascia,  è uno dei volti più popolari dello spettacolo italiano, grazie a numerose stagioni come protagonista di fiction televisive di grande successo.

Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano            NUOVA PRODUZIONE

in coproduzione con Mismaonda

Enzo Iacchetti  Giobbe Covatta

MATTI DA SLEGARE

di Axel Hellstenius

Versione italiana della commedia Elling & Kjell Bjarne

Regia Gioele Dix

Da mercoledì 24 febbraio a domenica 13 marzo

Dopo parecchi anni vissuti in una struttura psichiatrica protetta dove sono diventati amici inseparabili, Elia e Gianni vengono “promossi” e mandati dal sistema sanitario a vivere da soli in un appartamento nel centro della città. 

Si tratta di un esperimento e di una prova molto importante per loro: dovranno provare a inserirsi nella società civile e dimostrare di saper badare a se stessi.

Elia, che non ha mai conosciuto il proprio padre, aveva vissuto sempre solo con la madre, imbastendo con lei un rapporto morboso ed esclusivo. Alla morte della donna, si era perciò rivelato totalmente incapace di prendersi cura di sé e il suo ricovero era stato inevitabile. Il lungo trattamento terapeutico non ha però fiaccato la sua profonda sensibilità e un senso innato dell’autoironia.

Gianni, il compagno di avventura, è al contrario un omaccione dai modi ruvidi e spicci, fissato col cibo e soprattutto col sesso, che peraltro non ha ancora avuto modo di sperimentare. È un uomo generoso e impulsivo, la cui fragilità è segno del disperato tentativo di cancellare le ferite procurategli da una madre alcolista e un patrigno violento.

Lo spettacolo racconta il percorso tortuoso, complicato ed esaltante che condurrà i due “matti” a slegarsi  dai tanti fantasmi piccoli e grandi che li hanno resi infelici per gran parte della loro vita.

Entrambi riusciranno a trovare una strada personale per il reinserimento nel mondo. Il “cocco di mamma” troverà nella poesia e nella forza comunicativa delle parole la propria ragione di vita, mentre lo “scimmione” si accorgerà di poter essere utile agli altri con il suo lavoro e il suo buon cuore.

È questa l’intuizione forte del testo: l’arte e l’amore come strumenti di guarigione e riscossa, elementi imprescindibili per un’esistenza piena e felice.

Particolarmente azzeccata la scelta di affidare a Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta, diretti da Gioele Dix – ovvero a tre dei più apprezzati, riconoscibili, simpatici, popolari e socialmente sensibili personaggi dello spettacolo italiano – il trattamento di un tema rilevante e delicato come quello della malattia mentale. Le loro caratteristiche attoriali e registiche garantiscono un approccio alla materia fresco, ironico, addirittura spassoso e divertente. Nessun tentativo di patetismo, né alcuna traccia di retorica in questo leggero e al tempo stesso intenso ritratto di vita e amicizia, di passioni e dolori, di fobie e scelte coraggiose.

Progetto U.R.T.

Jurij Ferrini

LA MANDRAGOLA

di Niccolò Machiavelli

Luci Lamberto Pirrone

Costumi Nuvia Valestri

Pittura scenica Cris Spadavecchia

Regia e scenografia Jurij Ferrini

Da mercoledì 30 marzo a domenica 10 aprile

Ispirata da un motivo erotico-cortese, La Mandragola non è solo una perfetta macchina comica ma anche una meravigliosa allegoria sulla “corruzione della logica politica”, che scambia i vizi della vita pubblica con quelli della vita privata, allargando il suo orizzonte critico anche al clero. In quasi cinque secoli di storia non solo non ha perso mordente sull’attualità, ma al contrario è stata in qualche modo una lucidissima premonizione dei nostri tempi, rivelando la nostra stessa identità di popolo e le radici profonde di un malcostume – ahimè – tutto italiano.

Non appena si leva il velo sottile che Machiavelli pone sulla commedia si scorge con una certa chiarezza la perfetta metafora della profonda ignoranza di un intero popolo che rifiuta di vedere la bieca furberia dei pochi facoltosi oligarchi che lo governano. Il prologo comincia come un talk-show, ma subito si entra nella storia, condotta secondo un efficacissimo registro comico, tra gag e piccoli lazzi ben orchestrati. E’ una Mandragola in giacca e cravatta, in cui il testo originale è recitato con brio e fresca disinvoltura strizzando l’occhio alla contemporaneità, con un ottimo uso dei ritmi e della pause e una scelta musicale accattivante. Stesso mix di tradizione e modernità nelle scenografie.

La storia si svolge a Firenze nel 1504. Callimaco è innamorato di Lucrezia, moglie dello sciocco dottore in legge messer Nicia. Con l’aiuto del servo Siro e dell’astuto amico Ligurio, Callimaco, in veste di famoso medico, riesce a convincere messer Nicia che l’unico modo per avere figli sia di somministrare a sua moglie una pozione di mandragola, ma il primo che giacerà con lei morirà …

Jurij Ferrini, regista e interprete principale, invita a “ guardare madonna Lucrezia come fosse il nostro bellissimo paese: l’Italia. Callimaco è un appassionato amante che vuole “possederla” con uno strampalato stratagemma, facendosi aiutare dal faccendiere Ligurio e dal terribile fra’ Timoteo, sinistra espressione del clero più corrotto. Le cose saranno anche cambiate, ma lo stesso perfetto ingranaggio comico inizia a trascendere la vicenda dei meschini protagonisti e a parlare direttamente a noi … di noi”.

Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini di Napoli

ARANCIA MECCANICA

di Anthony Burgess

Con (in o.a.) Alfredo Angelici, Martina Galletta, Sebastiano Gavasso

Giulio Federico Janni, Alessio Piazza, Daniele Russo, Paola Sambo

Musiche Morgan

Scene Roberto Crea

Costumi Chiara Aversano

Regia Gabriele Russo

Da mercoledì 13 a domenica 24 aprile

Arancia meccanica rappresenta uno dei romanzi distopici meglio rappresentativi nel suo genere, non meno visionario e lungimirante di un altro classico come 1984 di Orwell, con cui, in modo non casuale, esistono diverse convergenze. A distanza di cinquantuno anni dalla prima pubblicazione del romanzo ci si rende conto di quanto Burgess avesse saputo guardare anche oltre il suo tempo, presagendo, attraverso la storia di Alex e dei suoi amici Drughi, una società sempre più incline al controllo delle coscienze e all’indottrinamento di un “pensiero unico”. Il film di Kubrick del 1971, ha saputo tradurre perfettamente il mondo descritto da Burgess, facendo della versione cinematografica di Arancia Meccanica un caposaldo della cinematografia di tutti i tempi. Un film che ha lasciato un segno tale da scoraggiare l’idea di una messinscena.

Tuttavia, quando ho letto l’adattamento che lo stesso Burgess ha elaborato a suo tempo per il teatro, sono rimasto sorpreso e coinvolto dalla sua completa autonomia drammaturgica.

Nella prima parte al linguaggio originale e caratterizzante dei quattro Drughi, si alternano canzoni in versi corredate di libretto e spartito scritto dallo stesso Burgess.

Trovando nella parte musicale uno degli elementi distintivi dell’opera, è stato naturale pensare ad un musicista fuori dagli schemi, prorompente ed originale, un musicista che in qualche modo somigliasse ad Arancia Meccanica, Marco Castoldi in arte Morgan.

Così come nel romanzo la storia viene raccontata in prima persona da Alex, il capo carismatico dei Drughi, nella messinscena tutto sarà vissuto come se ci trovassimo in un suo incubo. Ragion per cui, visioni, musiche, ritmo saranno scanditi dal sentire del protagonista.

Con Tommaso Spinelli abbiamo curato la traduzione del testo rimanendo fedeli il più possibile alle originarie intenzioni di Burgess. Il lavoro più duro ha riguardato la trasposizione del linguaggio dei Drughi, il Nadsat inventato dallo stesso autore, uno slang inglese con influenze russe.

Per non perdere lo straniamento oltre che la violenza che questa parlata ha il potere di trasmettere abbiamo lavorato sui singoli termini con attenzione scrupolosa, in qualche caso confrontandoci con la generazione dei nostri diciottenni, avvezza all’utilizzo di un linguaggio che crei identità.

La sottile linea di confine fra bene e male, il rapporto fra vittima e carnefice, la connessione fra la violenza del singolo individuo e quella della società saranno i temi che vorrò portare in evidenza.

                                     Gabriele Russo

Danila Celani per Synergie Teatrali

Gaia De Laurentiis  Stefano Artissunch

LISISTRATA

di Aristofane

Con Stefano Tosoni, Gian Paolo Valentini

Disegno luci Giorgio Morgese

Scenografia Francesco Cappelli

Costumi Maria Amurri, Sissi Sossi

Fantocci Giuseppe Cordivani

Traduzione, adattamento e regia Stefano Artissunch

Da mercoledì 27 aprile a domenica 8 maggio

Lisistrata è un colto e fantastico viaggio nella poetica di Aristofane, commediografo tra i maggiori del teatro classico. La particolarità della messa in scena sta nella contaminazione fra cabaret e burlesque, evidenziata nelle musiche, nelle atmosfere e nei costumi. Nella storia la guerra non fa da sfondo alla commedia, ma la penetra in tutta la sua drammaticità divenendone protagonista. Lo spettacolo è un omaggio a tutti i caduti per la Patria, in tutte le guerre, che per la bandiera non hanno esitato a sacrificare in silenzio la propria esistenza nella speranza di un domani migliore.

Il filo conduttore è il personaggio di Lisistrata, che con lo stratagemma dello sciopero del sesso ricatta i guerrieri spartani ed ateniesi a trattare la pace per porre fine alla guerra del Peloponneso. Proprio la sua fermezza ed arguzia favoriscono il gioco comico ma anche polemico e riflessivo nella commedia. Lisistrata non è solo una donna che convince le altre a negarsi e negare le gioie dell’amore, ma è lei che si fa motore di un dolore universale: “Sciagurate siamo noi donne a portare il peso della guerra, partoriamo i nostri figli e li mandiamo a fare i soldati!”.

Visivamente tutto il fantastico di Aristofane viene restituito, sia nella scelta dell’allestimento, sia nell’utilizzo di pupazzi e fantocci che rafforzano l’atmosfera onirica della scena interagendo drammaturgicamente con i protagonisti. In questo modo l’arte del teatro si fa magia capace di rievocare figure di corpi, musiche, parole e immagini come strumenti per esplorare l’animo umano. I protagonisti si affrontano su tre piani rialzati sviluppando al massimo l’azione scenica ed esasperando in maniera giocosa e dinamica gli umori del dramma comico di Aristofane. La scena è bianca, compatta e severa, a delineare uno spazio dove passato e presente si incontrano, dove la satira implacabile, feroce e corrosiva esplode con una grande sequenza di immagini ed uno spirito senza limite aggredendo la società e la Polis ateniese.

In collaborazione con Spellbound

LA STAGIONE DI DANZA CONTEMPORANEA

Mara Galeazzi & Friends

GALA INTERNAZIONALE DI DANZA

Da venerdì 30 ottobre (ore 19,30) a domenica 1 novembre

Una serata di gala con il meglio della danza internazionale: accanto alla figura della stella Mara Galeazzi, già prima ballerina del Royal Ballet di Londra, una rosa di interpreti dai principali Teatri d’Opera europei per una carrellata di brani d’autore all’insegna della coreografia di alta classe.

Nata a Brescia, Mara Galeazzi si diploma con il massimo dei voti all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Nel 1992 entra a far parte del Royal Ballet di Londra, ottenendo la promozione a First Artist nel 1995, Solista al termine della stagione 1997/98 e Principal nel 2003. Tra i moltissimi ruoli ricoperti nel repertorio classico, si ricordano quello principale nell’Uccello di Fuoco di Fokine, la Fata Confetto nello Schiaccianoci, Giselle (anche sotto la direzione di Carla Fracci), Myrtha in Giselle, Medora in Le Corsaire, Gamzatti nella Bayadère di Natalia Makarova, il ruolo principale nel divertissement di Paquita.

Ha interpretato numerose coreografie di Frederick Ashton (La fille mal gardée; Cinderella; Symphonic Variations), Kenneth MacMillan (Romeo e Giulietta; Manon; Mayerling; La Sagra della Primavera; Song of the Earth), Glen Tetley (La Ronde; Pierrot Lunaire), John Cranko (Onegin), Twyla Tharp (Push comes to Shove), Anthony Tudor (The Leaves are Fading), Rudolf Nureyev (Don Chisciotte), William Forsythe (In the Middle, Somewhat Elevated), Mats Ek (Carmen).

E’ apparsa come guest artist con lo Stuttgart Ballet, il Teatro dell’Opera di Roma (sotto la direzione di Carla Fracci) e lo Scottish Ballet e ha danzato con ballerini di primissimo piano come Irek Mukhamedov, Carlos Acosta, Tetsuya Kumakawa e le loro compagnie.

Ha ricevuto il Premio Danza & Danza 2006 come Migliore ballerina italiana nel mondo.

Nel 2005, al termine di un gala di beneficenza nella sua città natale, è stata nominata Membro Onorario del Soroptimist International, organizzazione senza scopo di lucro che riunisce donne con elevata qualificazione professionale ed opera per la promozione dei diritti umani, dello sviluppo e della pace.

Nel 2009 è stata insignita del titolo di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Mara Galeazzi ha inoltre fondato e dirige la “Dancing for the Children Foundation” che si occupa di reperire fondi per l’educazione e il sostegno dei bambini in difficoltà nei Paesi del Terzo Mondo.

Dal 2014 si dedica alla carriera di danzatrice free-lance ed è stata per questo nominata Prima Ballerina Ospite del Royal Ballet di Londra.

HUBBARD STREET 2

Direttore Terence Marling

Direttore delle Attività Artistiche e Direttore HS2 Company Marisa C. Santiago

Hubbard Street Dance Chicago

Direttore Artistico Glenn Edgerton – Direttore Esecutivo Jason D. Palmquist

General Manager Karena Fiorenza Ingersoll – Rehearsal Director Lucas Crandall

Coreografo Residente Alejandro Cerrudo  – Fondatore Lou Conte

Da venerdì 29 (ore 19,30) a domenica 31 gennaio

Fondata da Julie Nakagawa e Lou Conte nel 1997 e attualmente guidata da Terence Marling, Hubbard Street 2 ha il compito di preparare i giovani a una carriera nell’ambito della danza contemporanea, assicurando loro un ambiente dinamico e stimolante che incoraggia la crescita artistica di pari passo con l’affinamento di  molteplici competenze tecniche. Ad oggi, quattordici membri sono stati promossi alla Compagnia principale, Hubbard Street Dance Chicago, mentre molti altri sono entrati a far parte di compagnie primarie internazionali.

Grazie a programmi diversificati e a lunga gittata in grado di coinvolgere le scuole, oltre ad attività specifiche per musei e istituzioni culturali e a un fitto calendario di rappresentazioni di repertorio, i danzatori di HS2 sono in grado di raggiungere un pubblico di migliaia di spettatori ogni anno. La Compagnia ha avuto l’onore di esibirsi su molti palcoscenici di prestigio, tra i quali il “John F. Kennedy Center for the Performing Arts”, il “Joyce SoHo” e il “North Carolina School of the Arts”, e, fuori dagli USA, in Germania, Lussemburgo, Sud Africa e Svizzera. Fin dagli inizi vocata allo sviluppo e promozione dell’arte coreografica attraverso il lavoro di individuazione ed istruzione di nuovi talenti, la Compagnia si distingue per l’istituzione di attività di residenza per i giovani coreografi, che hanno così l’opportunità di creare lavori nuovi e originali ed effettuare prestigiosi master class.

HS2 è parte integrante dei programmi che Hubbard Street Dance promuove a favore dei giovani, della scuola e della comunità. Le finalità, avvicinare gli studenti al mondo della danza coltivandone attivamente sensibilità e capacità di approfondimento, riflessione e discussione, aiutandoli a sviluppare un pensiero astratto e analitico, capacità di comprensione e abilità nel problem-solving.

PROGRAMMA

Lickety-Split (brani da) di Alejandro Cerrudo. Sulle musiche di Devendra Banhart, tre coppie affrontano gli imprevedibili aspetti dell’amore.

stop…stop…stop… di Terence Marling. Una coreografia leggera sul tema dell’incomunicabilità. Tra le musiche, brani di Dámaso Pérez Prado, il “re del Mambo”.

Long Story Short di Ihsan Rustem. Dall’insicurezza al dubbio, dalla pulsione di libertà, alla calma assoluta. Come le relazioni si rapportano a un progressione di sensazioni e sentimenti intensa e tormentata.

From the floor below di Loni Landon.  Dalla tragedia della distruzione della propria casa ad opera dell’uragano Sandy si sviluppa un’esplorazione del contrasto tra vuoto e pieno.

Changed in its Affection di Bryan Arias. Su musiche di Bach e Dylan, una riflessione sull’identità, identificata negli effetti , semplici e insieme complessi, che produciamo sugli altri.

Spellbound Contemporary Ballet

DARE

Regia e coreografia Mauro Astolfi

Danzatori Violeta Wulff Mena, Maria Cossu, Yadira Ramirez Fernandez

Claudia Mezzolla, Cosmo Sancilio, Fabio Cavallo, Mario Laterza

Giovanni La Rocca, Giuliana Mele

Musiche Daniel Hope, Italian Baroque Arias, Frédéric Chopin

Musiche originali Luca Salvadori

Disegno luci Marco Policastro

Produzione realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo in collaborazione con Rassegna Tersicore/Auditorium della Conciliazione-Roma e Teatro Sociale AsLiCo-Como

Da venerdì 18 (ore 19,30) a domenica 20 marzo

Nata per celebrare i primi vent’anni di attività di Spellbound Contemporary Ballet, Dare è una creazione che presenta visivamente negli angoli della scena – di ogni scena – citazioni fatte di gesti, oggetti, atmosfere che hanno scandito un percorso ricco di incontri, collaborazioni e storie appassionate.

Dare è richiamare a sé quell’essenza invisibile e solida della compagnia, in una divisione di spazi, di storie che si incrociano, si ritrovano, si riallontanano.

La dimensione di uno spazio interno, a noi caro, uno spazio mutevole dove la scena stessa, gli oggetti, le scatole, le piante sperimentano la loro condizione quasi umana; dove la collaborazione tra l’uomo e l’ambiente è un approccio ordinario, dove un letto o uno scatolone da trasloco diventano un’estensione delle nostre braccia, un vestito, un posto dove trovare un equilibrio diverso, una diversa armonia.

Dare racchiude e raccoglie un mondo un po’ magico, la dimensione del quotidiano rivista come qualcosa di ancora più eccitante di un evento straordinario. Dare è forse anche una metafora del vivere e la ricerca eterna di una relazione tra noi e gli altri, tra noi e quello che noi stessi abbiamo creato, un recupero delle intuizioni geniali della nostra infanzia dove qualsiasi cosa era un mondo da scoprire, ogni giorno.

Applauditissima in Italia e all’estero per l’eccellenza degli interpreti e la versatilità del linguaggio coreografico, Spellbound – fondata nel 1994 dal coreografo Mauro Astolfi, affiancato dal ’96 da Valentina Marini – si è esibita nei maggiori teatri e festival internazionali (Serbia, Germania, Francia, Croazia, Cipro, Thailandia, Svizzera, Spagna, Austria, Stati Uniti, Canada, Bielorussia, Panama, Israele, Russia, Corea, Lussemburgo e prossimamente Inghilterra e Svezia). Competitiva per modernità dei programmi e ricchezza del repertorio, la compagnia è sicuramente tra le proposte artistiche italiane maggiormente apprezzate in campo internazionale, attiva da sempre in progetti di scambio e network in collegamento con la più fertile scena artistica europea. Di particolare rilievo l’attenzione posta allo sviluppo di progetti di formazione ed educazione del pubblico così come di diverse generazioni di  danzatori, dinamiche queste che hanno consolidato negli anni un modello vincente di impresa culturale a tutto tondo riconosciuta internazionalmente.

Balletto di Roma – Direzione Artistica  Roberto Casarotto

Luciano Carratoni presenta

IL LAGO DEI CIGNI ovvero Il canto

Liberamente ispirato al balletto Il Lago dei Cigni

e all’atto unico di Anton Cechov Il Canto del Cigno

Interpreti Roberta De Simone/Odette, Siro Guglielmi/Siegfried

Luca Pannacci/Rothbart, Anna Manes/Odile

Musiche Piotr I. Ciaikovskij

Costumi Santi Rinciari – Light designer Emanuele De Maria

MaÎtre de Ballet Sarah Taylor

Allestimento scenico, coreografia e regia Fabrizio Monteverde

Da venerdì 13 (ore 19,30) a domenica 15 maggio

Tra i più apprezzati autori della scena contemporanea della danza italiana, Fabrizio Monteverde firma per la storica compagnia romana la nuova versione di un classico d’eccezione. Tra le suggestioni di una favola d’amore crudele e i simboli di un’arte che sovrasta la vita, il coreografo reinventa il più famoso dei balletti di repertorio classico su musica di Ciaikovskij, garantendo quell’originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo.

Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, Il Lago dei Cigni è una favola senza lieto fine in cui i due amanti protagonisti, Siegfried e Odette, pagano con la vita la passione che li lega. Una di quelle “favole d’amore in cui si crede nella giovinezza” avrebbe detto Anton Cechov, scrivendo nell’atto unico Il Canto del Cigno (1887) di un attore ormai vecchio e malato che ripercorre in modo struggente i mille ruoli di una lunga carriera. Con dichiarata derivazione intellettuale dal grande scrittore russo, il Lago di Monteverde trova nel Canto il proprio naturale compimento drammaturgico e in un percorso struggente di illusioni e memoria porta in scena un gruppo di “anziani” ballerini che, tra le fatiche di una giovinezza svanita e la nevrotica ricerca di un finale felice, ripercorrono gli atti di un ulteriore, “inevitabile” Lago.

Esponente di una generazione di talenti esplosa negli anni Novanta, Monteverde svolge da ormai trent’anni un lavoro di elaborazione stilistica e drammaturgica che ne rende il segno unico e riconoscibile. Sensibile alle suggestioni letterarie e teatrali, la contemporaneità di Monteverde si scorge nelle profondità invisibili di racconti senza tempo, tra le righe di narrazioni moderne e i risvolti psicoanalitici di favole antiche. Maestro di uno stile energico e personale, è autore di un movimento composto di intrecci e spostamenti di peso che ne orientano coerentemente equilibri e curve dinamiche. Il risultato è quello di una gestualità rotonda e morbida che richiama nel corpo l’intenzione del moto per esplodere infine in spigolosità nette e decise.

La Compagnia. Placido Amante, Marcos Becerra, Michele Cascarano, Roberta De Simone, Siro Guglielmi, Monika Lepisto, Anna Manes, Luca Pannacci, Valentina Pierini, Azzurra Schena, Raffaele Scicchitano, Sophie Tonello, Claudia Vecchi, Stefano Zumpano.

GLI ALTRI SPETTACOLI

       

Creato da Floriana Frassetto, Andres Bossard, Bernie Schürch

Interpreti Floriana Frassetto, Giovanni Colombo

Raffaella Mattioli, Pietro Montandon

Direttore tecnico Dino De Maio

Da martedì 6 a domenica 11 ottobre

(sabato 10/10 ore 16,00 e ore 20,30)

Immergetevi nella magia del silenzio e delle ombre: corpi che mutano e che cambiano, diventando qualsiasi cosa e assumendo ogni forma. E’ lo spettacolo dell’arte visiva, della mimica e del non-verbale arricchito di nuovi sketches, tanto emozionante quanto divertente, che i leggendari Mummenschanz – che la stampa ha definito Les musiciens du silence – portano sul palcoscenico del Carcano, a tre anni dalle trionfali recite di novembre 2013.

Le brillanti idee di Mummenschanz – fondato a Parigi nel 1972 da Andres Bossard, Floriana Frassetto e Bernie Schürch, sono state presentate alle platee di tutto il mondo. Oggi rappresentano molto più di un nome. Diventato ormai una forma d’arte, il loro lavoro ha affascinato diverse generazioni di spettatori di ogni età e cultura che, guidati nel lavoro creativo dei Mummenschanz, diventano testimoni di strane creature senza tempo, dalle forme incredibili e colorate che fanno a gara per incantare gli spettatori.

Le storie raccontate dai Mummenschanz sono soltanto visive. Non ci sono accompagnamenti musicali, né scenografie … Irrompono sul palcoscenico indossando quello che la nostra società ha depauperato di valore, i nostri scarti: sacchetti dilatati, resti di tubo a fisarmonica, teste di bidoni, fili di ferro o serpentine luminescenti, stralci di stoffa, pezzi di cartone, polistirene, gommapiuma ed altro ancora. Tutti materiali, questi, mossi o modellati in modo da generare una fantasmagoria proteiforme centrata sull’umano, che  ci trascina in un insolito girotondo gioioso sorprendendoci, divertendoci e meravigliandoci ogni volta.

Teatro visivo, di ombre e di silenzi, di forme cangianti e piene di vita: ma se è vero che “del poeta è il fin la meraviglia”, questa è anche poesia, una poesia che incanta da oltre quarant’anni grandi e piccini.

Promo Music

in collaborazione con La Versiliana Festival

CARAVAGGIO

Uno spettacolo di e con Vittorio Sgarbi

Musiche composta da Valentino Corvino, violino, elettronica

Immagini elaborate da Tommaso Arosio, scenografia e video

Regia e luci Angelo Generali

Da mercoledì 18 a domenica 22 novembre

Caravaggio è doppiamente contemporaneo. E’ contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio.

Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi ci condurrà, attraverso la vita e la pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi, in uno spettacolo teatrale arricchito dalla musica di Valentino Corvino e dalle immagini delle opera più rappresentative del pittore lombardo curate dal visual artist Tommaso Arosio.

MG Eventi

Balletto di Mosca  “La Classique”

Dipartimento della Cultura della Città di Mosca – Moskoncert

LO SCHIACCIANOCI

Balletto in due atti

Musica Piotr I. Ciaikovskij

Libretto e coregrafia Marius Petipa

Costumi Elik Melikov

Scenografie Evgeny Gurenko

MaÎtre de Ballet Evgenia Novikova, Andrey Shalin

Direttore artistico Elik Melikov

Ruoli principali e interpreti  Clara Ekaterina Shalyapina /Nedejda Ivanova

Principe Alexandr Tarasov/Dmitry Smirnov

Giovedì 31 dicembre ore 19,30 e ore 22,45

Venerdì 1 gennaio ore 17,00

Lo Schiaccianoci è uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento. Balletto dall’atmosfera natalizia per eccellenza, è l’ultima opera di Marius Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali Russi a fine ‘800. Nello scrivere il libretto, Petipa si ispirò al racconto di E.T.A. Hoffmann, precursore del Romanticismo, Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi. La partitura sonora, composta da Ciaikovskij tra il 1891 1 il 1892, è stata lo sfondo della coreografia di Lev Ivanov, successore di Petipa, presentata per prima volta nel dicembre 1892 al Teatro Marinskij di San Pietroburgo. Il debutto europeo risale al 1934 al Sadler’s Wells di Londra, mentre la prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano è del 1938.

Lo Schiaccianoci è un balletto dalle atmosfere oniriche tipiche della favola, con celebri passaggi come la Danza Russa, il Valzer dei Fiori e la Danza dei Fiocchi di Neve che si affiancano ai vivaci balli di bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle bambole meccaniche, la battaglia per i giocattoli tra i topi e i soldati e il lieto fine, che spicca per la grazia e il virtuosismo del grand pas-de-deux, summa dell’arte e del talento dei solisti che si esibiscono.

La versione del Balletto di Mosca “La Classique”, come si evince dal nome stesso della Compagnia, predilige una ricostruzione fedele al balletto originale, emblema della tradizione ballettistica russa. Con lo scopo di restituire lo splendore delle coreografie originarie e la veste tradizionale dell’opera, i ballerini, giovani talenti dalla superba tecnica classico-accademica provenienti dalle migliori accademie di Mosca e San Pietroburgo, ricalcano esattamente i passi e i virtuosismi del coreografo. I costumi e le scene, carichi di ornamenti e decorazioni, sono completamente rinnovati rispetto agli allestimenti degli anni passati.

Il Balletto di Mosca-La Classique, fondato da Elik Melikov nel 1990 e composta da quarantotto elementi, ha in repertorio i più famosi titoli della tradizione – Giselle, Il lago dei cigni, Don Chisciotte, La bella addormentata. Da alcune stagioni è una presenza fissa del cartellone del Carcano per le feste di fine anno, applaudito immancabilmente da un pubblico numeroso ed entusiasta.

Inscena Produzioni

Compagnia Corrado Abbati

MY FAIR LADY

Testi e liriche Alan Jay Lerner

Musica Frederick Loewe 

Adattamento e regia Corrado Abbati

Nuova produzione in esclusiva per l’Italia

su licenza Edizioni Tams Witmark Music Library – New York

Da venerdì 8 a domenica 10 gennaio

(venerdì 8/1 ore 19,30

sabato 9/1 ore 16,00 e ore 20,30 domenica 10/1 ore 16,00)

Il titolo My Fair Lady accomuna due successi planetari assurti a leggenda, tratti entrambi dalla celeberrima commedia Pigmalione che George Bernard Shaw scrisse nel 1914: il musical di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe (1957) con Rex Harrison e Julie Andrews e il film diretto da George Cukor (1964), ancora con Harrison affiancato questa volta da Andrey Hepburn.

E proprio grazie alla sua versione cinematografica, il musical ha fatto il giro del mondo conquistando milioni di spettatori grazie alla piacevolezza delle musiche, l’eleganza dei costumi e la romantica e divertente storia di Eliza, la giovane fioraia che diventa una gran dama per merito delle cure del professor Higgins.

Corrado Abbati, da molti anni immancabile e applaudita presenza nei cartelloni del Carcano, affronta la “favola possibile” di Eliza confezionando uno spettacolo brillante e pieno di ritmo, in cui ogni elemento – le coreografie, i ricchi costumi, le scene – è al servizio esclusivo di Sua Maestà la Musica.  A lei, probabilmente, si deve buona parte di quel miracolo che è My Fair Lady: un classico del teatro musicale che continua ad essere sempre giovane e seducente.

Henry Higgins, eccentrico professore di fonetica, scommette con l’amico Pickering di essere in  grado di educare alla buona pronuncia e ai modi raffinati la piccola fioraia Eliza Doolittle, che parla un cockney atroce e sgraziato, fino a farla scambiare per una dama d’alto lignaggio. Ha inizio quindi una rigorosa opera di educazione cui contribuirà anche la madre di Higgins. E’ propria a casa di lei che Eliza farà la conoscenza di Freddy Eynsford Hill che da Eliza resta affascinato. Finalmente Higgins presenta la fanciulla ad una festa d’ambasciata, spacciandola con successo per una duchessa rumena. Eliza, giunta alla svolta della sua vita, non sa cosa fare di sé e del suo futuro, e il suggerimento di Higgins di sposare Pickering la manda su tutte le furie. Minacciando il matrimonio con Freddy, pianta quindi in asso il professore, dimostrandogli una volta per tutte, con la sua rabbia, di porsi ormai sul suo stesso piano.

Emiliano Pellisari Studio – No Gravity Ltd.

NoGravity Dance Company

COMIX

Una creazione di Emiliano Pellisari

Ideazione sonora, art direction, coreografie, costumi

Emiliano Pellisari, Mariana Porceddu

Acrobati/danzatori Mariana Porceddu, Antonella Perazzo, Lucia Orru

Mirko Simeone, Rocco Ascia, Eva Campanaro

Musiche John Coltrane, Bill Evans, Miles Davis,

George Gershwin, Emir Kusturica, Bobby McFerrin,

Scott Joplin, Django Reinhardt, Gene Harris e a.

Consulente musicale Domenico Bulla

Editing/mix Davide Terrile/Gli Artigiani Studio

Scenografie e attrezzi di scena Emiliano Pellisari

Grafica e video BATO

Da mercoledì 17 a domenica 21 febbraio

(sabato 20/2 ore 16,00 e ore 20,30)

Dall’autore di spettacoli raffinati e immaginifici, capace di sbalordire il grande pubblico con immagini strabilianti, arriva uno spettacolo inaspettato, dirompente, diverso dall’immaginario barocco, familiare ai fan di Emiliano Pellisari: un mondo allegro, ispirato alla fantasia del mondo pop, un gioiello del physical theatre. Comix nasce dalla fucina dell’Emiliano Pellisari Studio con le caratteristiche del nouveau cirque: l’atletismo circense si mescola alla poesia del teatro, all’armonia della danza, ai giochi della luce.

Dal mondo dei fumetti ecco dunque tante piccole storie fantastiche dove fisicità e comicità creano un mix di ilarità e divertimento. Uno spettacolo che nasce dalle suggestioni dei cartoni animati (Disney, La Pantera Rosa, Braccio di Ferro, Tin Tin, Tim Burton) e dall’arte grafica (Chagall, Keith Haring, Cavandoli e la sua “linea”),  in cui si realizzano i sogni eterni dell’uomo: volare nel cielo come gli uccelli, nuotare nel mare come i pesci, scomporre il corpo umano e farlo scomparire come un fantasma.

Comix è gioia in movimento, gesto atletico e divertimento a suon di jazz.

Lo stile di Pellisari è stato definito dal teatro francese “nouvelle magie et danse aérienne”. I suoi spettacoli, non riconducibili a un genere preciso, combinano la danza con l’arte scenotecnica e la fantasia. La sua carriera artistica è estremamente eclettica: è stato infatti autore teatrale, scrittore, ha fatto esperienza nel cinema come organizzatore, regista e sceneggiatore. Attualmente è scenografo, costumista, illusionista, regista teatrale, coreografo sui generis e, infine, produttore di se stesso. Tutti gli spettacoli prendono vita nel suo studio romano, uno spazio teatrale/atelier dove vengono sviluppate le macchine teatrali e le tecniche coreografiche.

Le Iniziative Culturali

SiciliaTeatro

Sebastiano Lo Monaco

PER NON MORIRE DI MAFIA

di Pietro Grasso

Versione scenica  Nicola Fano

Adattamento drammaturgico Margherita Rubino

Musiche Dario Arcidiacono

Scene GiacomoTringali

Costumi Cristina Darold

Regia Alessio Pizzech

Martedì 13 ottobre ore 20,30

Finché la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne, reagire. Il silenzio è l’ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano e la pericolosissima simbiosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi siamo destinati a pagarli duramente domani, con una mafia sempre più forte, con cittadini sempre meno liberi.                                                                            Pietro Grasso

                               

Il monologo vibrante di un uomo contro. Che mette la sua vita in prima linea per salvare la speranza di un futuro possibile.

La testimonianza umana e professionale, le riflessioni, gli interrogativi che l’ex Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, attuale Presidente del Senato, si pone nel suo libro Per non morire di mafia (scritto con Alberto la Volpe, Sperling & Kupfer, 2009) vengono proposti in versione teatrale in questo spettacolo fortemente voluto da Sebastiano Lo Monaco ed accolto con grande commozione ed ovazioni di pubblico al suo debutto al Festival dei Due Mondi di Spoleto 2010.

Se Falcone e Borsellino teorizzarono che per combattere la mafia è necessario conoscerla, il loro “erede”, a sua volta impegnato per più di trent’anni contro la criminalità organizzata, aggiunge che oggi per contrastare la mafia è indispensabile avere la percezione esatta della sua pericolosità, soprattutto nel tentativo di parlarne alle coscienze dei più giovani. E’ partendo da questi presupposti che l’uomo di teatro e il magistrato hanno condiviso la stessa necessità: restituire un’esperienza rendendola simbolica, elaborando un evento che si colloca nel rito collettivo dell’incontro tra il teatro e la società civile, dando vita ad un vero e proprio progetto/spettacolo contro il silenzio: per far parlare, discutere, reagire.

Uno spettacolo che trae il suo interesse dalla capacità di sollecitare domande, analisi e una maggiore consapevolezza negli spettatori. Il grido del personaggio in scena è rivolto alle coscienze: su di esse vuole suscitare una presa di posizione e l’assunzione di una speranza possibile che possa dare corpo ad un’utopia per le nuove generazioni. Un monologo quindi che riconduce il teatro alla sua funzione civile ed evocativa. Un teatro capace di disegnare gli uomini, di delineare esperienze di vita che possano divenire modelli. Un teatro che senza intellettualismi vuole dare un contributo al recupero di un senso della civiltà.

Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia®

Colpevole o Innocente?

a cura di

Elisa Greco

Un format che ha portato in scena protagonisti della Storia e della Politica: Giuseppe Garibaldi, Winston Churchill, Margaret Thatcher, Tony Blair, Artemisia Gentileschi, Erasmo da Rotterdam, Lucrezia Borgia, Francois Mitterrand, Helmut Kohl .  

A braccio, magistrati, avvocati, personaggi della società civile danno vita ad un dibattimento processuale intorno a un personaggio storico. Sarà Colpevole o Innocente? Al pubblico in sala spetterà il verdetto.

I nostri appuntamenti/SAVE THE DATE

Lunedì 19 ottobre ore 20,30

Napoleone Bonaparte: colpevole o innocente?

Lunedì 23 novembre ore 20,30

Ronald Reagan: colpevole o innocente?

Lunedì 14 dicembre ore 20,30

Marie Curie: colpevole o innocente?

PACTA . dei Teatri – ScienzaInScena

Tεatr0inMatεmatica

A cura di Maria Eugenia D’Aquino

Regia Valentina Colorni

Drammaturgia Riccardo Mini

Consulenza scientifica:

Alberto Colorni, Tullia Norando, Paola Magnaghi, Renato Betti – Politecnico di Milano

Franco Pastrone  – Università di Torino

Con Maria Eugenia D’Aquino,  Massimo Loreto, Riccardo Magherini

Annig Raimondi  Vladimir Todisco Grande

Musiche Maurizio Pisati

Scene e effetti sonori, riprese e grafica Ino Lucia, VAS di Davide Ganito

Virginio Levrio Carlotta Mercantini, Benedetta Mercantini, Enrico Targetti

Luci Fulvio Michelazzi

collaborazione ai costumi Sartoria NEGLIA – Milano

Graditissimo il ritorno per la stagione 2015/16 degli appuntamenti del Tεatr0inMatεmatica, l’originale iniziativa di PACTA . dei Teatri-Teatro Oscar nata nel 2002 da una felice intuizione di Maria Eugenia D’Aquino, attrice e direttrice artistica del progetto. Questo importante appuntamento del panorama teatrale italiano raccoglie ormai da diversi anni molti consensi dal pubblico e dalle principali istituzioni scientifiche. La chiave del successo è proprio la traduzione di concetti matematici, apparentemente astrusi, in personaggi e trame avvincenti, attraverso cui si svelano i retroscena che hanno tracciato, nel corso della storia, il percorso della conoscenza.

Nei tre giorni di programmazione – lunedì 9 novembre, lunedì 30 novembre e martedì 15 dicembre – sono previste due rappresentazioni al giorno, alle 11,30 e alle 15,00; i quattro titoli in cartellone sono stati scelti tra i più significativi e popolari del repertorio.

Come di consueto, al termine degli spettacoli i protagonisti e il consulente scientifico accoglieranno domande e commenti da parte degli spettatori.

Lunedì 9 novembre ore 11.30 e martedì 15 dicembre ore 15,00

I NUMERI PRIMI E LA CRITTOGRAFIA

La maggior parte di noi sa che cosa siano i numeri primi, pochi però conoscono la loro storia, le applicazioni che hanno nella vita di tutti i giorni e soprattutto il loro lato enigmatico.  Nello spettacolo, vengono sviscerati tutti gli aspetti più affascinanti e curiosi di questa famiglia di numeri particolari, considerati a ragione come i mattoni su cui si costruisce tutta la matematica, e le molteplici applicazioni che utilizziamo quotidianamente. Un treno corre veloce nella notte. Un controllore ci accompagna nel viaggio notturno, e un viaggiatore misterioso non vuole rivelare che cosa contenga la valigia dalla quale non si separa mai. I vagoni del treno sono altrettanti momenti di storia della matematica e della crittografia, dalla cifratura di Cesare al metodo RSA (quello che regola il nostro bancomat), basato proprio sull’enigma dei numeri primi.

Alla scena del vagone del treno si alterna la scena di un accampamento del nemico, in cui due sentinelle che attendono il passaggio del treno si intrattengono giocando con i numeri primi e approdano a interessanti scoperte…

Lunedì 9 novembre ore 15,00 e martedì 15 dicembre ore 11,30

PARALLELISMI: GEOMETRIE EUCLIDEE E NON

Euclide, un nome che incarna la Geometria. Un nome e un libro: Euclide e gli Elementi. Scritto nel 300 a.C., ancor oggi affascina e stupisce, fa discutere. Da qui nasce lo spettacolo delle geometrie. Il testo si articola in diversi atti unici che indagano le insospettabili analogie della geometria con il linguaggio teatrale: due killer in missione falliscono un attentato perché non considerano che il pianeta terra è uno spazio non euclideo; un vecchio scienziato e un giovane allievo alle prese con una scottante scoperta: uno sguardo alla storia e all’avvincente odissea del quinto postulato di Euclide; l’Amleto shakespeariano scopre, dietro il fantasma del padre, un messaggero giunto a rivelargli le differenze tra terza e quarta dimensione, tra vita letteraria e vita reale; la rilettura di un famoso racconto di fantascienza esplora le vertigini spazio-temporali dell’ ipercubo.

Lunedì 30 novembre ore 11,30

APPUNTAMENTO AL LIMITE – Il calcolo sublime

Il calcolo infinitesimale è una delle teorie che più ha arricchito la matematica moderna e determinato il progresso scientifico, in quanto è in grado di interpretare il continuo e il movimento. E’ davvero il calcolo sublime, e cioè, ciò che arriva sino alla soglia più alta. Newton e Leibnitz ne sono gli scopritori. Le origini però risalgono ai geometri greci dell’antichità, per poi evolversi nel concetto di numero sino alla sintesi tra geometria e algebra di Cartesio e, ancora, conquistare il concetto di funzione, superare lo scoglio dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, entrare d’un tratto nel concetto di limite. Lo spettacolo esplora questi temi in chiave teatrale, partendo appunto dall’idea di limite, inteso come non-luogo estremo verso cui tendiamo senza potervi giungere, nel quale la realtà che conosciamo cambia natura, e i rapporti si trasformano: una soglia proibita che conduce ad un mondo capovolto e magico dove, come nel teatro, tutto è finto, ma niente è falso. Nelle scene emergono poco a poco le relazioni che legano i personaggi, le dinamiche dei loro sentimenti, i mutamenti causati dal cambiamento di alcune condizioni. Si tratta della forma teatrale in cui si possono esprimere alcuni dei concetti fondamentali del calcolo infinitesimale quali funzione, continuità, derivata, sistemi dinamici e, sopra a tutti, il concetto di limite.

Lunedì 30 novembre ore 15,00

L’IRRAZIONALE LEGGEREZZA DEI NUMERI

Una morte misteriosa, un presunto naufragio: così scomparve Ippaso da Metaponto, colpevole di aver scalfito la perfetta razionalità del sistema pitagorico, divulgando il segreto dei numeri irrazionali.

Da qui parte lo spettacolo. Pitagora, pi greco, radice quadrata, sezione aurea: numeri e personaggi illustri ruotano intorno a una vicenda densa di mistero e di intrecci. I numeri contengono interruzioni, luoghi dove dovrebbe esserci qualcosa ma dove invece non c’è niente. Lo spettacolo si insinua proprio in questi spazi non misurabili facendo affiorare tracce di matematica e storia, senza tralasciare un’avvincente esplorazione nel mondo della musica, arte nella quale i pitagorici giocarono un ruolo fondamentale.

     al Carcano

laBarocca

Direttore Ruben Jais

Sabato 19 marzo ore 12,00                                                         

CHI HA PAURA DI VIVALDI?                       

Il Cimento dell’armonia e dell’inventione “Le Quattro Stagioni”

Sabato 9 aprile ore 12,00

CHI HA PAURA DI BACH?

Estratti da: Suite n. 3 Bwv 1068 in Re Maggiore,

Cantata 147 “Herz und Mund und Tat und Leben”,

Concerto Brandeburghese n. 3 Bwv 1048 in Sol Maggiore

Cantata 211 “Cantata del caffè”

Sabato 14 maggio ore 12,00

CHI HA PAURA DI HÄNDEL?

Estratti da: Musica per i reali fuochi d’artificio Hwv 351,

Messiah Hwv 56

“Chi ha paura di Vivaldi, Bach, Händel?”

Con questo titolo abbiamo voluto proporre al pubblico del Teatro Carcano tre concerti che intendono avvicinare alla musica classica anche coloro che, giovani e meno giovani, non hanno mai avuto occasione di entrare in contatto con questo incredibile mondo.

In ogni concerto verranno eseguiti i brani più famosi e conosciuti di ciascun autore in modo del tutto particolare: racconteremo le storie che hanno stimolato i compositori, smonteremo ogni brano, con esempi musicali suonati dall’orchestra stessa, e lo rimonteremo per ascoltarlo in modo del tutto nuovo.

Molti di questi  brani sono già “nelle orecchie” di tutti noi perché vengono utilizzati come colonne sonore di campagne pubblicitarie, di suonerie dei telefonini, di colonne sonore di film e serie televisive. Li renderemo vivi coinvolgendo il pubblico in un modo nuovo di ascoltare questi capolavori. I tre autori quasi coetanei (due, Bach e Händel, nati nel 1685) hanno composto capolavori del teatro musicale rimasti nella storia per il loro impatto emotivo e per la bellezza delle loro melodie. Sarà divertente scoprire i trucchi utilizzati per accattivarsi il pubblico della loro epoca e ben oltre.

Ruben Jais

       

Sono previste due tipologie di biglietti: una comprensiva di aperitivo/spuntino servito nel foyer del teatro al termine di ciascun concerto, e una che prevede solo la visione dello spettacolo.

CARCANO BAMBINI/RAGAZZI

FANTATEATRO

Regia Alessandra Bertuzzi

Scenografie Federico Zuntini

FantaTeatro nasce a Bologna nel 2004 dall’incontro di registi, pedagogisti, attori, ed educatori. Il profondo lavoro di ricerca indirizzato a trovare le strade e i linguaggi capaci di destare l’attenzione sia dei bambini che degli adulti, la contaminazione dei diversi linguaggi artistici (arte, musica, teatro di figura, lirica…) e la freschezza tipica del grande cinema di animazione, sono gli ingredienti che portano la compagnia ad imporsi a livello nazionale nell’ambito del teatro-ragazzi.

Nel 2010 FantaTeatro incontra la musica d’autore e in collaborazione con  Daniele Silvestri, Max Gazzè e Niccolò Fabi realizza il CD Fantafavole, andando a soddisfare la richiesta sempre più forte da parte di insegnanti e genitori di prodotti musicali per l’infanzia. Nel 2011 realizza il secondo CD, Un mondo fantastico. Ad oggi i due CD hanno venduto oltre 12.000 copie, solo nel circuito bolognese. Nel dicembre 2014 esce il terzo CD Insegui i tuoi sogni.

Nel 2012 FantaTeatro si apre anche all’esperienza editoriale, realizzando un libro di grande successo, L’orco puzza, una favola ecologica, e replica l’anno successivo con la Regina Carciofona, che affronta tematiche alimentari. A breve sarà in commercio un libro di cucina per bambini Le ricette della regina Carciofona che approfondisce il tema degli alimenti biologici.

La programmazione dedicata ai giovanissimi realizzata in collaborazione con FantaTeatro prevede ben sette appuntamenti – più gli Speciali Natale e Epifania – che spaziano dai titoli adatti ai piccoli della scuola dell’infanzia a proposte più “impegnative” di avvicinamento ai classici d’autore, rivolte al I grado delle secondarie.

GLI SPETTACOLI IN CARTELLONE PER LE SCUOLE

Venerdì 27 novembre ore 10.00 I TRE PORCELLINI

Una rivisitazione in chiave ecologica della celebre favola, con tre porcellini rispettosi dell’ambiente, un lupo tenero e vegetariano e tre casette riciclabili.

Fascia di età: 3-7

Venerdì 11 dicembre ore 10.00  IL CANTO DI NATALE

Lo spettacolo, liberamente ispirato al Canto di Natale di Charles Dickens, racconta la storia di Scrooge, uomo d’affari che pensa solo al successo, al denaro e al lavoro, a discapito della famiglia.

Scrooge non apprezza le cose quotidiane e non riesce a godere del tepore del Natale. La svolta della sua esistenza si ha proprio alla vigilia di Natale, quando rientrando a casa più arrabbiato del solito si trova di fronte tre fantasmi, che rappresentano il passato, il presente e il futuro. Questo incontro lo renderà più sensibile e in sintonia con gli altri.

Fascia di età: 6 – 11

Giovedì 21 gennaio ore 10.00 IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI

Il celebre romanzo scritto da Jules Verne viene portato in scena come film teatrale che incolla l’attenzione dei piccoli spettatori, facendo loro vivere un’avventura mozzafiato.

Fascia di età 6 – 11

Mercoledì 10 febbraio ore 10.00 SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Rigorosamente fedele al testo di Shakespeare, l’opera è stata ridotta e parafrasata, mantenendo però intatta l’intreccio legato agli innamorati e la poesia del testo. Ricco di spunti comici e nel contempo di dolcezza, il Sogno è un’opera che parla di amore e del modo in cui gli uomini lo bramano e si affannano per averlo, dell’innamoramento senza spiegazioni, che causa sofferenza ma allo stesso tempo dona felicità.

Fascia di età: 11 – 14

Venerdì 26 febbraio ore 10.00 IL MALATO IMMAGINARIO

La divertente opera di Molière viene ridotta e adattata per un pubblico di ragazzi. Una serie di spunti comici e personaggi esilaranti costellano questo spettacolo, il cui testo, riproposto fedelmente, lascia lo spettatore appagato e divertito. Fascia di età 11 – 14

Giovedì 10 marzo ore 10.00 IL FANTASMA DI CANTERVILLE

Lo spettacolo, tratto dall’omonima opera di Oscar Wilde, vede in scena undici attori e un’ infinità di effetti speciali, è travolgente e nello stesso tempo poetico.

Fascia di età: 9 – 14

Venerdì 15 aprile ore 10.00 IL LIBRO DELLA GIUNGLA

Il libro della giungla di Rudyard Kipling è tra i romanzi per ragazzi più amati. Fantateatro ne fa una trasposizione fedele e poetica, coinvolgente per bambini di tutte le età ma anche per i loro genitori, grazie alla presenza in scena di percussionisti che suonano dal vivo. Fascia di età 3 – 7

SPECIALE NATALE – LA CASA DI BABBO NATALE

Mercoledì 23, giovedì 24, sabato 26, domenica 27 dicembre ore 17.00

E’ uno show musicale per tutta la famiglia, un’ora e mezza di grande divertimento: protagonista Babbo Natale e i suoi elfi.

Sulla scena si alterneranno attori, ballerini, cantanti e acrobati in uno spettacolo imponente che coinvolge il pubblico in una festa collettiva. La musica eseguita dal vivo fa da padrona di casa e regala grandi emozioni. Le musiche dello spettacolo, tratte dai CD prodotti per FantaTeatro Le fantafavole, Un mondo fantastico e Insegui i tuoi sogni editi da Altomusic, sono scritte e interpretate da grandi musicisti italiani come Daniele Silvestri, Max Gazzè e Niccolò Fabi. Eleganti e maestosi sono i balletti creati dal coreografo Daniele Palumbo, capace di dipingere con i movimenti gli ambienti fantastici dello spettacolo.

SPECIALE EPIFANIA – FANTAFAVOLE SHOW- IMPREVISTI AL CASTELLO

Lunedì 4, martedì 5, mercoledì 6 gennaio ore 17.00

Ancora uno show musicale che vede il pubblico delle famiglie protagonista dall’inizio alla fine grazie alle coinvolgenti e divertentissime animazioni musicali.

Un’ora e tre quarti di spassoso divertimento nei quali i personaggi delle fiabe tradizionali si mescolano a quelli originali e ormai conosciuti di FantaTeatro. Tra i protagonisti spiccano il Cavalier Serraturo, prode paladino amante di serrature e lucchetti, l’Orco Puzza, il grande inquinator del mondo, e la Regina Carciofona, amante delle  verdure. Sul palco gli attori di FantaTeatro: Umberto Fiorelli, Tommaso Fortunato, Marco Mandrioli, MonaLisa Verhoven,  che spiccano per il loro talento e la grande energia.

ABBONAMENTO A POSTO FISSO A 10 SPETTACOLI      Per chi rinnova

o acquista entro il 29/7

POLTRONISSIMA

● Intero                    € 250,00        € 240,00

● Ridotto over 65 residenti fuori Milano,

gruppi, cral, biblioteche            € 190,00        € 180,00

● Ridotto over 65 residenti a Milano,

studenti, under 26 e insegnanti        € 150,00        € 140,00

L’abbonamento comprende: Il mio nome è Nessuno L’ULISSE – QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO IL GRANDE DITTATORE – DUE DONNE CHE BALLANO – I SUOCERI ALBANESI – UNO SGUARDO DAL PONTE MATTI DA SLEGARE – LA MANDRAGOLA – ARANCIA MECCANICA – LISISTRATA

ABBONAMENTO A POSTO LIBERO A 10, 9 oppure  6 SPETTACOLI A SCELTA *

POLTRONISSIMA        10 spett.    9 spett.        6 spett.

● Intero            € 280,00        € 252,00        € 180,00

● Ridotto over 65

 residenti fuori Milano,

gruppi, cral, biblioteche     € 210,00    € 189,00        € 132,00

● Ridotto over 65

 residenti a Milano, studenti,

under 26  e insegnanti    € 160,00        € 144,00        €   99,00

Novità – ABBONAMENTO CONTEMPORANEO A POSTO LIBERO A 5 SPETTACOLI

L’abbonamento comprende: QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO – IL GRANDE DITTATORE

 DUE DONNE CHE BALLANO – UNO SGUARDO DAL PONTE – ARANCIA MECCANICA

Novità – ABBONAMENTO DANZA A POSTO LIBERO A 5 SPETTACOLI

L’abbonamento comprende: MARA GALEAZZI & FRIENDS – HUBBARD STREET 2 – COMIX – DARE

 IL LAGO DEI CIGNI ovvero Il Canto

POLTRONISSIMA                       

● Intero                    € 112,50           

● Ridotto over 65

 residenti fuori Milano,

gruppi, cral, biblioteche             € 82,50           

● Ridotto over 65

 residenti a Milano,

studenti, under 26  e insegnanti        € 62,50       

   

ABBONAMENTO A POSTO LIBERO A 5 SPETTACOLI A SCELTA PER STUDENTI E INSEGNANTI *

POLTRONISSIMA  studenti         € 65,00   

POLTRONISSIMA insegnanti        € 85,00   

TESSERA A SCALARE A 4 SPETTACOLI IN POLTRONISSIMA                   

Valida per:                                    

● 4 spettacoli per 1 spettatore

●oppure 2 spettacoli per 2 spettatori

●oppure 1 spettacolo per 4 spettatori    € 124,00

*Gli abbonamenti non sono utilizzabili per le rappresentazioni del 31 dicembre, le Iniziative Culturali e FantaTeatro. Tutte le riduzioni per studenti sono applicabili entro il compimento del ventiseiesimo anno di età.

POLTRONISSIMA                            PREZZI DEI BIGLIETTI

Intero                        € 34,00

Ridotto over 65 residenti fuori Milano,

gruppi, cral, biblioteche, insegnanti        € 22,00

Ridotto over 65 residenti a Milano        € 18,00

Ridotto studenti e under 26             € 15,00

POLTRONA/BALCONATA

Intero                        € 25,00

Ridotto over 65 residenti fuori Milano,

gruppi, cral, biblioteche, insegnanti        € 17,00

Ridotto over 65 residenti a Milano        € 14,50

Ridotto studenti e under 26             € 13,50

PER NON MORIRE DI MAFIA (13 ottobre ore 20,30)

Posto unico intero                € 18,00

Ridotto over 65, gruppi organizzati, insegnanti     € 15,00

Ridotto studenti,  under 26 e abbonati 15/16    € 13,50

COLPEVOLE O INNOCENTE?

Posto unico numerato                € 10,00

laBarocca “CHI HA PAURA DI VIVALDI, BACH, HÄNDEL?”

Posto unico  numerato adulti        € 15,00     con aperitivo € 20,00   

Posto unico numerato bambini        € 7,50    con spuntino € 10,00

FANTATEATRO – Speciali Natale e Epifania

Poltronissima intero                € 22,00

Ridotto over 65                 € 18,00

Ridotto studenti e under 26             € 15,00

Poltrona/Balconata intero            € 17,00

Ridotto over 65                    € 14,50

Ridotto studenti e under 26            € 13,50

PREZZI 31 DICEMBRE                             Compresi brindisi e petit buffet

POLTRONISSIMA        ore 19,30    ore 22,45

Intero                € 60,00        € 100,00

Ridotto over 65 e under 26     € 50,00        €    85,00

POLTRONA/BALCONATA

Intero                € 50,00        €    85,00

Ridotto over 65 e under 26    € 44,00        €    75,00

ORARI BOTTEGHINO Fino al 29 luglio da lunedì a sabato 10 – 18,30  (domenica chiuso). Dall’1 al 27 settembre

da lunedì a sabato 10 – 18,30 (domenica chiuso). Dal 29 settembre fino a fine stagione lunedì 10 – 18,30; da martedì a sabato 10 -20; venerdì 10 – 19; domenica 14 – 18,30

Nei giorni in cui non verrà effettuata la replica serale il botteghino chiuderà alle ore 18,30.

Giornate di chiusura per festività 25 dicembre; 26, 27, 28 marzo.

I biglietti possono essere acquistati:

al botteghino del Teatro – corso di Porta Romana, 63 – Tel. 02 55181377- 02 55181362

on-line  www.vivaticket.it – www.ticketone.it- www.happyticket.it – www.geticket.it – www.bookingshow.com

Orari degli spettacoli (salvo diverse indicazioni)

martedì, mercoledì, giovedì, sabato ore 20,30 – NOVITA’: venerdì ore 19,30 – domenica ore 16,00 – lunedì riposo

10 ottobre ore 16 e ore 20,30 – 23, 24, 26, 27 dicembre ore 17 – 31 dicembre ore 19,30 e ore 22,45

1 gennaio ore 17-  4, 5, 6 gennaio ore 17 – 9 gennaio ore 16 e ore 20,30- 20 febbraio ore 16,00 e ore 20,30

SPECIALE SCUOLA: STUDENTI e INSEGNANTI

ABBONAMENTO A POSTO LIBERO IN POLTRONISSIMA A 5 SPETTACOLI A SCELTA *

 Studenti             € 65,00   

 Insegnanti            € 85,00   

Non utilizzabile per le rappresentazioni del 31 dicembre

CALENDARIO DELLE RECITE PER LE SCUOLE

PER NON MORIRE DI MAFIA (Medie Inferiori e Superiori)

Mercoledì 21 ottobre ore 10,30

Il mio nome è Nessuno -L’ULISSE (Medie Inferiori e Superiori)

Venerdì 23 ottobre ore 10,30

Tεatr0inMatεmatica (Medie Inferiori e Superiori)

       Lunedì 9 novembre ore 11,30 e martedì 15 dicembre ore 15,00

I NUMERI PRIMI E LA CRITTOGRAFIA

       Lunedì 9 novembre ore 15,00 e martedì 15 dicembre ore 11,30

PARALLELISMI: GEOMETRIE EUCLIDEE E NON

QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO (Medie Superiori)

    Mercoledì 11 novembre ore 10,30

CARAVAGGIO (Medie Superiori)

Giovedì 19 e venerdì 20 novembre ore 10,30

FANTATEATRO – I tre porcellini (3-7 anni) ◊

    Venerdì 27 novembre ore 10,00

Tεatr0inMatεmatica (Medie Inferiori e Superiori)

    Lunedì 30 novembre ore 11,30

APPUNTAMENTO AL LIMITE : IL CALCOLO SUBLIME

    Lunedì 30 novembre ore 15,00

L’IRRAZIONALE LEGGEREZZA DEI NUMERI

IL GRANDE DITTATORE (Medie Superiori)

    Mercoledì 2 dicembre ore 10,30

FANTATEATRO – Il canto di Natale (6-11 anni) ◊

    Venerdì 11 dicembre ore 10,00

FANTATEATRO – Il giro del mondo in 80 giorni (6-11 anni) ◊

Giovedì 21 gennaio ore 10

UNO SGUARDO DAL PONTE (Medie Superiori)

Martedì 9 febbraio ore 10,30

FANTATEATRO – Sogno di una notte di mezza estate (11-14 anni) □

Mercoledì 10 febbraio ore 10,00

COMIX (Medie Inferiori e Superiori)

Venerdì  19 febbraio ore 10,30

FANTATEATRO – Il malato immaginario (11-14 anni) □

Venerdì 26 febbraio ore 10,00

FANTATEATRO – Il fantasma di Canterville (9-14 anni) □

Giovedì 10 marzo ore 10,00

LA MANDRAGOLA (Medie Inferiori e Superiori)

Mercoledì 6 e venerdì 8 aprile ore 10,30

FANTATEATRO – Il libro della giungla (3-7 anni) ◊

Venerdì 15 aprile ore 10,00

ARANCIA MECCANICA (Medie Superiori)

Mercoledì 20 aprile ore 10,30

LISISTRATA (Medie Inferiori e Superiori)

Venerdì 29 aprile e  mercoledì 4 maggio ore 10,30

PREZZI DEI BIGLIETTI

Posto unico adulti                        € 15,00

Posto unico studenti e over 65                € 11,50

FANTATEATRO ◊                        € 8,00

FANTATEATRO □                        € 10,00

Per i gruppi di studenti è prevista una gratuità per l’insegnante accompagnatore ogni 15 paganti.

Ingresso gratuito per portatore di handicap non deambulante.

Ufficio Promozione del Teatro Carcano per gruppi, insegnanti e studenti

corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano

Tel. 02 55181377 – 02 55181362 – fax 02 55181355

gruppi@teatrocarcano.com

www.teatrocarcano.com

Orario fino al 29 luglio e dall’1 settembre fino a fine stagione

da lunedì a venerdì ore 10,00-18,30 (sabato e domenica chiuso)