Concerti Discovery, in programma martedì 17 febbraio (ore 20.30) all’Auditorium di Milano in largo Mahler

Rivolta Renato –  direttore

IL RITORNO DEI DISCOVERY
Alla scoperta dei grandi (e piccoli)
segreti della musica
Il sogno infranto dell’Austria Felix

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Renato Rivolta

Secondo appuntamento per la rassegna Discovery, che torna all’Auditorium di Milano – la casa della musica – dopo dieci anni. E questo nuovo incontro musicale, in calendario martedì 17 febbraio (ore 20.30), ha tutte le carte in regola per  dimostrarsi coinvolgente sotto il profilo puramente e musicale quanto significativo sotto quello storico.
L’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, condotta per l’occasione dal maestro Renato Rivolta, accompagnerà lo spettatore in un mondo affascinante quanto ormai irrimediabilmente lontano, che ha segnato un’epoca – certamente irripetibile – e creato un mito. Il mito dell’Austria Felix, che ha fatto dell’Impero asburgico, fino all’iniziop del secolo scorso, il centro del mondo, non solo geograficamente inteso, per poi irrimediabilmente cadere nell’oblio e lasciare velocemente quanto rumorosamente spazio al corso della Storia.
Un affresco a tinte forti, lungo un percorso musicale che divents culturale a tutto tondo, attraverso pagine di Mahler, Schoenberg, Schubert, Korngold, per “raccontarci” il senso di un mondo destinato a trasformarsi in mito.
(Biglietti: euro 15,00/9,00. Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio),  orari apertura: lun – ven  ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00, tel. 02.83389.334  www.laverdi.org).

Programma​
Gustav Mahler Blumine, movimento sinfonico (1883-1888)
Arnold Schoenberg Kammersymphonie II op.38 (1906-1940)
Franz Schubert/Anton Webern Deutsche Tänze D820
(comp. 1824 – arr. 1931) 
Erich Korngold Suite aus Shakepeare  “Viel Lärmen Um Nichts” op 11 (1918)

La parola al direttore Renato Rivolta per una breve quanto esaustiva introduzione al concerto:

Scrive Stefan Zweig, nel suo libro “Il Mondo di Ieri”: Il tempo in cui son cresciuto fu l’età d’oro della sicurezza(…)Tale fede in un «progresso» ininterrotto ed incoercibile ebbe per quell’età la forza di una religione (…) ma noi che nel nuovo secolo abbiamo imparato a non lasciarci più sorprendere da alcuno scoppio di bestialità collettiva, noi che dal domani aspettiamo ancor più atroci eventi che dall’ieri, siamo ben più scettici circa la perfettibilità morale degli uomini. Noi fummo costretti a dar ragione a Freud, allorché egli riconobbe nella nostra cultura e nella nostra civiltà solamente un sottile diaframma, che ad ogni momento può essere sfondato dagli impulsi distruttivi del mondo sotterraneo (…). Oggi, dopo che la grande bufera lo ha frantumato, sappiamo definitivamente che quel mondo della sicurezza è stato un castello di sogni.
Due brevi opere di Mahler e di Schubert, numi tutelari e universali della viennesità musicale, sono in questo concerto la dorata e commossa cornice del confronto analitico e parallelo che svolgeremo tra altri due compositori, Arnold Schoenberg e Erich Wolfgang Korngold, entrambi figli di quella stessa città, nati nella età dell’oro della sicurezza evocata da Zweig e poi, ciascuno a suo modo, interprete della krisis e del tramonto di una certa civiltà mitteleuropea che sembrava destinata a essere rappresentata per sempre dall’impero austro-ungarico.
Schoenberg e Korngold si consideravano eredi e continuatori della tradizione musicale europea, che rivendicavano come humus comune, al di là delle divisioni estetiche. Le loro vite corsero parallele, anche nel comune destino da emigrati negli Stati Uniti dal 1933/34, ma le loro carriere ed esiti artistici risultarono alla fine opposti: l’uno fu il controverso e discusso capofila della Nuova Musica, le cui invenzioni non hanno ancora smesso di influenzare le avanguardie di oggi; l’altro seppe interpretare e rinnovare la tradizione con minore radicalità di linguaggio, ma divenne a sua volta un capofila e un modello ancora oggi imitato nell’applicare la musica alla nuova arte popolare del cinema hollywodiano.
Tra tonalità e serialismo, tra avanguardia e conservazione, il dibattito continua ai giorni nostri, a un secolo e più di distanza.

I nuovi Discovery
Dalla nascita, nel 1993, laVerdi ha creduto che, al di là dell’attività concertistica, fosse parte della propria ragion d’essere il rapporto divulgativo ed educativo nei confronti del proprio pubblico e dei propri appassionati sostenitori. All’interno di questo solco erano nati i Discovery Concerts: appuntamenti nei quali i direttori proponevano agli ascoltatori un’analisi puntuale di brani sinfonici – dal classicismo al novecento storico – dapprima destrutturati con esempi musicali a sostegno delle spiegazioni e in seguito eseguiti in modo integrale.
Sulla scia del successo di quella iniziativa, laVerdi torna dopo dieci anni a riproporre – in chiave aggiornata e attuale – una nuova stagione di Discovery: cinque concerti da gennaio a dicembre 2015 strutturati come un percorso di avvicinamento alla musica dei secoli XX e XXI. Ciascun prevede l’esecuzione di un repertorio mirato alla comprensione di un autore prescelto o di una scuola di pensiero compositivo.
Si succederanno cinque direttori, versati nell’esecuzione del repertorio contemporaneo, per proporci visioni e letture interpretative degli autori che hanno plasmato l’evoluzione del linguaggio musicale a noi più vicino.

Biografie
Renato Rivolta direttore. Ha seguito studi filosofici, oltre a quelli musicali al  Conservatorio di  Milano, proseguendo poi con Sandòr Végh per la musica da camera e Peter Eötvös per la direzione. Giovanissimo, ha fatto parte delle migliori orchestre italiane suonando con direttori quali Abbado, Maazel, Ozawa, Muti, Bernstein, Giulini. Contemporaneamente ha svolto una  intensissima attività  cameristica e solistica in tutta Europa e in America. Ha successivamente lasciato l’orchestra per dedicarsi alla direzione.
Dal ’92 al ’97 è stato direttore dell’ensemble Nuove Sincronie di Milano, con il quale ha eseguito centinaia di prime esecuzioni, partecipato a festival internazionali e registrato numerosi cd. Dal ‘96 al ’98, vinto il  concorso internazionale (Pierre Boulez presidente dela giuria), é stato Direttore Assistente presso l’Ensemble InterContemporain di Parigi, dove ha lavorato con lo stesso Boulez e i più grandi direttori e compositori di oggi, e ha diretto concerti in Francia e in Europa. E’ finora l’unico italiano a essere stato membro del prestigioso Ensemble.
Dal 2000 al 2004 è  stato direttore invitato dell’orchestra da camera Musica Nova di Tel Aviv, costituita da membri della Israel Philarmonic Orchestra.
Nel 2000 é stato  chiamato da Piero Farulli a collaborare con l’OGI/Orchestra Giovanile Italiana presso la Scuola di Musica di Fiesole, con la quale ha fino ad oggi diretto decine di concerti dai repertori più diversi.
Dal 2008 collabora con ensemble e orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala. Dal 2009 al 2011 é stato direttore musicale dell’ Orchestra Sinfonica della Valle d’Aosta. Ha diretto orchestre quali Philarmonique de Radio France, National de Porto, National de Lyon, Norddeutscher Rundfunk, Tokyo Sinfonietta, del Grand Théatre de Bordeaux, della Radio Nationale Polacca, Sinfonia Varsovia, Gulbenkian di Lisbona, Orchestra del Teatro Petruzzelli, Orchestra della Toscana, e tutti i più importanti Ensembles europei. In Italia è  stato  ospite delle più prestigiose istituzioni concertistiche. Ha collaborato con tutti i compositori attuali: da Pierre Boulez a György Ligeti a Karheinz Stockhausen a Gérard Grisey, agli italiani Francesconi, Manzoni, Sciarrino, Vacchi, e con solisti quali Kim Kashkashian, Tabea Zimmermann, Enrico Bronzi, Gabriele Cassone, Mario Caroli, Alda Caiello, Anita Rachesvili, Nicholas Hodges, Andrea Lucchesini. Ha collaborato con il Conservatorio di Parigi (CNSMDP) per masterclass e concerti con le sue orchestre. Insegna Direzione d’orchestra  presso la Scuola Civica di Milano “Claudio Abbado”.
Il repertorio di Renato Rivolta é vasto e diversificato, e la sua curiosità lo conduce a tracciare itinerari singolari e inediti: dalle polifonie del XV Secolo alle più avventurose sperimentazioni contemporanee, passando per la grande letteratura classica e romantica. Tiene il blog “Musica, Società, Mercato” http://renatorivolta.blogspot.it/