TORNA PER NATALE IL “MESSIAH” DI HAENDEL CON laVERDI BAROCCA

Sonia Prina primo piano bn

Torna per Natale
il Messiah di Händel
Ruben Jais dirige l’Ensemble laBarocca
nel grande classico del Settecento

Lunedì 23 dicembre, ore 20.30
Auditorium di Milano – largo Mahler

Nei suoi primi cinque anni di vita laBarocca,  ensemble specialistico de laVerdi fondato e diretto dal milanese Ruben Jais, non ha mai voluto mancare all’appuntamento con quello che è ormai diventato un “classico” del suo repertorio: il Messiah per soli, coro e orchestra di George Frideric Händel, riproposto anche in questa Stagione 2013/14 nel cartellone dedicato appunto alla musica del Sei-Settecento.
Non a caso l’esecuzione dell’opera del compositore tedesco naturalizzato inglese sarà eseguita lunedì 23 dicembre (ore 20.30), antivigilia di  Natale, nella tradizionale cornice dell’Auditorium di Milano in largo Mahler, come augurio speciale ed emotivamente carico di significati per il pubblico de laVerdi.
Protagonista sul palco della “Casa della musica”, insieme con gli strumentisti de laBarocca, anche l’Ensemble vocale diretto al maestro Gianluca Capuano e il quartetto dei solisti  – come sempre di levatura internazionale – composto da Karina Gauvin (soprano), Sonia Prina (alto), Anicio Zorzi Giustiniani (tenore), Christian Senn (basso).
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 25,00/10,00).

Programma
Allorché Händel (Halle, 1685 – Londra, 1759) compose il Messiah, la sua popolarità aveva già raggiunto il vertice di una fama quasi senza confronti. Eppure Haendel veniva da un ennesimo momento difficile, dopo la grave paralisi che lo aveva colpito nel 1737, costringendolo a un lungo periodo di riposo forzato. Artisticamente, una svolta altrettanto difficile si era avuta dopo la chiusura della Royal Academy of Music – il centro della vita teatrale londinese – che lo aveva costretto a tralasciare la strada per lui fortunatissima del melodramma e a rivolgersi verso quella meno spedita dell’oratorio. In questo campo, musicalmente assai più prossimo all’altro di quanto non si creda, Haendel inquadrò il nuovo corso rappresentato dall’oratorio in lingua inglese, fondendo le diverse tradizioni in magistrale unità d’intenti: sul piano dei contenuti, tese a spiritualizzare e a elevare l’oratorio oltre le barriere e le divisioni di determinate aree religiose nazionali; su quello delle forme, mirò a ottenere una concentrazione musicale più severa ed equilibrata, con un affinamento dei mezzi espressivi che si riverberò sulla struttura e sulle simmetrie della composizione: articolando un processo costruttivo di luminosa evidenza plastica. Anche nel Messiah – l’opera che segnando il primo ritorno all’attività creativa dopo una lunga malattia suggella da par suo l’epoca più splendida di questo genere – Haendel rinuncia al narratore e a personaggi individuati, ma dispone l’arco architettonico in modo tale che l’impiego delle quattro voci soliste (soprano, contralto, tenore e basso) conferisca alla composizione
un profondo pathos evocativo e una varietà di accenti considerevole in alternanza o in connessione con l’eloquenza vertiginosa dei cori.
Il Messiah si articola in tre vaste parti che svolgono versetti da Isaia (in larghissima misura), da Aggeo, Malachia e Zaccaria, dal libro dei Salmi, di Giobbe, dalle Lamentazioni, dall’Apocalisse, dalle Epistole di San Paolo (agli Ebrei, ai Romani, ai Corinti: la prima ai Corinti è ampiamente presente nell’ultima parte), e infine dagli evangelisti Matteo, Giovanni e soprattutto Luca.

Nata cinque anni fa come ensemble interamente dedicato al repertorio barocco e classico, laVerdi Barocca da questa nuova stagione cambia nome e diventa laBarocca, come spiega il suo ideatore e direttore, il Maestro Ruben Jais:
“Siamo giunti alla quinta stagione del nostro ensemble, dedicato all’entusiasmante repertorio barocco e classico, e ci sembra così doveroso proporre un’evoluzione: il nome che, sulla scia di ciò che il nostro pubblico ormai ha creato come soprannome, si alleggerisce infatti e diventa laBarocca”.

Biografie
Milanese, Ruben Jais, contemporaneamente agli studi universitari, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” della sua città, diplomandosi in Musica corale e Direzione di Coro e in Composizione Polifonica Vocale. Si è inoltre diplomato in Composizione, sempre presso lo stesso Conservatorio, dove ha anche compiuto gli studi di Direzione d’Orchestra, perfezionandosi, in seguito, con masterclass all’estero.
È  stato Maestro del Coro presso il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi dalla sua fondazione al 2007. Con tale ruolo ha collaborato, tra gli altri, con Romano Gandolfi, Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Luciano Berio, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling.
È  Direttore Residente e Responsabile delle Attività Artistiche dell’Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi.
Nel 2008 ha istituito l’Orchestra laVerdi Barocca, ensemble specializzato nell’esecuzione della musica barocca, con il quale affronta i maggiori capolavori di tale repertorio sia sinfonico che operistico: dal 2009 laVerdi Barocca affianca le altre stagioni della Fondazione, con una serie di concerti-appuntamenti dedicati ai capolavori sacri legati alle maggiori ricorrenze liturgiche.
Jais è anche Direttore Musicale della Mailänder Kantorei, formazione legata alla comunità tedesca di Milano, con la quale si dedica soprattutto al repertorio della nazione germanica, dal barocco al romanticismo.

laBarocca è un ensemble di musicisti specializzati, esterni alla formazione sinfonica (tranne Gianfranco Ricci, uno dei primi violini dell’Orchestra con esperienza avendo suonato con l’Accademia Bizantina), e di coristi (16 elementi, 4 per parte) diretti da Gianluca Capuano, conoscitore del repertorio Cinque-Seicentesco per il quale “il punto di forza del complesso barocco è quello di essere tutto giovane, tutto italiano e molto motivato”. Insomma, una nuova generazione specializzata nell’antico repertorio e inserita nella struttura “madre” de laVerdi. Direttore de laVerdi Barocca è Ruben Jais, Direttore Residente e Responsabile delle Attività artistiche de laVerdi, esperto del repertorio Sei-Settecentesco, che intende affrontare le opere in termini filologici, con strumenti originali o copie di epoca barocca.
L’ensemble – impegnato nella sua quarta stagione consecutiva dalla fondazione,  all’Auditorium di largo Mahler – è costituito da musicisti e coristi che hanno svolto il loro percorso di studi approfondendo le pratiche di esecuzione barocca, suonando strumenti originali o copie di strumenti del ‘600/’700, applicando le regole del canto esplicate nei trattati coevi. Questo approccio offre, ovviamente, la possibilità di misurarsi in modo più diretto con le caratteristiche di un repertorio vastissimo e ricco di capolavori strumentali e corali, di avvicinarsi con occhio più attento all’estrema ricchezza di dettagli di tale repertorio.

Gianluca Capuano, milanese (1968), si è diplomato in organo, composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio della sua città. Ha approfondito gli aspetti relativi all’esecuzione della musica antica presso il Corso Superiore sperimentale di Direzione di Coro e i corsi della Scuola Civica di Milano, dove ha affrontato i problemi inerenti la notazione, lo studio delle fonti e la prassi esecutiva della musica dei secoli passati. Svolge un’intensa attività come direttore, organista e continuista in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Russia e Giappone. È organista presso la Basilica di San Simpliciano a Milano. Ha collaborato con artisti quali Emma Kirkby, Michael Chance, Monica Hugget, Paul Agnew, Agnes Mellon, Lorenzo Ghielmi.
Nel 2005 ha fondato il gruppo vocale e strumentale Il canto di Orfeo, con il quale,  con alcuni dei migliori specialisti su strumenti originali e facendo costante riferimento alla più aggiornata ricerca musicologica, si dedica a un cosciente e critico approccio ai capolavori del Barocco musicale europeo.  Con Il canto di Orfeo, nel 2006 ha inciso, in collaborazione con il mezzosoprano inglese Catherine King, un CD dedicato alle Arie serie di Baldassarre Galuppi per la casa inglese Avie. Agli studi musicali Gianluca Capuano ha affiancato quelli classici; laureato con lode in Filosofia Teoretica presso l’Università Statale di Milano, si dedica alla ricerca, occupandosi in particolare ai problemi di estetica musicale. Nel novembre 2002 ha pubblicato, presso l’editore Jaca Book, il saggio I segni della voce infinita, nel quale viene indagato, da un punto di vista filosofico, il rapporto tra musica e scrittura. Collabora con “Goldberg” e altre riviste internazionali.

Karina Gauvin, soprano. Comincia precoce la sua carriera vincendo vari concorsi internazionali tra cui il primo premio al Concorso Nazionale della Radio di CBC, il Premio Virginia Parker e il Maggie Teyte Memorial Prize a Londra. In breve tempo è conosciuta con grandi successi alla Royal Opera House di Londra, al Lincoln Center di New York, Carnegie Hall passando per la Cité de la Musique di Parigi.
Il suo repertorio spazia da Johann Sebastian Bach a Gustav Mahler, Samuel Barber, Benjamin Britten, Alban Berg e Luciano Berio.
Ha cantato con diverse orchestre di fama internazionale come: l’Orchestre Symphonique de Montréal, Akademie für Alte Musik Berlin, la Toronto Symphony, la Minnesota Orchestra, la Los Angeles Chamber Orchestra, Les Talens Lyriques, l’Accademia Bizantina, le Seattle Symphony, l’Academy of Ancient Music, Il Complesso Barocco et Les Violons du Roy.     
Karina Gauvin ha trionfato al suo debutto all’Opéra di Montréal nel ruolo di Poppea nell’Agrippina di Handel e nel Tito Manlio di Vivaldi con Ottavio Dantone, registrato per Naïve  e in tournèe concertista europea.
Tra le produzioni recenti citiamo: Ariodante di Händel con Alan Curtis in tournèe europea (London, Valencia, Madrid, Paris and Baden-Baden), Messiah di Handel con la New-York Philharmonic; Symphony n° 2 di Malher con la San Francisco Symphonic Orchestra, Johannes Passion con Les Violons du Roy e Bernard Labadie alla Carnegie Hall;  Martyre de St Sébastien di Debussy con la San Francisco Symphony Orchestra e Michael Tilson-Thomas; Shéhérazade di Ravel con  Anima Eterna e Jos von Immerseel;  Deutsche Requiem di Brahms con Diego Matheuz al St-Denis festival.
Tra i suoi impegni futuri citiamo: Rinaldo di Händel, Armida, a Glyndebourne; Callisto  di Cavalli, Giunone, al Bayerische Staatsoper, La Clemenza di Tito, Vitellia, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi ed il ruolo titolo in Armide di Gluck alla Netherlands Opera.

Sonia Prina, contralto, è ad oggi considerata un punto di riferimento assoluto della sua vocalità nella scena lirica internazionale con ingaggi che la vedono protagonista in molti dei teatri più significativi del globo. Nata a Magenta (Mi), all’età di tredici anni intraprende gli studi musicali presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e si diploma in tromba e canto.
Nel 1994 vince le selezioni per l’ammissione all’Accademia per Giovani Cantanti Lirici presso il Teatro alla Scala’di Milano e dal 1997 cominciano le scritture per le stagioni operistiche con particolare interesse al repertorio barocco. Nel 2006 vince il prestigioso Premio Abbiati.
Specialista haendeliana, tra gli impegni di maggior rilievo degli ultimi anni citiamo: Clarice ne La Pietra di Paragone di Rossini al Théâtre du Châtelet di Parigi; Orlando nell’Orlando  di Händel alla Sydney Opera House ed al Théâtre des Champs Elysées; Rinaldo di Händel nel ruolo titolo al Teatro alla Scala di Milano; ancora ruolo titolo di Tamerlano alla Staatsoper di Monaco; Ascanio nell’Ascanio in Alba di Mozart al Festival di Salisburgo.
Di recente ha cantato il ruolo titolo nell’Orlando Furioso di Vivaldi all’Opera di Francoforte; ruolo titolo nel Rinaldo a Glyndebourne e nel 2013 a Zurigo; Ottone in Villa in tournèe europea con il Giardino Armonico; Aci Galatea e Polifemo a La Monnaie con René Jacobs; Serse all’Opera di Houston e in una nuova produzione a San Francisco con Susan Graham e David Daniels. Di Monteverdi ha cantato Ottone ne L’Incoronazione di Poppea al Comunale di Bologna e Penelope nel Ritorno d’Ulisse in patria al Ponchielli di Cremona con l’Accademia Bizantina di Ottavio Dantone; recentemente è stata Messagiera e Speranza in Orfeo con William Christie al Teatro Real di Madrid.
Nell’ambito dell’opera di repertorio ricordiamo: Isabella nell’Italiana in Algeri al Teatro Regio di Torino; di recente Smeton in Anna Bolena al Teatro Liceu di Barcellona accanto a Editha Gruberova e Elina Garanca e a soli 23 anni il suo debutto alla Scala come Rosina nel Barbiere di Siviglia accanto a Juan Diego Florez.
Tra gli impegni dell’ultimo periodo e i prossimi ingaggi ricordiamo: ruolo titolo nel Rinaldo a Zurigo; La Maman, La Tasse chinoise, La Libellule nell’Enfant & Sortileges di Ravel al Massimo di Palermo; Alcina (Bradamante) a Bordeaux con Harry Bicket; ruolo titolo Ezio di Gluck a Francoforte; Ariodante (Polinesso) al Festival di Aix en Provence.

Anicio Zorzi Giustiniani, tenore. Fioretino, ha intrapreso gli studi musicali di violino e canto lirico al Coservatorio Luigi Cherubini di Firenze e si è perfezionato con i maestri Sherman Lowe, Jorge Ansorena, Fernando Cordeiro Opa. 
Tra gli impegni recenti citiamo I due Figaro di Mercadante al Festival di Salisburgo, al Ravenna Festival e al Teatro Real di Madrid diretto dal Mastro Riccardo Muti ed in replica al Teatro Colon di Buenos Aires (agosto 2012) e il ruolo titolo nell’Artaserse di Hasse al Festival Valle d’Itria diretto da Rovaris; il debutto nel ruolo di Ferrando in Così fan Tutte di Mozart al Festival Donizetti, Bergamo, e al Teatro La Fenice diretto da Manacorda.
Recentemente si è distinto nel ruolo di Ozìa ne La Betulia liberata di Mozart al Festival di Salisburgo e al Ravenna Festival diretto dal Maestro Riccardo Muti; ne La Petite Messe Solennelle di Rossini al Teatro Comunale di Firenze; Giove in Argo di Händel nel ruolo titolo presso il Theater an der Wien di Vienna; Il Barbiere di Siviglia  (Conte di Almaviva) e Il Flauto magico (Tamino) al Teatro di Sankt Gallen in Svizzera; Vera Costanza di Haydn (Il Conte Ericco) a  Liège diretto da Jesús López; il Tigrane  di Scarlatti all’Opéra de Nice.
Ha debuttato giovanissimo nel 2001 cantando il Te Deum di Charpentier al Teatro della Pergola di Firenze e Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi e altri madrigali dello stesso autore presso la Galleria dell’Accademia di Firenze. Nell’ambito della musica sacra si è esibito come solista nella Passione secondo Giovanni, nella Messa Luterana e nel Weihnachts Oratorium di J. S. Bach; nella Messa dell’incoronazione e nella Messa in sol minore di W. A. Mozart.
Tra gli attuali e futuri impegni ricordiamo Don Giovanni (Don Ottavio)  a  Sankt Gallen e  al Teatro La Fenice di Venezia; Capuleti e Montecchi (Romeo) nel Sultanato dell’ Oman; La Vedova Allegra al Filarmonico di Verona; La Betulia Liberata (Ozia) di Mozart a Potsdam diretto da Antonello Manacorda.

Christian Senn, baritono. Cileno d’origine e italiano di adozione, dopo aver conseguito la laurea in biochimica vince una borsa di studio per continuare lo studio del canto in Italia perfezionandosi all’Accademia per solisti del Teatro alla Scala”con i maestri L. Gencer, L. Alva e V. Manno.
Molto vasto è il suo repertorio operistico e concertistico, prevalentemente orientato sul bel canto ma anche sul periodo classico e barocco. Tra gli impegni di grande rilievo dell’ultimo periodo citiamo il ruolo di Figaro nel Barbiere di Siviglia in varie produzioni tra i quali al Teatro alla Scala, al Teatro Regio di Torino, alla Fenice di Venezia, al Petruzzelli di Bari, al Massimo di Palermo, al Deutschoper Berlino, al Theater an der Wien; Malatesta nel Don Pasquale di Donizetti alla Scala di Milano; il Conte ne Le Nozze di Figaro al Teatro alla Scala, Taddeo nell’Italiana in Algeri al Teatro Regio di Torino, Papageno nel Flauto Magico a Montpellier. Inoltre è stato Guglielmo nel Così fan Tutte al Teatro National di Santiago del Cile diretto da M. Benini e ancora diretto da J. Webb con la regia di Daniele Abbado al Teatro Filarmonico di Verona e a Reggio Emilia. Ultimamente ha cantato anche il ruolo di Pacuvio nella pluripremiata produzione La Pietra di Paragone di Rossini al Teatro Regio di Parma e Théâtre du Châtelet di Parigi, diretta da J.C. Spinosi; Zoroastro nell’Orlando di Händel al Palau Les Arts di Valencia; Valentin nel Faust di Gounod e Enrico in Lucia di Lammermoor a Santiago del Cile; Nanni nell’Infedeltà Delusa di Haydn al Musikfestpiele di Posdam, Maestro di Musica in Convenienze ed Inconvenienze Teatrali di Donizetti al Tetro alla Scala di Milano ed in tournèe ad Aalborg.
Specialista del repertorio barocco, canta da anni il ruolo titolo di Bajazet di Vivaldi nelle principali capitali Europee con L’Europa Galante di F. Biondi e Astolfo ne l’Orlando Furioso di Vivaldi con l’Ensemble Matheus di J. C. Spinosi a Torino e al Musikfest di Bremen. Con il Giardino Armonico ha cantato la Resurrezione di Händel a Graz e la Senna ne La Senna Festeggiante di Vivaldi al comunale di Firenze. Con i Barocchisti della Rtsi di D. Fasolis, ha cantato l’Alexander Fest di Händel. Appassionato del repertorio Bachiano e tedesco, ha eseguito tra gli altri Matthaus and Johannes Passion, Oratorio di Natale, Magnificat, Actus Tragicus. 
Tra gli impegni attuali e futuri citiamo: Astolfo nell’Orlando Furioso di Vivaldi al Théatre de Champs Elysée di Parigi e a Nizza; Conte nelle Nozze di Figaro a Potsdam; ruolo titolo del Don Giovanni in Cile;  Pallante in Agrippina di Händel allo Staatsoper di Berlino, Guglielmo in Così fan Tutte di Mozart al Teatro Donizetti di Bergamo.