CLEOPATRA di GIANNI GUARDIGLI con DANIELA GIOVANETTI, in scena alla Sala Bartoli dal 10 al 12 febbraio #triesteventi

“La Cleopatra shakespeariana rivive in una donna d’oggi, nell’interessante
monologo di Gianni Guardigli, premiato autore contemporaneo, che per la
prima volta viene rappresentato al Teatro Stabile regionale. Il ruolo del titolo
sarà di Daniela Giovanetti, diretta da Francesco Branchetti. Repliche per il
cartellone altripercorsi dal 10 al 12 febbraio alla Sala Bartoli”.
Può una donna umile e contemporanea, portare in sé il destino tragico di una grande regina del
passato e sentire l’incombere di questo fato proprio come accadeva all’eroina?
Ce ne darà prova Daniela Giovanetti, che il pubblico dello Stabile ha apprezzato in notevoli prove
d’attrice – una fra tutte, Lei dunque capirà di Claudio Magris – e che in questo nuovo testo di
Gianni Guardigli vestirà la sua bella dizione di coloriture romagnole per entrare nei panni di una
Cleopatra d’oggi, alle prese con la quotidianità della provincia italiana, ma anche con il sentimento
per un Antonio – che qui si chiama Mounir ed è un valoroso comandante fuggito dalla guerra che
insanguina la Siria – e intenzionato a riprendere la propria strada in patria.
Cleopatra monologo di Gianni Guardigli, per la regia di Francesco Branchetti, con Daniela
Giovanetti, va in scena da martedì 10 a giovedì 12 febbraio alla Sala Bartoli per il cartellone
altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Come in una partitura musicale, con accenti e toni diversi scorrono parallele, s’intersecano ed
emergono una sull’altra a momenti, la verissima e umana storia della Cleopatra attuale e la raffinata
e poetica tragedia shakespeariana, nella bella architettura drammaturgica di Gianni Guardigli. E
naturalmente anche il linguaggio cambia: quotidiano, popolare per la vicenda attuale, e invece
elegante o lirico per i momenti in cui la tragedia originale è citata…
«Nel mio monologo – spiega l’autore – la regina si trasforma in una donna di oggi, ovviamente
inconsapevole di portare in sé la tragedia del personaggio storico e impegnata in un disperato
tentativo di trovare un suo leggibile ruolo in questo mondo dolente che assiste ala passaggio fra due
epoche. Questo cambiamento porta inevitabilmente con sé una gravissima crisi che implica fame,
distruzione, e dolori lancinanti, sgretolamenti di certezze e modi di vita, disperazione dovuta alla
fame provocata dalla crisi economica che ha coinvolto l’intero mondo occidentale. Questa

Cleopatra è convinta di lottare per il suo privato, il suo orticello, e assomiglia a molte nostre
ipotetiche vicine di casa, ma la metafora si annida proprio dietro le piccole vicende del suo
quotidiano. Forse Cleopatra è il grottesco rovesciamento del fin troppo annunciato “scontro di
civiltà” fra occidente e oriente».
Gianni Guardigli, è un autore molto interessante che lavora in Italia e all’estero: i primi successi
negli anni Novanta con la Trilogia tedesca, composta da Parole scritte in cartolina (testo vincitore
del Premio Anticoli Corrado nel 1991), Erinnerung (1995) e Sotto Berlino (1997), una fotografia
d’epoca sugli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale: l’autore vi racconta la Germania quasi
come metafora del mondo. La stessa umanità disperata e grottesca è protagonista dei dieci
monologhi di Über-flussige Frauen (vincitore del Premio Rosso di San Secondo nel 1998).
Con Le luci di Algeri (primo lavoro scritto in versi) nel 2000 vince il Premio Flaiano. Ispirandosi a
un fatto di cronaca, il terribile massacro avvenuto in Algeria durante il Ramadan, Guardigli tesse un
incontro tra culture.
Scrive poi Davanti e dietro lo specchio (2001), Una canzone a tre tempi con Tiziana Bagatella,
Cielo tagliato, L’infanta e le altre (2004); Faust a Hiroshima scritto con Imogen Kusch, una
riflessione sull’insanabile conflitto tra etica e scienza. Lo spettacolo, diretto dalla stessa Kusch, è
patrocinato dalla Comunità Europea; nel 2004 Guardigli scrive e cura la messinscena di Giovanna
d’Arco di Borgovecchio, monologo in lingua siciliana. Per queste due opere è insignito del Premio
Fondi La Pastora per il Teatro (2006). Inoltre nel 2008 scrive Tutte le notti testo ispirato al dramma
del popolo armeno. L’anno successivo sperimenta per la prima volta la scrittura in dialetto
romagnolo in A e dé d’incù (Al giorno d’oggi) . Fra i lavori più recenti Scendono le parole, suonano
le campane, Anime sorelle, Maria Stunata, Malìa, Se mi avessero detto. È rappresentato anche in
Germania, Francia, Svizzera, Svezia, Polonia, Scozia, ed ha curato anche diversi adattamenti per il
teatro da romanzi di Thomas Bernhard, Antonio Tabucchi, Abraham B. Yehoshua, Maksim Gorkij.
Cleopatra di Gianni Guardigli, per la regia di Francesco Branchetti, con Daniela Giovanetti, conta
sulle musiche di Pino Cangialosi e le scene ed i costumi di Clara Surro. È una produzione di Nuova
Compagnia di Prosa.
Lo spettacolo va in scena alla Sala Bartoli dal 10 al 12 febbraio sempre alle ore 21.
I biglietti per lo spettacolo di Peppe Barra si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello
Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it all’acquisto
on line.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.