laVERDI: MOSTRA PIERO GIUNNI ALL’AUDITORIUM DI MILANO

PIERO GIUNNI – biografia

Piero Giunni nasce a Villa Cortese (Milano) l’8 dicembre 1912 da una famiglia numerosa, in cui il padre si occupava da “naif” di pittura e di musica. Lascia gli studi giovanissimo, insofferente alla disciplina, perché vuole fare il pittore e, appena adolescente, lavora arrampicato sui ponti con decoratori di chiese, come Mario Grandi. Diversi anni più tardi frequenta l’Accademia di Brera avendo per compagni Morlotti, Cassinari, Chighine, Francese, Bergolli, Peverelli, Dova e altri appassionati e valenti artisti alle scuole di Achille Funi, di Aldo Carpi e Carlo Carrà. Negli anni ’40, a seguito della chiusura di Brera per la guerra,  va a Venezia, dove conosce in quella Accademia Gina Maffei che diverrà da lì a un paio d’anni sua moglie. Comincia i lunghi soggiorni in villaggi sperduti sulle montagne del Trentino, tra Màlgolo in Val di Non e Bondone in Val Giudicarie. E’ del 1949 la sua prima personale alla Galleria Annunciata in Milano, con presentazione di Leonardo Borgese e Ugo Nebbia. Fra le numerose mostre personali ordinate in varie città italiane vanno segnalate: alla Bergamini dal 1970 al 1979, alla Ponte Rosso negli anni 1979, 1981, 1985, 1987 e 1995, alla Permanente nel 1990 e nella vicina Svizzera alla Matasci di Tenero nel 1980, alla Colomba di Lugano nel 1986 e nel 1988. La sua presenza nel panorama dell’arte italiana contemporanea assume rilevanza con la partecipazione alle più importanti manifestazioni nazionali. Ricordiamo: alla Quadriennale di Roma nel 1951 (dove Roberto Longhi nota un suo dipinto) e nel1959, alla Biennale di Venezia nel 1956 e nel 1958. Nel 1956 alla Mostra dei premiati alla XXVIII Biennale di Venezia a Messina, negli anni 1955, 1959 e 1968 alla Quadriennale di Torino, nel 1958 al Premio Marzotto, nel 1973 alla Villa Reale di Monza-Pittura in Lombardia 1945/1973. Della sua opera si sono interessati i nomi più autorevoli della critica d’arte. Un’ampia antologia dei loro scritti è stata raccolta con documenti e riproduzioni nella monografia curata da Elda Fezzi pubblicata dall’Editrice Panda nel 1976, nel “Quaderno della Linea Ponte Rosso” presentato da Alberico Sala nel 1987 e nel catalogo della mostra alla Permanente di Milano nel 1990 curata da Gianfranco Bruno.
Giunni si è spento a Bondone il 30 agosto del 2000.

Scrive di lui padre Enzo Bianchi <<…L’elemento principale della realtà che Giunni reinterpreta è la natura. Il colore pastoso non è solo semplice materia, ma natura vivente.
Un equilibrio precario quello tra materia, gesto e natura. Richiede molta attenzione, finezza nello sguardo, per non cedere all’essenzialità dell’informale e non eccedere nella minuzia della natura. L’occhio e la mano sapienti di Giunni hanno saputo ben bilanciare questi due elementi, creando uno stile personale accurato e unico…>>.