TINA MODOTTI Retrospettiva 1 maggio – 5 ottobre 2014 Torino, Palazzo Madama

Tina Modotti, Uomini che aggiustano le reti,
Messico, s.d.

TINA MODOTTI
Retrospettiva

Fotografia, passione e rivoluzione
1 maggio – 5 ottobre 2014
Torino, Corte Medievale di Palazzo Madama

A 90 anni dalla sua prima mostra, dal 1 maggio al 5 ottobre 2014, Palazzo Madama rende omaggio a Tina
Modotti (1896-1942) la cui eccezionale vicenda umana, artistica e politica l’ha resa una delle fotografe
più celebri al mondo e una delle personalità più eclettiche del secolo scorso. L’esposizione, che gode del patrocinio
del Comune di Torino, è ospitata nella Corte Medievale di Palazzo Madama e nasce dalla collaborazione
tra la Fondazione Torino Musei, l’associazione culturale Cinemazero e la casa editrice Silvana Editoriale.
Sempre, quando le parole “arte” e “artistico” vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in
disaccordo… Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene
fatto di solito in questo campo, è precisamente perché io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie,
senza distorsioni o manipolazioni (Tina Modotti, Sulla fotografia)
La mostra copre tutto l’arco della vita di Tina, come fotografa, come musa e come attivista. Ricostruisce sia la
sua straordinaria parabola artistica – che la vide prima attrice di teatro e di cinema in California e poi fotografa
nel Messico post-rivoluzionario degli anni venti – sia la sua non comune vicenda umana. Un percorso teso a mappare
l’evoluzione della sua vicenda, dagli affetti familiari ai suoi amori; dai primi scatti, influenzati dal compagno
Edward Weston, alle ultime, poche, misconosciute foto scattate a Berlino, quando ormai la fotografa ammetteva
l’impossibilità di continuare la sua carriera con strumenti tecnici troppo moderni, che non consentivano il suo particolare
approccio, metodico e posato. Un percorso di ricerca estetica e formale, che guida lo spettatore nell’evoluzione
degli stili e delle tecniche della Modotti, passando dagli still life e dagli scatti figli dell’Estridentismo del
primo periodo, per arrivare – senza strappi, ma progressivamente – ai ritratti delle donne di Tehuantepec, passando
attraverso le immagini più politiche e “rivoluzionarie”. Una fotografia sempre calibrata e meditata, con bianchi
e neri pastosi ma estremamente vari nelle tonalità, frutto di lunghe riflessioni ed esperimenti. Nuclei definiti
e coerenti che tracciano la linea di ricerca della fotografa, declinata in fasi e temi diversi: Stadio (Messico, 1925)
e Serbatoio n. 1 (Messico, 1926) testimoniano l’attento lavoro per catturare i volumi, enfatizzati da tagli prospettici
arditi e rigorosamente geometrici, a cui fa da contraltare l’ammorbidirsi delle linee delle nature morte come
El Manito (Messico, 1924) o la celeberrima Calle (Messico 1924 ca), dove il contrasto tra luce e ombra dona
una concretezza quasi carnale agli still life. Nei ritratti della stagione messicana l’indagine si concentra sul soggetto
TINA MODOTTI
Retrospettiva
Dopo Eve Arnold un’altra grande fotografa
a Palazzo Madama
umano, con tagli inusuali, volti a marcare la dimensione emotiva, parallela al suo impegno politico, umano e sociale
a fianco dei protagonisti, ben rappresentato da fotografie come Julio Antonio Mella sul letto di morte (Messico,
1929) e Bambina che prende il latte (Messico, 1926) o dal famoso scatto della Marcia di campesinos
(Messico, 1928). Fondamentale per completare la panoramica su questa figura è poi la serie di suoi ritratti fatti
dal compagno Edward Weston, dove la forza dirompente della presenza fisica della Modotti ne dichiara anche la
consapevolezza e l’aderenza totale a una precisa idea del “fare fotografia”, come testimoniano Tina che recita
(Messico, 1924) e The White Iris (s.l., 1921), portando a una rara disinvoltura da una parte e dall’altra dell’obiettivo.
Una Modotti che cerca soluzioni alle diverse sfide fotografiche che si pone negli anni e che trovano conferma
anche nelle lettere, esposte in mostra, a Weston, maestro e amante con cui condivide un percorso artistico mai
esausto.
Un cammino che educa l’occhio dello spettatore contemporaneo, riportandolo alla misura calibrata e meditata
che caratterizza tutta l’opera della Modotti, cogliendo la forza caratteristica della fotografia: il suo non voler esser
a tutti i costi “arte”, ma il suo dover essere qualitativamente valida per poter raccontare il mondo e gli infiniti
aspetti della vita.
1 maggio – 5 ottobre 2014
Corte Medievale di Palazzo Madama
Piazza Castello – Torino
Anteprima per la stampa
mercoledì 30 aprile ore 12.00
Torino, Palazzo Madama
Info: www.palazzomadamatorino.it
Orari
Da martedì a sabato dalle 10.00 alle 18.00
(ultimo ingresso ore 17.00)
Domenica dalle 10.00 alle 19.00
(ultimo ingresso ore 18.00)
Chiuso il lunedì
Biglietti
Intero: 8 € (nel prezzo del biglietto è compresa l’audioguida).
Ridotto: 5 €, ragazzi tra i 15 e i 18 anni; aziende convenzionate;
gruppi di almeno 15 unità (nel prezzo del biglietto
è compresa l’audioguida).
Omaggio: bambini da 0 a 14 anni; persone con disabilità;
dipendenti Fondazione Torino Musei; abbonamenti
Musei Torino Piemonte; abbonamenti Torino +
Piemonte Card (1 adulto + 1 bambino minore di 14
anni); abbonamenti Torino + Piemonte Card Junior (dai
15 ai 18 anni); guide turistiche con tesserino di abilitazione.
È compresa l’audioguida.
Catalogo SilvanaEditoriale
www.silvanaeditoriale.it