Virginiana Miller V E N G A I L R E G N O il nuovo album

Venga il regno cover disco

Vittime e carnefici, demoni e pontefici, polvere su polvere di polvere di secoli…(L’eternità di Roma)
Sono trascorsi tre anni e mezzo dal precedente album dei Virginiana Miller, “Il primo lunedì del mondo”, tre anni e mezzo apparentemente simili a molti altri durante i quali però, a guardarsi dietro, molte cose sembrano essere cambiate o essere sulla via di un radicale cambiamento. C’è un che di “finale” che riguarda molti aspetti della nostra civiltà – la società, la politica, la religione, la cultura. E’ un momento in cui il vecchio ordine delle cose sembra stia per essere disarcionato verso l’esterno, per lasciare spazio a ciò che sarà e che vive già ora.
ma lei credeva che fosse tutto un po’ più puro e semplice, che bastasse una laurea in Cattolica e l’innato savoir faire…(Chic)
Così, non deve stupire se il nuovo album dei Virginiana Miller mette in mostra un cambio d’atteggiamento radicale, ben rappresentato dalla corona che campeggia nella foto di copertina e dalle foto scelte per arricchire il booklet interno dell’album, in cui i nostri si prestano a posare con delle lise uniformi militari. “Venga il regno” infatti è un album che incorona la bellezza come protagonista dell’unico regno auspicabile, e al tempo stesso suona come una dichiarazione di guerra. Che vuole proiettarsi in avanti, andare all’attacco. Un album in cui a unire undici canzoni/fotografie che ci raccontano per come sono stati questi anni, c’è un sentire attivo e forte nei confronti dell’immediato futuro. In questo senso una canzone come “Una bella giornata”, primo singolo estratto dal nuovo album, è centrale per tutto il disco. Perché è lì a ricordarci che nessuna giornata può essere bella se a questa bellezza non ci si arrende e al tempo stesso non si ha il coraggio di aspirare.
Vorrei che tu davvero dicessi una parola, una parola semplice, una parola sola, vorrei che tu dicessi sì, si, si, si… (Una bella giornata)
“Venga il regno” è un album in cui i Virginiana Miller escono allo scoperto per andare finalmente a prendersi ciò che meritano. Guidano una carica, che è la carica di chi è stanco di stare a guardare o, peggio ancora, di aspettare che qualcuno riconosca loro i propri meriti. Difficile sperarci ancora, nel paese del Gattopardo, in cui c’è chi si è permesso di dire che “con la cultura non si mangia”. E’ meglio darsi da fare in prima persona, allora, e buttarsi in avanti. Farlo, e farlo ora.    
in questo schifo di città, nell’eco lunga dell’oblio, la verità è polvere, nell’occhio cieco del buon dio (Dal blu)
Prodotto da Ale Bavo e registrato al SAM studio di Lari, vicino Pisa, con la complicità al mixer di Ivan A. Rossi, “Venga il regno” è un album di grande ricchezza, musicale e lirica. Undici canzoni come altrettante fotografie, o come quadri. Sono canzoni “nuove”, con i testi più diretti ed efficaci che i Virginiana Miller abbiano mai scritto, complice l’esperienza di Simone Lenzi come co-sceneggiatore del film di Paolo Virzì “Tutti i santi giorni” – tratto dal romanzo d’esordio di Lenzi “La generazione”. Proprio il film di Virzì ha permesso ai Virginiana Miller, con il brano che portava lo stesso titolo, di aggiudicarsi un David di Donatello per la migliore canzone originale.
…non mi hanno rapito le Brigate Rosse, non avere paura non temere, non c’è piombo in fondo al nostro cuore (Anni di piombo)
L’ombra di Moro e delle sue lettere. L’elicottero sospeso sopra la cupola di San Pietro, che riporta a casa un Papa come si riportano a casa i soldati che lasciano il fronte. Gli anni ’70 delle lotte operaie e la Fiat sempre meno italiana di Marchionne. Il jet set “bene” e annoiato dallo chic milanese; la grande bellezza di Roma e delle sue vittime sacrificali. Uomini come animali, e animali sempre più umani. Recinti dentro cui sentirsi padroni assoluti. E poi l’amore, l’amore di due, l’amore di una coppia, l’amore di un genitore, l’amore di un figlio. L’amore che salva e quello che condanna.
perché l’amore accetta e l’amore perdona, perché è l’amore che ti accoglie, perché è l’amore che ti dà e ti toglie (Pupilla)
Tutto questo è “Venga il regno”, un invito a uscire allo scoperto e a vivere qui e ora, in questo regno, senza aspettare nient’altro che non ci sia già, praticando la bellezza e lasciandola trionfare sul resto. Basta dire soltanto una parola. Basta dire sì.
In questa bella giornata l’aria è pulita, la strada asciutta, la pioggia goccia a goccia è già caduta tutta (Una bella giornata)

V E N G A  I L  R E G N O

VIRGINIANA MILLER
biografia
Nel 1997 esce il loro primo album, GELATERIE SCONSACRATE (B&B/Sony), prodotto artisticamente da Marc Simon coadiuvato da Giorgio Canali dei C.S.I. Gelaterie Sconsacrate vale al gruppo numerosi riconoscimenti e tanta visibilità.  Sandro Veronesi, in un articolo pubblicato da “Musica” scrive:”[…] Gelaterie Sconsacrate, il loro primo cd, è un capolavoro. […]è il disco italiano che aspettavo da vent’anni”. Nel 1999 i Virginiana Miller pubblicano il loro secondo lavoro, ITALIAMOBILE (B&B/Sony). Responsabile del progetto tecnico è Toni Soddu, mentre la produzione artistica è, come nel precedente, di Marc Simon.
Nello stesso anno viene pubblicato il libro di Giampaolo Simi “Direttissimi Altrove”, un noir dichiaratamente ispirato alle atmosfere di Gelaterie Sconsacrate. I Virginiana Miller seguono così l’autore in una serie di reading di presentazione, allestendo per l’occasione un set acustico. Nel 2002 l’esperienza acustica viene suggellata con la pubblicazione del live acustico SALVA CON NOME(B&B/Edel).
LA VERITA’ SUL TENNIS (Sciopero Records/Mescal/Sony), terzo album di studio della band livornese, arriva nel febbraio 2003. Realizzato con la produzione artistica di Amerigo Verardi, l’album vede la partecipazione di Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi dei Baustelle alle voci. Simone Manetti cura la regia del video “La Verità sul Tennis” che ha come protagonista Pietro Sermonti.
Due anni dopo, nel 2005, esce il libro di Simone Marchesi (Princeton University )“Traccia Fantasma, Testi e contesti per le canzoni dei Virginiana Miller”. Nato da una lunga amicizia e da un’appassionata assiduità di ascolto, questo libro presenta tutte le canzoni dei Virginiana Miller commentate dall’autore.
Nel settembre 2006, siglato l’accordo con l’etichetta Radiofandango, i Virginiana Miller pubblicano il loro quinto lavoro FUOCHI FATUI D’ARTIFICIO. A curare la produzione artistica è chiamato Marco Lenzi.
Nel 2009 i Virginiana Miller registrano, con la produzione di Ale Bavo e Max Casacci (Subsonica), una versione di “E’ la pioggia che va” dei Rokes per il film “Cosmonauta” di Susanna Nicchiarelli, vincitore del Premio Controcampo Italiano alla 66 Mostra del Cinema di Venezia.
Nel 2010 esce il “Il Primo Lunedì del Mondo”, quinto album di inediti. Fra le 11 nuove tracce,”L’ Angelo Necessario” compare nella colonna sonora del film di Paolo Virzì “La Prima Cosa Bella”.
Nell’autunno esce il libro “Virginiana Miller. Storie di Parole e Musica” di Andrea Raspanti (Edizioni Erasmo), una biografia musicale con interventi di Sandro Veronesi, Giampaolo Simi, Riccardo Staglianò e del musicologo Marco Lenzi. Alla fine del 2010 tutte le classifiche dei siti web specializzati (XL Repubblica, Rockol, Rockit) inseriscono i Virginiana Miller come assoluti protagonisti tra i dischi dell’anno e dell’intero decennio 2000/2010.
Nel maggio 2011 il gruppo partecipa come house band alla trasmissione di Rai 3 “Parla con me” condotta da Serena Dandini.
Nel 2012 i Virginiana Miller pubblicano il singolo “Tutti i santi giorni”, presente nei titoli di coda e nei trailer dell’omonimo film di Paolo Virzì tratto dal romanzo “ La generazione”(Dalai Editore) di Simone Lenzi (cantante e autore dei VM).  Il 14 giugno 2013, per il brano “Tutti i santi giorni” i Virginiana Miller si aggiudicano il David di Donatello nella categoria “Miglior canzone originale”.
Citazioni dalle canzoni dei Virginiana Miller sono state fatte da molti importanti autori contemporanei, fra cui Giampaolo Simi, Melissa P, Elena Stancanelli, Maurizo Ferraris, Sandro Veronesi, Carlo Lucarelli. Alcuni testi dei Virginiana Miller chiudono il novecento nell’antologia scolastica “il Filo Rosso”- Laterza.
I VIRGINIANA MILLER sono: Simone Lenzi – parole e voce Antonio Bardi – chitarre Matteo Pastorelli – chitarre

Daniele Catalucci – basso Valerio Griselli – batteria Giulio Pomponi – tastiere, piano
VIRGINIANA MILLER
la discografia
Il primo lunedì del mondo
Etichetta discografica:    Zahr
Data di uscita:    2010

 
Fuochi fatui d’artificio
Etichetta discografica:    Radiofandango
Data di uscita:    2006

 
La verità sul tennis
Etichetta discografica:    Sciopero Records/Mescal/Sony
Data di uscita:    2003

Salva con nome
Etichetta discografica:    Baracca & Burattini/Edel
Data di uscita:    2002
 
Italiamobile
Etichetta discografica:    Baracca & Burattini/Sony
Data di uscita:    1999

Gelaterie sconsacrate
Etichetta discografica:    Baracca & Burattini/Sony
Data di uscita:    1997
SINGOLI
Terrarossa ,2003, Sciopero Records/Mescal
Dispetto, 2006, Radiofandango/Edel
L’angelo Necessario, 2010, Zahr Record/Edel
Tutti i santi giorni, 2012, Gibilterra
Una bella giornata, 2013, Ala Bianca/ Warner
PARTECIPAZIONI
1997 L’upo – A.F.C. (You&me inc.)
1997 AA.VV. – Max Generation – la musica che cambia (Tutti al mare)
1998 AA.VV. – Five leaves theft – musical notes on Nick Drake’s first    album (Fruit tree)
1998 Corman – Anatomia (Le gambe)
1998 AA.VV. – Premio Ciampi 94-98 (Tutti al mare)
1999 AA.VV. – Bianco Rock e Verde – allegato a “Il grande Rock”   DeAgostini (Tutti al mare)
2002 AA.VV. – Loser my religion 2/compilation MP3 (Virginiana Miller- Abarthjour Floreale: Nobodybut)
2004 AA. VV. – Un’attrazione un po’ incosciente – un omaggio a Gaber –  Il Mucchio Extra (Latte70)
2009 AA.VV – Colonna sonora del film “Cosmonauta” – Fandango (E’ la pioggia che va )
2012 AA.VV.- Colonna sonora del film “Tutti i santi giorni” – GdM (Tutti i santi giorni)

VIRGINIANA MILLER – UN’INTRODUZIONE di Sandro Veronesi
Baustelle. Mambassa. Negramaro. Subsonica. (Sto andando a memoria. Non c’è Internet, qui. Esistono ancora posti dove non c’è Internet. C’è ancora bisogno di andare a memoria). Verdena. Afterhours. Negrita. Velvet. Basta. Non me ne vengono in mente altri, ma questi sono abbastanza. Sono i gruppi italiani (rock o pop, o pop-rock) che mi piacciono, che ascolto, e che ho l’impressione che discendano tutti dai Virginiana Miller. Non ho Internet, qui, l’ho già detto, perciò non posso controllare, ma mi sento di affermarlo, sì: tutti questi gruppi, tanto quelli a loro più simili, come i Baustelle o i Verdena, quanto quelli più lontani, come i Negramaro o i Negrita, discendono dai VM. Questo perché quando uscì, Gelaterie sconsacrate fece un buco, sì, e rese finalmente comunicanti due mondi che fin lì non comunicavano: quello del rock italiano con quello del brit-rock, con tutta la sua tradizione – cioè l’anima del movimento, il baricentro stesso, l’ombelico del pop. Non so dire per certo che anno fosse (e tre, poi non lo ripeto più: qui dove sono in vacanza non ho Internet), ma così a memoria azzarderei il 1996, o il 1997. Più ‘96 che ’97 ma insomma fa poca differenza – e ne farebbe ancora poca se saltasse fuori che è il 1998. (Il 1999 no, sono sicuro: è l’anno in cui è nato Gianni, e ricordo benissimo che era già uscito Italiamobile). Ma soprattutto io ricordo il buco praticato da quel disco, e ricordo lo sversamento di tecnica e di ritmica e di mood e di poetica inglese nel fin lì autarchico o al massimo filo-americano recinto del pop-rock italiano. (Era il ’97, è ufficiale: Umberto era appena passato in seconda elementare, trasferendosi nella Vittorino da Feltre dalla scuola Koala dove aveva fatto la primina). Quel nitore degli arrangiamenti. Quello splendore di chitarre. Quel riverbero, finalmente, di voci e di suoni e di temi amatissimi negli anni ’70 e ’80 (Cure, Smiths, Joy Division, Tears for fears, New Order, Everything but the girl e via e via e via, a memoria), anche nei brani di un gruppo italiano. Oggi, come elencavo prima, a memoria, i gruppi italiani che trasportano quel riverbero e che si fanno forti di quello sversamento sono parecchi – e infatti i VM sono andati già un po’ oltre, sono già un po’ più in là, e quel buco l’hanno già un po’ ritappato: ma così, senza Internet, a memoria, mi sembra proprio che tutti loro, tutti, debbano riconoscere che la strada l’hanno tracciata loro, i Virginiana Miller – che Dio li benedica, amen.P.S. Non c’entra nulla ma visto che ormai mi si è infiammata la memoria voglio finire citando, a memoria, senza Internet, senza l’iPod, senza nemmeno i cd, senza niente, i pezzi per me leggendari incisi dai VM. Tutti al mare e Altrove da Gelaterie sconsacrate; quella di Fuochi fatui d’artificio, come si chiama, quella montaliana, coi diosperi marci, piena di passati remoti, languidissima, quella in cui loro due scopano giovanissimi nel giardino abbandonato, come accidenti si chiama? La vita acerba, mi pare, ma no, maledizione, è un titolo secco, una parola sola, e niente, così a memoria stavolta non mi viene, ma insomma quella; e poi  La verità sul tennis, La vita illusa e Abitano la terra da La verità sul tennis; la cover di Latte ’70 con l’impiego assolutamente geniale del software di sintesi vocale dall’accento inglese, realizzata per l’album di tributo collettivo a Giorgio Gaber intitolato Un’attenzione un po’ incosciente; e naturalmente la cover di Fruit tree nel tributo a Nick Drake intitolato mi pare, a memoria, Five leaves theft – e la canzone montaliana si chiama Formiche, cazzo. Sì. Sì sì sì. Uh, insegnami tu, eccetera, e lei ha le unghie sporche, la bella sfrontatezza dell’età, e scopano per terra nel giardino, con le formiche sulle gambe, eccetera: si chiama Formiche, sì, Formiche. Maledetti, non mi avrete. Rimarrò sempre capace di ricordare.      

Sandro Veronesi