Prorogata al 18 aprile la mostra sulla storia della medicina

Dioscoride-De Materia Medica – sec.VI

Visto il grande consenso di pubblico e le numerose richieste, la mostra “De humani corporis fabrica: Testi e immagini di medicina dal VI al XVIII secolo” è prorogata fino al 18 aprile. Orari: lunedì-venerdì 9:00-17:30, sabato 9:00-13:00. Ingresso libero.

Con questa mostra di antichi codici, la Biblioteca Nazionale di Napoli rende omaggio alla storia della medicina, nata nella cultura del bacino del Mediterraneo, crocevia di civiltà e progresso scientifico.

L’esposizione si apre con testimonianze eccezionali della nascita della scienza medica: la splendida edizione veneziana, in greco, dell’opera completa di Ippocrate, pubblicata un anno dopo l’editio princeps in lingua latina, stampata a Roma nel 1525; l’importante contributo dell’antica botanica con le opere di Teofrasto e, soprattutto, il celebre “Dioscoride napoletano”, uno splendido erbario illustrato risalente al VI-VII secolo.

Del XIV secolo è invece il manoscritto riccamente miniato contenente il commento di Galeno agli Aforismi di Ippocrate, in cui il medico è raffigurato sia nell’atto di curare un malato sia come docente.

La mostra rientra nella rassegna culturale “Segni: arte, cura e pensiero”, ideata e organizzata dalla Fondazione Premio Napoli e dall’Istituto SDN di Ricerca e Diagnostica. L’obiettivo è confrontare e integrare contributi scientifici e saperi diversi, documentando le principali tappe dell’arte medica in quattro sezioni espositive: dalle pratiche arcaiche dei medici stregoni all’affermazione dell’insegnamento ippocratico, dalle credenze medievali ai progressi della Scuola medica salernitana, punto d’incontro tra le culture scientifiche ebraica, araba e greca, fino alle grandi innovazioni del Cinquecento e del Seicento, quando la sperimentazione trovò spazio nelle nuove Accademie scientifiche. Il percorso culmina nel XVIII secolo, quando la scienza medica si avvalse di nuove tecniche di osservazione e metodologie moderne.

Per testimoniare oltre dieci secoli di storia, sono stati selezionati alcuni dei materiali più preziosi conservati presso la Biblioteca. Tra questi, gli erbari maguntini del 1484 e del 1485 e l’Hortus sanitatis del 1491, in lingua latina. La Biblioteca Nazionale possiede un raro esemplare di quest’ultimo, arricchito da xilografie acquerellate che illustrano non solo le piante, ma anche le loro proprietà e caratteristiche.

La rappresentazione del corpo umano trova i suoi riferimenti fondamentali, prima di Vesalio, nelle tavole del “Fasciculo sanitatis” di Johannes de Ketham, considerato il più importante prontuario medico del XV secolo. Le tavole, pubblicate per la prima volta a Venezia nel 1491, sono ritenute essenziali per la storia della rappresentazione anatomica.

Un altro pezzo significativo è un codice attribuito a Johannes van Heeck, proveniente dalla Biblioteca dei principi Albani, che raccoglieva manoscritti degli accademici lincei. Questo codice è accompagnato da un ricco apparato iconografico, con dettagliate raffigurazioni anatomiche del corpo umano, incluso il cranio e una minuziosa riproduzione dell’occhio.

In mostra sono presenti ulteriori preziose testimonianze del ruolo di Napoli nella cultura scientifica, a partire dall’Accademia degli Investiganti, fondata nel 1649 dal medico Tommaso Cornelio, fino al XVIII secolo. Durante questo periodo, medici-filosofi interagirono con le grandi istituzioni universitarie e accademiche di Londra e Parigi. Tra i documenti conservati nella Biblioteca vi sono preziosi materiali a stampa e manoscritti, come i taccuini medici di Domenico Cirillo, sopravvissuti alle tragedie del 1799, e le lezioni universitarie, consulti clinici e corrispondenze di Domenico Cotugno, che segnano il passaggio alla medicina moderna.

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