EXPO MILANO 2015 UNA SECONDA OPPORTUNITA’ PER I DETENUTI IN LOMBARDIA @Expo2015

Foto Credits: Expo 2015 / Daniele Mascolo

Soimosan, Pietro, Sandar. Sono dei giovani trentenni che lavorano al servizio di accoglienza ad Expo Milano 2015. In comune hanno il sorriso e una luce particolare negli occhi, quella di chi sta lavorando con gli altri, in mezzo agli altri, per gli altri. Ma soprattutto in comune hanno una storia segnata dall’ingresso negli istituti penitenziari della Lombardia.
“Quello che questi ragazzi ci  dimostrano con la loro presenza  attiva qui nel sito espositivo è che nei momenti di crisi si può venirne fuori”. E’ sicuramente questa la frase più emblematica di Luigi Palmiero, funzionario del Ministero della Giustizia, che nei sei mesi dell’Esposizione Universale seguirà il progetto con cui cento detenuti, di cui otto donne  in  diverse postazioni a partire dai tornelli di accesso, saranno impegnati ad assistere i visitatori. Dalle informazioni alla mediazione linguistica, ogni giorno sarà dedicato a mettere in atto un percorso di reingresso graduale nella società.
“Il criterio con il quale abbiamo scelto ogni singola persona di questo gruppo è  stata la dedizione  al miglioramento, proprio e degli altri, all’interno dell’istituto penitenziario – ha sottolineato Palmiero – e chi sta lavorando qui è fortemente motivato a fare ancora meglio”.
La multiculturalità di questa squadra di lavoro è un elemento fondamentale in questo luogo dove si incontrano  140 Paesi e la conoscenza di più lingue è sicuramente un ottimo strumento per rispondere ai piccoli e grandi quesiti  che possono arrivare dalle migliaia di persone che ogni giorno varcano la soglia dell’Esposizione Universale.
“Le persone non cambiano – dice Pietro – ma sicuramente possono migliorare ed essere qui ci offre l’opportunità di diventare persone migliori e guardare diversamente al futuro”.

Milano, 6 maggio 2015